Disco

NERO NELSON, canzoni per riprendersi o lasciarsi

– L’autore preferito dai Manetti Bros torna alla sua passione per la canzone d’autore con un album dalla forte impronta ironica: «Dodici canzoni per tornare insieme o dirsi addio per sempre, per lo meno così è un disco utile a qualcuno»
 – Al lavoro hanno collaborato Gnut, nel ruolo anche di produttore e arrangiatore, e Raiz. La registrazione  in uno studio storico, quello di Auditorium Novecento, nel cuore di Napoli, per la più antica casa discografica italiana, la Phonotype

«Un giorno mi chiamò un amico regista. Avendo lavorato a molte colonne sonore pensavo avesse bisogno di qualcosa del genere. “Nelson sto male”, mi disse. “La ragazza mi ha lasciato”. Non sapevo cosa dire quando lui aggiunse: “Tu puoi aiutarmi. Scrivi una canzone per farla tornare da me.” La notte stessa mi presentai a casa sua con la chitarra. Mi raccontò le cose. Alle 6 del mattino avevamo la canzone. La registrammo alla buona e gliela inviammo su una chiavetta usb (lei aveva cambiato città e viveva con un’altra persona). Dopo tre giorni, fece le valigie e tornò da lui. Ho pensato che per una volta una mia canzone era stata veramente utile. Ho pensato che alla fine, se raccoglievo dodici canzoni per tornare insieme o lasciarsi per sempre, per lo meno avrei fatto un disco utile a qualcuno».

Nasce da questa premessa, come racconta lo stesso autore, l’album Canzoni per tornare insieme o lasciarsi per sempre realizzato da Nero Nelson, più noto nelle vesti di compositore di colonne sonore per Manetti Bros (David di Donatello nel 2014 per la migliore canzone originale ‘A verità, inserita nel film Song’e Napule) che per il suo trascorso nel campo della canzone d’autore, dove si colloca questo disco. Dodici canzoni scritte e raccolte dal musicista napoletano con la sua consueta sensibilità ed ironia. 

La copertina del disco

Dopo il primo album del 2012 intitolato Robin Hood (Finto, ricco e comunista) e il secondo Outsider del 2015, Nelson torna dopo dieci anni con il terzo lavoro Canzoni per tornare insieme o lasciarsi per sempre. Dieci anni che però non sono trascorsi all’insegna del silenzio: il cantautore ha lavorato moltissimo in ambito cinematografico, inanellando riconoscimenti e premi senza sosta. Dal musical Ammore e malavita dei Manetti Bros (cinque David di Donatello, tra cui quello per il miglior film, miglior colonna sonora e miglior canzone) alla colonna sonora de Il ladro di giorni di Guido Lombardi, la cui omonima canzone (cantata con Gnut) è stata candidata al Nastro d’argento nel 2020. Nell’ottobre del 2023 partecipa al festival del cinema di Roma con il film dei Manetti Bros Diabolik Chi sei?, in cui sono presenti due sue canzoni: La notte di Ginko e Io non sono qui, interpretate da Franco Ricciardi e Raiz. Fino al più recente Dadapolis di Carlo Luglio e Fabio Gargano (presentato in anteprima a Venezia lo scorso agosto), con la sua canzone Na refola ‘e viento, l’unico brano originale del film.

L’album è prodotto e arrangiato da Gnut, che partecipa anche al brano Tonino: «Claudio Gnut ed io ci siamo conosciuti al Cabaret Portalba», racconta Nero Nelson, all’anagrafe Alessandro Nelson Garofalo. «In quegli anni tutti i martedì con lui e Dario Sansone ci esibivamo con le nostre canzoni. È da lì che poi venne fuori l’idea di fare una mega band: Capitan Capitone e i fratelli della Costa con Daniele Sepe al timone. In quelle tournée, durante quei concerti, Claudio mi ha trasmesso molte cose, e continua a farlo anche adesso. È una persona che ha sofferto e che ha talmente rispetto per il dolore che non si sognerebbe mai di fingere per venderti una canzone. Io gli ho fatto sentire un sacco di canzoni e lui se faceva di no con la testa voleva dire che il pezzo era stato scartato. Se non diceva niente e si sedeva a un pianoforte elettrico accompagnando quello che stavo facendo alla chitarra voleva dire che ci stavamo lavorando. La canzone avrebbe fatto parte di quelle per tornare insieme o lasciarsi per sempre». 

Tra i vari musicisti presenti nell’album, spiccano due partecipazioni eccellenti. La prima è quella di Raiz, che impreziosisce Chiagne Femmena. Raiz e Nelson avevano condiviso l’esperienza sul set di Ammore e Malavita e con lui Nelson ha scritto questo brano pensando al maestro Pino Mauro. In Pipistrelli, che sembra ricordare Supereroi di Mr. Rain, compare Andrea Tartaglia, ospite di uno dei brani più rappresentativi per la poetica di Nelson: «Mi sembrano gli animali più simili ai musicisti. Sono più operativi di notte, si orientano con i suoni, sono gli unici mammiferi a volare, ma le loro ali non sono vere. Se le guardi bene sono zampe palmate, infatti volano così così».

Il disco è stato registrato in uno studio storico, quello di Auditorium Novecento, nel cuore di Napoli, ed esce con la più antica casa discografica italiana, la Phonotype: «È emozionante lavorare in Phonotype», commenta Nelson. «Hai come l’impressione di poter chiedere consigli ai fantasmi degli artisti che c’erano prima. Senti un’approvazione o un invito a cambiare qualcosa. Credo di non essere l’unico ad aver provato questa sensazione. Il mondo è bello tutto ma Napoli è dentro di me qualsiasi cosa faccia. La amo maledettamente».

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