– I segnali sonori più interessanti della settimana. Esce in digitale la colonna sonora del film su Bob Dylan. Amen Dunes parla con i morti. Il mondo supercolorato dei White Denim
– “Lacrime di felicità” per Davide Shorty e Casadilego, “Diversi tipi di dolore” per Anna Carol. Solo in vinile “Terra ca nun senti (Live a Siracusa)” di Carmen Consoli
“A COMPLETE UNKNOWN”, TIMOTHÉE CHALAMET
Resterete a bocca aperta nell’ascoltare Timothée Chalamet cantare le canzoni di Bob Dylan. Sembra spiccicato lui. Certo ha una voce più giovane e meno rasposa, però è incredibile la somiglianza, frutto del lavoro svolto per calarsi nel ruolo di chi ha rivoluzionato il folk e il rock. La colonna sonora ufficiale dell’omonimo film dedicato a Bob Dylan che arriverà nelle sale italiane dal 23 gennaio 2025 esce oggi in digitale, in versione vinile dal 24 gennaio e cd dal 28 febbraio. In alcuni brani Chalamet duetta con co-protagonista Monica Barbaro, nel personaggio di Joan Baez. La pellicola ha ricevuto, via X-Twitter, l’imprimatur dell’artista premio Nobel.
“DEATH JOKES”, AMEN DUNES
Damon McMahon ha fatto parlare i morti. «Mi sono eccitato con molti insegnanti, tutti morti», dice. Ha imparato dalla leggendaria insegnante di musica francese Nadia Boulanger, dai comici Lenny Bruce e Richard Pryor e dal grande produttore hip-hop J Dilla. McMahon li ha reclutati tutti per l’eccellente Death Jokes pubblicato con il nome di Amen Dunes, un album di protesta che prende di mira la sottomissione dell’industria musicale all’algoritmo, alla griglia digitale e ai profitti. Campioni delle loro voci e di molte altre affollano il disco con messaggi urgenti dall’oltretomba: avvertimenti su censura, avidità e sfruttamento.
“12”, WHITE DENIM
White Denim è sempre stata una band difficile da definire. Dal loro album di debutto del 2008 Workout Holiday, hanno sono passati dal rauco garage rock all’indie attraverso tocchi di psichedelia, prog, soul e boogie. Tuttavia, con questo album, sono arrivati a qualcosa di completamente diverso. Succhiando influenze estetiche dalla scena new wave del Regno Unito attraverso gruppi come Scritti Politti, Orange Juice e Aztec Camera, e assorbono le produzioni dub magistrali di Lee “Scratch” Perry e Dennis Bovell, oltre a studiare il songwriting di Nick Lowe e Jonathan Richman, hanno realizzato un album di pop scintillante, art-rock liscio, sunshine funk e soul eccentrico. «Alcuni lo vedranno come un cambiamento drammatico», dice il leader e direttore creativo della band, James Petralli. «Ma penso che fa parte di un’evoluzione naturale».
“LACRIME DI FELICITÀ”, DAVIDE SHORTY FEAT. CASADILEGO
Una poesia che racconta quanto sia importante imparare ad ascoltarsi, soprattutto nei momenti più dolorosi, per trasformare questo dolore in crescita personale e spirituale: «La ricerca della felicità è una strada tortuosa e piena di pericoli, costellata da ossessioni, ostacoli e tanta stanchezza. Resistere con fiducia nell’Universo può portarci infine a piangere lacrime di felicità», spiega Davide. «Viviamo in un mondo che demonizza il dolore e che cerca sempre di evitarlo, ci auto-bombardiamo di distrazioni e andiamo avanti senza conoscerci. La verità è che non sappiamo più di cosa abbiamo bisogno e ci siamo dimenticati di essere felici. Sto imparando ad essere grato anche per tutti quei momenti in cui mi sono sentito totalmente perso, perché é lì che ho imparato ad ascoltarmi mi sono avvicinato un po’ di più alla persona che volevo essere». Il brano, scritto da entrambi artisti, è prodotto da Davide Shorty, che si è lasciato guidare dalla voce potente e dalle chitarre eteree di Casadilego, creando così il tappeto emozionale per le sue strofe rap.
“DIVERSI TIPI DI DOLORE”, ANNA CAROL
Una ballad ipnotica che, attraverso immagini vivide e autentiche, esplora la sofferenza dell’amore non corrisposto. Un racconto intimo che dà voce a quella ferita invisibile e profonda che, almeno una volta nella vita, tutti abbiamo cercato di sanare. La cover del singolo, opera dell’artista Robert Bosisio, è una fotografia che ritrae un ombelico: un simbolo universale che richiama la visceralità del dolore descritto nel brano. L’immagine evoca un senso di connessione profonda con sé stessi e con l’altro, rimarcando la centralità delle emozioni corporee e istintive nella musica di Anna Carol.
“TERRA CA NUN SENTI”, CARMEN CONSOLI
Esce solo su vinile Terra ca nun senti, l’omaggio di Carmen Consoli alla tradizione musicale siciliana che ha debuttato a Siracusa e poi è andato in tour negli Stati Uniti, in Europa e in Italia. «L’emozione di quel primo concerto di Terra ca nun senti è stata unica e impareggiabile: lo slancio con il quale il pubblico ha accolto me e l’Orchestra Popolare Siciliana non era prevedibile, la bellezza algida del Teatro Greco di Siracusa mi ha frastornata, gli occhi hanno trattenuto a stento la commozione quando ogni singolo spettatore si è alzato in piedi per tributare un lunghissimo applauso riconoscente a Peppino Impastato evocato dal racconto intimo e struggente del fratello Giovanni. E poi ho amato la rabbia e la passione di Donatella Finocchiaro nel raccontare la storia di Rosa. Tutto questo sarà custodito per sempre in un doppio vinile». Peccato la dimenticanza di Franco Battiato.