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Playlist #109. Sarà la “Turnstile summer”?

– I segnali sonori più interessanti della settimana. Può una hardcore band diventare una stella del pop? Il quintetto di Baltimora ci prova con l’eccellente “Never Enaugh”.  “Frames” sono frammenti di un viaggio nel jazz lungo quarant’anni di Giovanni Mazzarino
 – Emma Nolde con “Indipendente” scrive un inno generazionale rivolto ai giovani caduti nel pantano di un precariato perenne. Fra gli emergenti spiccano il tarantino Cristiano Cosa e la ragusana Nemi. “Incomprehensible” annuncia il ritorno dei Big Thief ridotti in trio

“NEVER ENOUGH”, TURNSTILE

Ad aprile, il nome dei Turnstile è apparso inaspettatamente in grandi lettere sullo sfondo del set di Charli xcx al festival Coachella. Nei prossimi mesi, ha annunciato, “Turnstile summer” avrebbe sostituito la sua onnipresente “Brat summer”. Ma qusta è anche l’estate di Addison Rae e PinkPantheress, di Kali Uchis e Pulp e tanti altri. Tuttavia, il nome di Turnstile si distingue: il quintetto è, alla radice, una band hardcore punk, un prodotto della fertile scena di Baltimora che ha generato Trapped Under Ice, Ruiner e Stout. Per la maggior parte, l’hardcore esiste nel suo mondo di regole e codici rigidi, a una certa distanza dal mainstream: le band raramente vengono considerate possibili popstar.

In Never Enough però i Turnstile vanno oltre. Diventa abbastanza maturi da comprendere ritmi elettronici e momenti meditativi di flauto. Sunshower inizia a 100 kmh, si ferma, poi si riavvia come un muro di sintetizzatore proggy e un lungo assolo di flauto, per gentile concessione di Shabaka Hutchings. Dreaming ha una curiosa inclinazione ritmica latinoamericana per gentile concessione dei membri della band funk jazz BadBadNotGood. Dull, nel frattempo, fonde i ritornelli muscolosi ispirati al nu-metal con versi elettronici glitchy. Altrove c’è pop punk dai colori al neon immerso in un vortice sognante di eco (Time Is Happening), riff presi in prestito da Black Sabbath (Sweet Leaf, per essere precisi, su Slowdive), assoli di chitarra distintamente in stile U2 e basso dubstep (Never Enough).

“FRAMES”, GIOVANNI MAZZARINO

Tre protagonisti assoluti del Jazz italiano – Giovanni Mazzarino al pianoforte, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Marcello Di Leonardo alla batteria – danno vita a Frames… scorci d’immagine in Musica, un progetto raffinato e poetico prodotto ed edito da Jazzy Records. Frames è lo sguardo fuori dal finestrino di un musicista che viaggia fra le note da oltre quarant’anni e che in questo lavoro convoglia la sua visione del jazz nutrita dall’esperienza, dalle riflessioni e da ascolti sempre trasversali, dal pop e funk americano degli anni 70-80, al jazz, alla musica classica. Nelle nuove composizioni del musicista messinese emerge il valore di un flusso sonoro coinvolgente e avvolgente, sempre incatenato a melodie raffinate e cantabili, volutamente lontano da qualunque schema di genere.

La scrittura di Mazzarino, autore di sette delle otto tracce del lavoro, invita l’ascoltatore a perdersi nella bellezza del momento, in un racconto che parla direttamente all’immaginazione. L’album contiene anche una rilettura del brano Lawns di Carla Blay, un omaggio alla grande musicista americana.

L’uscita del disco è accompagnata dal videoclip di Rolling – , uno dei brani più particolari del progetto. Realizzato da Gramazio ADV, agenzia creativa specializzata nella comunicazione del Jazz e dell’arte, Rolling è un vero e proprio cortometraggio in stile noir, ambientato in una città americana degli anni ’40: una storia sospesa tra intrigo e seduzione, dove una misteriosa femme fatale e un giornalista troppo curioso si inseguono in un gioco pericoloso di verità nascoste e melodie notturne.

“INDIPENDENTE”, EMMA NOLDE

La giovane promessa del cantautorato italiano Emma Nolde torna con una nuova canzone nella quale riflette sulle difficoltà di costruire una propria indipendenza, tanto economica quanto affettiva, che l’età adulta implica e richiede. Una canzone incalzante nella ritmica, ma anche nei temi trattati, che restituisce all’ascoltatore l’immagine di una società in cui aspirazioni e incertezze sono in costante tensione tra loro. Indipendente non è solo l’inno generazionale di quei giovani che si sono trovati scaraventati nel pantano di un precariato perenne e disilluso, ma è la voce di tutti coloro che cercano attivamente il cambiamento per un futuro migliore.

Emma racconta così la scelta di questo singolo: «Per le canzoni che escono isolate da un album vengono solitamente scelti i pezzi più orecchiabili e semplici a un primo ascolto. Però succede che la maggior parte delle persone si perde per strada tutta una serie di sfumature musicali che esistono. Per me è importante ritagliare dei momenti in cui la scelta delle canzoni che faccio uscire singolarmente non si regge su ciò che è più semplice, ma su quello che mi entusiasma di più in quel momento, su quello che sento che parla di una tematica che risuona con me, che ci fa venire anche un po’ di mal di pancia da novità; su quello che viene fuori da sperimentazioni musicali, da giochi come la body percussion di questo brano, che mi divertono. Indipendente è una scelta che risuona con me adesso più che mai e che musicalmente mi diverte tantissimo».

“LA VOGLIA”, CRISTIANO COSA

Polistrumentista tarantino classe 1995, Cristiano Cosa unisce la scrittura cantautorale a influenze brit pop, rock e funk. Ha aperto i concerti di artisti come Ornella Vanoni, Fast Animals and Slow Kids, Fabrizio Moro, Tre Allegri Ragazzi Morti e Santi Francesi, e preso parte a centinaia di festival in tutta Italia. Nel 2023 ha firmato il brano L’Ultima Sera, colonna sonora del docufilm New York Solo Andata di Davide Ippolito.  

Con La Voglia prosegue il percorso verso la pubblicazione del suo primo album, realizzato tra Italia e Stati Uniti. Il brano è stato presentato in anteprima lo scorso 2 giugno a Roma, in occasione del Rino Gaetano Day, con un opening set intenso, piano e voce, accolto con grande calore dal pubblico. La Voglia è un brano passionale, costruito attorno a un doppio significato: da un lato, l’impulso erotico; dall’altro, il desiderio profondo di tracciare un percorso di vita autentico. Attraverso un mosaico di microimmagini, Cristiano Cosa delinea il ritratto di una donna adulta che custodisce un’anima eternamente giovane, tanto che guardarla negli occhi equivale a specchiarsi nel proprio io più autentico. Parla del desiderio persistente e complesso che alimenta una relazione, dove, nonostante dubbi e incertezze, sopravvive la volontà di restare vicini e comprendersi. È una riflessione sul delicato equilibrio tra la paura di perdersi e la speranza di continuare a scegliersi, sul valore del contatto umano e sulla forza di un legame capace di resistere al tempo. 

Musicalmente è una ballata che si apre in un’esplosione emotiva: una carezza dalle sfumature decise, impreziosita dalla lap steel di Roberto Angelini, che amplifica la carica emotiva del testo. L’arrangiamento, realizzato in collaborazione con Francesco Gaudio, è sostenuto da una ritmica quasi R&B, con incastri calibrati per creare una sospensione dal sapore profondamente cantautorale. 

“TUTTA LA NOTTE” NEMI 

Noemi Zaccaria, in arte Nemi, ragusana presenta una canzone pop che racconta un amore intenso ma doloroso, quasi illusorio. La persona amata è descritta come distante, sfuggente. Il brano esprime il desiderio profondo di una connessione autentica, ma anche la paura che tutto possa essere solo una finzione.

Durante la prima registrazione in studio, l’artista ha vissuto momenti di grande tensione: era la prima volta che interpretava questo pezzo in modo professionale e sentiva forte il peso della responsabilità. Dopo alcune prove, è riuscita a lasciarsi andare, trovando la giusta serenità. Da quel momento, il brano ha preso forma in modo naturale. Sentire la propria voce nelle cuffie è stata per lei un’emozione intensa, che porterà sempre con sé. Il sound è delicato ed emotivo, con un’atmosfera intima che valorizza la voce e il messaggio del testo.

Spiega l’artista a proposito del brano: «Questa canzone rappresenta un nuovo capitolo del mio percorso artistico, è il riflesso delle vere emozioni che provo. Si inserisce nel mio progetto come punto di inizio e tappa di crescita, sia a livello personale che artistico».

“INCOMPREHENSIBLE”, BIG THIEF

Tornano i Big Thief che hanno annunciato per settembre il nuovo album Double Infinity, il sesto in studio e seguito di Dragon New Warm Mountain I Believe In You del 2022. Il disco è stato realizzato con un cast a rotazione di collaboratori, tra cui Alena Spanger, Jon Nellen di Ginla, Mikel Patrick Avery della Natural Information Society e Laraaji. Come anticipazione, hanno condiviso il singolo Incomprehensible. Dopo la partenza del bassista Max Oleartchik, Big Thief sono diventati un trio.

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