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Playlist #56. Assabenerica Patrizia Laquidara

–  La cantante veneta riscopre le sue origini messinesi. Fenomenale trio jazz con Danilo Rea, Nello Toscano e Mimmo Cafiero. I nuovi paesaggi sonori di Areasud Electric Roots. Il rapper Picciotto tira le orecchie a “Giorgia” (Meloni)
– Lenny Kravitz ritrova l’ispirazione perduta e pubblica l’ottimo album “Blue Electric Light” fra rock e funky. Joe Ely e Bruce Springsteen si ritrovano dopo quasi trent’anni
– Il quarto disco degli DIIV affronta i temi del capitalismo: «I sistemi falliscono e gli imperi cadono».  MT Jones, una delle voci più fresche della scena soul inglese, canta l’amore non corrisposto

“Assabenerica”, Patrizia Laquidara

Il nuovo brano è intriso di Patrizia Laquidara, siciliana di nascita e veneta d’adozione, considerata «una delle figure più inafferrabili e poliedriche della musica d’autore italiana», ha un profondo significato culturale e artistico. Assabenerica che significa “che dio ti benedica” è un saluto diffuso nella lingua siciliana usato come formula di benvenuto o congedo, soprattutto con le persone anziane in forma di rispetto e devozione.

«Assabenerica è primo capitolo di un nuovo progetto musicale», racconta Patrizia Laquidara. «Storie e personaggi prendono spunto dalle pagine del mio libro “Ti ho vista ieri”. L’intento e il desiderio è quello di trasformare parole in suono, racconti in canto. Assabenerica è un esorcismo musicale, un canto dal procedere ritmato e rimato che richiama lo stile spoken word post moderno. Il manifesto pop di una processione antica, La Vara, che si celebra il 15 agosto nella città di Messina. Un rito che coinvolge migliaia di devoti occupati a reggere sulle loro spalle il maestoso carro votivo, che è grandiosa macchina epica e trionfale. Un rituale arcaico, profano e mariano insieme, simbolo delle molte processioni popolari, veri e propri fenomeni culturali, ancora presenti nel nostro paese».

“Play Your Dream” Danilo Rea, Nello Toscano e Mimmo Cafiero

C’è il sogno, ci sono echi di Pink Floyd, c’è un po’ di minimalismo, ma, soprattutto, ci sono tre grandi protagonisti, tre musicisti che sono punto di riferimento nell’ambito del panorama Jazz nazionale e internazionale, oltre a essere amici di lungo corso con la passione di ritrovarsi per creare insieme musica che va al di là degli stili.  Danilo Rea al pianoforte, Nello Toscano al contrabbasso e Mimmo Cafiero alla batteria, si sono lasciati guidare dall’ispirazione di un momento, creando un singolo denso di rarefatta spontaneità e minimale espressività.

«Una sera dello scorso inverno, durante un concerto con Danilo e Mimmo, ad un certo punto accade qualcosa di non previsto: Danilo appoggia due accordi quasi sospesi, è assorto; io e Mimmo ci guardiamo senza farci notare dal pubblico sperando che uno dei due capisca verso quale brano andremo a parare. Dopo qualche momento capiamo che bisogna entrare ed è così che, in modo discreto, iniziamo ad interagire. La musica comincia a girare tra di noi, tutto funziona bene e dura un bel po’ di minuti. Il pubblico alla fine reagisce con un applauso particolarmente caloroso», racconta Nello Toscano. «Dopo qualche settimana, intorno alla mezzanotte, Danilo mi invia un audio di solo pianoforte, rarefatto essenziale, sognante; sono quei due accordi del concerto e mi chiede di suonarci sopra. Provo, e registro una mia traccia immaginando gli spazi per Mimmo, il tutto sembra funzionare, invio il file a Mimmo che riesce con coerenza e con il suo stile a completare il “gioco”. Infine, Danilo, a nostra insaputa, aggiunge la sua voce. Ascoltiamo il risultato finale, ci piace molto. Ed eccolo il frutto del “gioco” notturno a distanza».

“Ogigia”, Areasud Electric Roots

Brano estratto dal disco degli Areasud Electric Roots, il collettivo artistico nato nel 2023 dalla collaborazione in studio tra il Quartetto Areasud e il produttore e compositore palermitano Alfredo Giammanco. Ogigia rappresenta l’isola mitica di approdo della musica di tradizione orale che la band catanese rielabora, da oltre un decennio, in un percorso di piena appartenenza alle scelte estetiche della world music e, allo stesso tempo, diventa punto di partenza verso nuove sonorità che fanno incrociare il canto tradizionale e gli strumenti acustici della tradizione mediterranea con le scelte sonore di Alfredo Giammanco, sound designer che si è formato, studiando musica elettronica, presso il Conservatorio di musica “A. Scontrino” di Trapani.

Nel videoclip, creato da Cinzia Garofalo e prodotto da Mario Gulisano e Maurizio Cuzzocrea per la label Mhodì Music Company, il tema del canto d’amore si interseca con suoni che, se da un lato, arrivano dai Balcani per giungere nel Mediterraneo, accompagnati dal suono del contrabbasso dell’ospite serbo Branislav Radojkovic, dall’altro risalgono dalla contemporaneità dell’elettronica, fondendosi in una danza fatta di immagine, voce e suono.

“Giorgia”, Picciotto

Il rapper di Biancavilla ha sempre affrontato temi importanti e spesso anche “scomodi” con la sua musica e anche con questa canzone dal titolo “Giorgia” vuole far sentire la sua voce nell’ambito della situazione politica italiana. Con questo testo, infatti, Picciotto si schiera apertamente contro quella categoria di politici che non pensa al bene della popolazione ma solamente al proprio tornaconto personale. Come dice lui stesso li considera come «attori professionisti, abili nel recitare un copione ben studiato per imbrogliare il popolo». Nel video Picciotto interpreta diverse categorie di lavoratori, dal muratore al meccanico e altro ancora, per rappresentare tutte quelle categorie che si sentono prese in giro dal governo Meloni.

“Human”, Lenny Kravitz

Il basso pompa, le chitarre urlano e Lenny Kravitz ulula su Blue Electric Light, il miglior album del rocker degli ultimi anni. C’è gioia e spavalderia in quasi tutte le tracce, con Kravitz che mostra il suo talento per aggiungere alle canzoni chitarre sbalorditive qui, un assolo di sax lì. Tutto inizia con un lussureggiante rocker e pronto per l’arena in It’s Just Another Fine Day (In This Universe of Love) per poi incanalare il defunto Prince nella coinvolgente TK421, un frenetico pezzo rock’n’roll con chitarre funk estatiche, synth analogici robotici, talkbox weezy, un ritmo da dancefloor, un assolo di sassofono infuocato e un’intelligente strizzata d’occhio sia a Boogie Nights sia a Star Wars

Human è un inno alla vita: il video proietta sullo schermo lo spirito audace e chiassoso del singolo, con una performance di Kravitz e della sua band che interrompe letteralmente il traffico con effetti sorprendenti. Senza tempo. Esplosivo. Romantico. Ispiratore. È Blue Electric Light, il dodicesimo album in studio di Lenny Kravitz, che ha scritto e registrato il disco nel suo studio alle Bahamas.

“Odds of the Blues”, Joe Ely ft. Bruce Springsteen

Il cantautore country Joe Ely annuncia un nuovo album, Driven to Drive, che arriverà il 2 agosto, con un singolo che vede la partecipazione di Bruce Springsteen. Ely e Springsteen si sono esibiti insieme sporadicamente nei primi anni Novanta. Nel 1995, Ely aveva reclutato Springsteen per cantare su due tracce di Letter to LaredoAll Just to Get to You e I’m a Thousand Miles From Home.

«Ho avuto l’idea di notte in una stanza d’hotel, dove si giocava a dadi nella stanza sul retro e il jukebox suonava principalmente vecchie canzoni blues», racconta Ely. «Ho scritto la canzone più tardi quando sono tornato nel mio studio ad Austin. Poi ho chiesto a Bruce se gli sarebbe piaciuto cantare con me in questa canzone. Ha detto sì. Siamo amici da molto tempo, ma ci eravamo persi. Uno dei miei ricordi di noi che cantavamo insieme è a Dublino, in Irlanda, quando entrambi siamo saliti sul palco con Jerry Lee Lewis e Shane MacGowan e abbiamo cantato Great Balls of Fire».

“Raining On Your Pillow”, DIIV

Sono passati cinque anni dall’ultimo album dei DIIV, cinque anni vissuti pericolosamente. Il cantante Zachary Cole Smith è stato arrestato nel 2013 per possesso di eroina anticipando il suo primo viaggio in riabilitazione e il bassista Devin Ruben Perez è stato cacciato dalla band per aver fatto commenti razzisti su 4chan. Nel 2016 sembrava tutto finito. Poi, dopo un altro periodo in riabilitazione, Smith e la band si sono rimessi insieme per il loro ultimo album, Deceiver del 2019, ma a questo punto, la frustrazione era incorporata nella loro dinamica.

Frog in Boiling Water è il titolo del loro nuovo album, aspro e ansioso nell’affrontare il capitalismo. Strati di riverbero avvolgono le chitarre come un panno caldo, e Smith sembra condurre le anime in barca fino al purgatorio. «Per favore mi lasci in pace», implora su Reflected, fluttuando tra le anime perdute. L’oscurità interiore, la dipendenza e la depressione combaciano con la storia della band. Ma Frog riconosce che queste malattie si nutrono di e dentro una società già miserabile. «I sistemi falliscono e gli imperi cadono», Smith riflette sotto gocce di pioggia di chitarra in Fender on the Freeway, cantando stanco. Mentre le melodie vocali di Frog sono spesso semplici, con leggerezza da filastrocca, la sintonizzazione sui loro testi le fa sembrare più pillole ricoperte di zucchero. 

Secondo brano tratto dall’EP di debutto di una delle voci più fresche della scena soul inglese. MT Jones Jones ha iniziato a fare il busker a Liverpool all’età di 12 anni e da allora ha girato il mondo come musicista. Questo è un brano che parla di un amore non corrisposto ed è un’esplorazione sincera della consapevolezza che qualcuno non prova per te gli stessi sentimenti che tu provi per lui.  «Tough Love parla di una porta che si chiude su di te, quando non te l’aspettavi, e dell’agitazione che ne deriva». MT Jones trae ispirazione dai grandi del soul degli anni ’60 e ’70, dall’R&B moderno e dal jazz, evocando un suono che è allo stesso tempo contemporaneo e senza tempo. La sua voce profondamente soul e distintiva ci trasporta direttamente a uno speakeasy pieno di fumo, pur portando un suono che sembra fresco e innovativo.

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