– L’ex 883 torna alla ricerca dell’eroe dei fumetti con uno spettacolo teatrale che in aprile arriverà in Sicilia. «Ripercorrerò il mio viaggio musicale da rap su mangiacassette a canzoni ballate da tre generazioni, da Pavia a New York»
– «Non mi sono mai pentito di aver lasciato gli 883, volevo un’altra giostra e sono andata a cercarla negli Stati Uniti». Il sogno americano si è infranto e l’ex sodale di Max Pezzali si é ritrovato nel parco giochi di Eurodisney a Parigi
«Non ho ucciso l’Uomo Ragno», Mauro Repetto si dichiara innocente. E, per dimostrarlo, è tornato in Italia per andare alla ricerca dell’eroe dei fumetti. Alla ricerca dell’uomo ragno. La storia degli 883 è il titolo dello spettacolo con il quale sarà in tour dall’11 ottobre, partenza (non a caso) da Pavia, per girare tutta la Penisola e sbarcare il 4 aprile 2025 al Teatro Metropolitan di Catania.
«Un raggio di nostalgia: due menestrelli che passano ogni pomeriggio tra le strade della Pavia filoimperiale ghibellina scrivendo canzoni con un solo obiettivo, consegnarle al conte Claudio Cecchetto. Ecco, questo spettacolo mi permette di rivivere le sensazioni e le emozioni che ho vissuto con gli 883, e di riassaporare sul palco dei teatri italiani un raggio di quei pomeriggi passati con Max a scrivere le canzoni della nostra vita», commenta Mauro Repetto a proposito del nuovo spettacolo.
Alla ricerca dell’uomo ragno è un one man show, a metà tra realtà e finzione, con una trama autobiografica e surreale al tempo stesso. È una favola ambientata nel Medioevo, in cui Mauro dal palco interagirà (con il supporto dell’intelligenza artificiale) con sè stesso e Max com’erano da ragazzi, prima dell’arrivo della grande ondata di successi, e con i personaggi che hanno partecipato alla nascita e alla carriera degli 883, tutti proiettati sugli schermi con straordinari effetti visivi. Tra questi ritroveremo, ad esempio, il Conte Claudio Cecchetto, il barone Fiorello, il principe Jovanotti, il marchese Jerry Scotti. Tra momenti di comicità e di nostalgia, Repetto si racconta e ripercorre la storia della band, istantanee di momenti intramontabili, con aneddoti e curiosità sulla genesi dei loro maggiori successi, cantando le hit che hanno fatto da colonna sonora a intere generazioni, con qualche omaggio ad artisti che lo hanno ispirato, e presentando al pubblico anche un suo brano inedito.
«È un road movie itinerante per tutta Italia, e che comincia proprio dalla mia città. Dopo il grande riscontro e affetto del pubblico ricevuto alle anteprime del tour in primavera, parto per questa avventura con grande entusiasmo, perché il paesaggio più bello del mondo è un teatro pieno di persone che vibrano con te in una dimensione talmente intima da sentire il profumo delle signore in prima fila e in una dimensione talmente universale da avere tre generazioni che cantano e ballano insieme a me», dice Mauro Repetto. «Nello spettacolo ripercorrerò il mio viaggio musicale da rap su mangiacassette a canzoni ballate da tre generazioni, da Pavia a New York, facendomi aiutare dal disc jockey e miglior compagno di viaggio possibile, l’Uomo Ragno… perché Peter Parker, come me, potrebbe essere di Pavia anche se ha passato molto tempo a New York…».
New York, Miami, il sogno americano che Mauro Repetto inseguì lasciando solo il suo compagno d’avventura, spaventato dalle conseguenze della sua fama improvvisa e inaspettata, dalla pressione mediatica e dalle aspettative del pubblico. Paure che lo misero in crisi, spingendolo ad abbandonare tutto e partire per gli Stati Uniti, dove pensava di trovare la pace interiore, la libertà che tanto desiderava e una modella che aveva visto una volta sola a una sfilata di moda. Negli anni seguenti nasce il mito, tutti si chiedono dove sia finito, che cosa faccia e se sia ancora vivo. Negli Stati Uniti, il cantante si imbatte in una serie di personaggi stravaganti e bizzarri, tra cui un gangster.
Una scelta della quale non si è mai pentito. «No, non mi sono mai pentito di aver lasciato gli 883. Il carburante che avevo dentro per il progetto 883 era lo stesso che avevo per alimentare il mio sogno di andare in America», racconta. «Volevo un’altra giostra, quella degli 883 era perfetta ma non sono fuggito, vedevo soltanto un’altra giostra. Vedevo l’America, Miami e una modella che mi piaceva tantissimo. Adesso il sogno americano non esiste più ma all’epoca, alla fine degli anni Ottanta, abitare a Beverly Hills o sull’Ocean Drive a Miami era veramente un sogno, quindi sono andato. Era un’altra emozione che volevo coltivare e l’ho fatto. Poi ho preso un bel palo, quindi sono andato a Parigi, mia madre voleva che mi laureassi e mi sono laureato in Lettere, voleva che lavorassi dalle 9 alle 18 e ho fatto un colloquio a Disneyland Paris dove sono ripartito dal basso lavorando come cowboy e marinaio. Poi il vicedirettore del parco, che era italiano, mi ha riconosciuto e mi ha spostato dove sono attualmente come event executive, nel dipartimento più bello di Disney dove organizzo eventi speciali per milioni di euro. È una bella attività e adesso ricomincio anche a fare un po’ di musica e uno spettacolo».
Quindi, non solo teatro, C’è anche musica nel futuro di Mauro Repetto? «Ci stiamo divertendo a mettere insieme tre voci. La mia, che vuole essere un matrimonio tra rock e rap con riferimenti da Bon Jovi ai Beastie Boys, la voce sublime di Célie e la professionalità di Marco Guarniero, che può tenere insieme il tutto. Mischiamo gusti musicali e canori e vediamo cosa ne uscirà. E inoltre vorrei suonare. Adoro le chitarre. Prima campionare era un must, mentre oggi preferisco attingere da chi sa suonare davvero e poi provarci anch’io».
Lo spettacolo teatrale Alla ricerca dell’uomo ragno è tratto dall’omonimo libro ed è scritto e diretto da Stefano Salvati (il più importante regista e autore italiano di videoclip, sceneggiatore e produttore) e da Maurizio Colombi (commediografo e regista teatrale).