– Ritrovata e pubblicata la registrazione di un concerto del 2007 del compianto chitarrista degli Avion Travel in duo con il compagno d’avventura nella band casertana
– «Fausto è stato come un fratello maggiore per me, abbiamo condiviso diversi progetti paralleli, come quello fortunato del Nada Trio», racconta il contrabbassista
– «Il disco è la testimonianza dell’arte di Fausto Mesolella alla chitarra. Per quanto lui si professasse un musicista non d’estrazione jazzistica, è un album jazz»
Se in qualcuno dei pochi negozi di dischi sopravvissuti trovate il vinile di Mesolella & Spinetti live non lasciatevelo scappare. Per tre motivi. Innanzitutto, perché pubblicato dalla etichetta Foné superspecializzata in vinili di alta qualità e l’audio è davvero super. Poi, perché chi suona si sta divertendo e vuole divertire, regalando emozioni purissime. Il terzo perché è un documento storico, una registrazione ritrovata di uno dei più importanti e influenti chitarristi scomparsi prematuramente, Fausto Mesolella.
Entrambi casertani, Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti non erano soltanto due compagni di avventura negli Avion Travel, ma due grandi amici anche fuori dal palco. Insieme hanno condiviso la direzione artistica del Premio Bianca D’Aponte riservato alle cantautrici italiane; insieme, complice talvolta anche il batterista Mimì Ciaramella, si prendevano delle “scappatelle” dal gruppo.

«Durante la storia ultradecennale, se non ventennale, della mia permanenza con gli Avion Travel, che prosegue tuttora, spesso io e Fausto avevamo altri progetti paralleli, uno su tutti è stato il Nada Trio che è andato molto bene per tanti anni», racconta Ferruccio Spinetti “beccato” per caso nella sua casa di Poggibonsi in uno dei rari “day off” nella sua intensa attività concertistica. «Quindi, quando capitavano delle occasioni, suonavamo o in duo, io e lui, o in trio con Mimì Ciaramella con un repertorio che spaziava da standard jazz a pezzi degli Avion Travel rifatti solo strumentali, come si può arguire dal disco».
Ma questi nastri da dove sono spuntati fuori?
Cesare Ricci, che è il discografico della Foné per la quale è uscito l’album, era un caro amico di Fausto e Fausto gli aveva dato questi nastri prima della sua scomparsa. Pochi mesi fa Cesare Ricci mi ha contattato e con mia grande sorpresa e piacere ho riscoperto questa registrazione che risale a un concerto a Monteprandone (Ap) nell’ottobre de 2007. Ho ripulito un po’ le tracce, un paio di brani che non erano venuti particolarmente bene li abbiamo eliminati, ma ho potuto agire ben poco perché non avevo il canale della chitarra e quello del contrabbasso separati. Mi piaceva, comunque l’idea di far uscire questa testimonianza che dimostra oltre l’amicizia che avevo con Fausto, che, come sai, è stato un fratello maggiore per me, visto che aveva 18 anni più di me e ho suonato con lui per 27 anni della mia vita, ma soprattutto valorizza, se ce ne fosse bisogno, l’arte di Fausto Mesolella alla chitarra, che per quanto lui si professasse un musicista non d’estrazione jazzistica, secondo me c’è molto jazz in questo disco e tanta improvvisazione

Lo spirito è jazz, perché in scaletta c’è Birdland dei Weather Report e una elettrica Straight no chaser di Thelonious Monk, ma c’è la melodia di Aria di te degli Avion Travel e di Come prima di Domenico Modugno, “cantata” dal contrabbasso di Spinetti, e due piccole perle d’ispirazione napoletana come l’iniziale Gaia e la conclusiva Caio, con Mimì Ciaramella alle percussioni, con un velato richiamo a ‘O sole mio. C’è la classicheggiante Tigri e c’è, soprattutto, una vena ironica che attraversa il disco con la ripresa del tema della Pantera Rosa e la rilettura di Walking on the moon dei Police e che riporta alla mente il progetto che Ferruccio Spinetti condivide dal 2004 con Petra Magoni, ovvero Musica Nuda.
«Non ci avevo pensato, però in effetti hai ragione: c’è anche molta ironia», commenta. «D’altronde io e Fausto facciamo parte di quei musicisti che quando vanno sul palco si vogliono innanzitutto divertire, non come accade, ahimè spesso anche nel jazz, fare sfoggio delle proprie doti tecniche, ma poi alla fine di divertimento c’è ben poco, per non parlare delle emozioni».
L’ultimo disco di inediti degli Avion Travel risale al 2018, in quest’ultimo periodo mi sembra che la “Piccola orchestra” stia tornando a girare a pieno ritmo…
Con Petra ci siamo presi il classico anno sabbatico dopo aver festeggiato i vent’anni di Musica Nuda e quindi mi sto dedicando molto agli Avion Travel con i quali stiamo percorrendo tutta l’Italia e, in giugno, siamo venuti in Sicilia, ad Acireale. Recentemente abbiamo suonato a Taranto con l’orchestra della Magna Grecia sotto la direzione di Angelo Valori. Altre volte ci esibiamo con la Medit Orchestra, una orchestra residente di Pescara diretta sempre da Valori che, insieme con il sassofonista Peppe D’Argenzio, ha arrangiato i pezzi. È vero non c’è materiale inedito. Ma c’è una gran voglia di suonare dal vivo, sentiamo il calore del pubblico. Fino a marzo abbiamo un’agenda piena di appuntamenti