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NICKY NICOLAI, la “voce del ricordo”

– La cantante romana e il sassofonista Stefano Di Battista protagonisti in quintetto dello spettacolo “Mille Bolle Blu” in scena oggi a Napoli, sabato 12 a Messina, domenica 13 a Noto e lunedì 14 a Palermo
– Una girandola di melodie, reinterpretata in chiave jazz e swing, con al centro Mina e la canzone d’autore italiana. «Attraverso le loro canzoni, possiamo esplorare una vasta gamma di emozioni ed esperienze umane»

Nel 2006 quando incontrai Nicky Nicolai, si stava preparando al debutto di Amarcord, balletto in due atti di Luciano Cannito liberamente ispirato all’omonimo film di Federico Fellini, per l’inaugurazione della stagione estiva del Teatro Massimo al Teatro di Verdura di Palermo. La Signora del Jazz italiano interpretava la “voce del ricordo” ed a lei erano affidati due momenti canori sulle arie del compositore russo-tedesco Alfred Schmittke (Seid Nuchtern und Wachet, ispirato ai temi del Faust di Goethe) e di un celeberrimo standard jazz, Stormy Weather.

La “voce del ricordo” continua a esserlo nello spettacolo più leggiadro, ma non meno impegnativo, Mille Bolle Blu che giovedì 10 aprile (ore 20:30) farà tappa al Teatro Acacia di Napoli, sabato 12 aprile al Palacultura Antonello a Messina alle ore 18, l’indomani, domenica 13 aprile alle ore 20:30, al Teatro Tina Di Lorenzo di Noto e lunedì 14 alle 20:45 al Politeama Garibaldi di Palermo. Al suo fianco il compagno d’arte e di vita Stefano Di Battista, fra i più estrosi e apprezzati sassofonisti jazz italiani, Andrea Rea (pianoforte), Daniele Sorrentino (contrabbasso) e Luigi Del Prete (batteria).

Nicky Nicolai e Stefano Di Battista coppia nella vita e nell’arte

Nicky Nicolai sarà protagonista di una girandola di melodie che, sin dal titolo dello show, ha al centro Mina, un paragone che spesso l’ha perseguitata. «Da una parte è chiaro che Mina è una delle più grandi cantanti del mondo, quindi essere paragonata ad una tale “potenza” è sicuramente gratificante», commenta. «Dall’altra vorrei specificare che il mio non è un verso a Mina. Per esempio, come anche per Jula De Palma, c’è un modo di cantare che è quello di far capire bene le parole, di arrotondare le vocali. Essendo uno stile, come nel jazz, è facile trovare somiglianze tra cantanti. E poi, se proprio si devono avere dei riferimenti nella vita è meglio averli alti, no?».

Della Tigre di Cremona si ascolteranno Se stasera sono quiNon gioco piùSe telefonando, E se domani. Ma ci saranno incursioni anche nel repertorio di altri popolari autori che hanno fatto la storia della canzone italiana, come Luigi Tenco, Sergio Endrigo e Lucio Dalla. «Il cantautorato italiano è fonte di ispirazione per me», spiega Nicky Nicolai. «Attraverso le canzoni di artisti come Mina, Lucio Dalla e tanti altri, possiamo esplorare una vasta gamma di emozioni ed esperienze umane».

Brani come Che saràAncora, ancora, ancora o Piazza grande «si possono considerare grandi standards come lo sono quelli del jazz americano», continua la cantante romana. «Io li considererei dei grandi standards anche del jazz italiano. Non ho mai trovato grandi differenze, anche perché dipende da chi suona, l’ho sentito nei miei ascolti di Mina, nella colonna sonora dei Sette uomini d’oro, che è jazz allo stato puro. Sono brani che hanno fatto sicuramente parte della mia vita, dei miei ascolti giovanili, insieme ai grandi cantautori quali De André, Guccini. Insomma, penso che questi brani si adattino anche molto bene alla mia vocalità, a quello che io penso di saper cantare, quantomeno ci provo. É la bellezza della musica italiana, ma come è bello Marracash e Lazza, a me piacciono tutti. Diciamo che hanno una visione dei tempi un po’ diversa. Poi la verità è sempre quella che diventa anche bellezza, una cosa autentica, vera, fatta di sentimenti e di belle parole rimarrà per sempre».

Stefano Di Battista e Nicky Nicolai in concerto

Non mancheranno escursioni nel songbook americano e composizioni originali firmate da Stefano Di Battista, come Più sole, scritto in collaborazione con Jovanotti e in gara al Festival di Sanremo del 2009 (in precedenza parteciparono all’edizione del 2005, classificandosi quarti con Che mistero è l’amore, e ‘anno successivo con Lei ha la notte) e Dall’inizio nei finali (scritto con Pasquale Panella e Adriano Pennino).

La “voce del ricordo” e della bellezza farà rivivere i grandi successi italiani e internazionali degli anni Sessanta e Settanta, reinterpretandoli in una nuova chiave swing e jazz. Per riscoprire canzoni di un tempo che ci appartiene e ci accompagna ancor oggi. Per ritrovarsi in una musica che porta sorrisi. Per sorprendersi per delle note nuove e un duetto originale che racchiude, come in bolle di sapone, i colori di uno spettacolo variegato. Mille bolle blu è un incontro tra epoche, stili e sensibilità, un racconto sonoro che attraversa il tempo e continua a risuonare. È il passato che non è mai passato.

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