Playlist

La playlist della settimana #30

–  Dua Lipa annuncia una svolta psichedelica, ma nel nuovo singolo non si smuove dalla pista di ballo. Più interessanti Fabian Palladino e Soul Sugar. La palermitana Celo fra Socrate ed Elodie
– Blanco in stile urlatori anni Sessanta, i suoi discepoli catanesi de Il Collettivo fra i tre siciliani ammessi alle audizioni live per Sanremo Giovani
– Una solare siciliana si nasconde dietro il rock pop di Acinorev. Da Catania viene anche il chitarrista jazz Sergio Casabianca
– Il jazz classico e raffinato di Letizia Brugnoli e quello contaminato dei Bright Magus. Lemó il magistrato con la chitarra

“Houdini” Dua Lipa

Negli ultimi anni, Dua Lipa ha dominato la pista da ballo. Prima con il suo album del 2020 Future Nostalgia, poi con la collaborazione con Megan Thee Stallion e con Elton John in Cold Heart, infine con il suo contributo alla colonna sonora del film Barbie con il brano Dance The Night. Nel video musicale di quest’ultimo, una scintillante palla da discoteca cade sul pavimento del set rosa e si rompe in un mucchio di detriti scintillanti. Il produttore Mark Ronson aveva spiegato che non era solo un po’ di dramma per ravvivare l’immagine, ma suggeriva il passaggio di Dua Lipa in una nuova era. L’album che uscirà nel 2024 si allontanerà dai groove da discoteca di Future Nostalgia per entrare nel territorio della «psichedelia degli anni Settanta», come l’artista e modella ha detto al New York Times. 

Houdini, il primo assaggio di quel prossimo album, non sembra però abbandonare il suono da Studio 54. Tutt’altro. Come indica anche il video, girato in una palestra, è tutto proiettato al ballo. E appare difficile che questa traccia possa diventare un passaporto per essere una headliner a Glastonbury.

“I Care”, Fabian Palladino with Jai Paul

È una traccia di Fabian Palladino con Jai Paul. La canzone è stata registrata durante un recente spettacolo di Paul a Los Angeles e, secondo l’annuncio, è destinata ad apparire nel nuovo album di Palladino. «Ho scritto questa canzone una notte a casa e l’ho suonata a Jai il giorno dopo», ha spiegato Palladino in una dichiarazione. «Ha subito trovato un ritmo e abbiamo lavorato insieme sulla pista da lì. Ho sempre amato quei duetti Motown con Marvin Gaye e Tammi Terrell, o Diana Ross, e volevo crearne una versione moderna. Stiamo giocando con il modo in cui quei duetti hanno questa nozione abbastanza chiara di romanticismo, amore e relazioni… lo stiamo sovvertendo un po’ per esplorare la normalità nelle relazioni. Musicalmente, abbiamo cercato di mettere tutta la bellezza, l’eccitazione e la tensione dell’amore moderno in questa canzone».

“Top of my list”, Soul Sugar feat. Schniece 

Nel febbraio 2024, Guillaume Metenier pubblicherà il suo quarto album in studio come Soul Sugar, un progetto basato sulla collaborazione che mette in mostra le autentiche fusioni musicali di dub, reggae, soul-jazz, funk e neo-soul del talentuoso produttore e organista. Come antipasto, ha fatto uscire questo brano che segna la prima collaborazione tra Metenier e la stella nascente Shniece McMenamin, una cantante soul londinese nota soprattutto per il suo lavoro con il maestro del dub Prince Fatty. In Top of My List offre una voce solista impeccabilmente emotiva, offrendo perfettamente i suoi testi riflessivi e penetranti. Combinata con una languida traccia reggae baciata dal sole, ricca della superba strumentazione di Metenier e di fluidi riff di chitarra per gentile concessione di Samuel Isoard, la voce di Shniece contribuisce a rendere Top of My List uno dei singoli più incantevoli di Soul Sugar fino ad oggi.

“Erotica”, Celo

In quest’ultimo singolo, Celo – Celeste De Lisi, cantante soul e R&B made Palermo – ha voluto racchiudere più tematiche, due delle quali si evincono già dal titolo, etica ed erotica, e l’una non esclude l’altra. L’Erotica, che in questo brano diventa la branca filosofica del “sensuale”, non entra in contrapposizione con l’etica, cosa che invece, nell’immaginario collettivo, è preda di pregiudizio. Con rimandi alla filosofia di Socrate e alle musiche di Elodie, tra note funky, che richiamano le “good vibes”, salta fuori la voglia di catapultarci a qualche epoca fa dove la maieutica è stata colonna portante per la ricerca della verità e della consapevolezza all’interno della nostra anima, cosa che ai giorni nostri si vede sempre più di rado. Questo presupposto però non deve togliere l’essenza di farlo con più leggerezza, che non è superficialità, e, perché no, anche un po’ di “erotica”.

“Bruciasse il cielo”, Blanco

A soli sei mesi dall’uscita dell’album Innamorato, Blanco torna con un nuovo singolo che, a detta dello stesso cantante, chiude un cerchio. Bruciasse il cielo è un giuramento solenne che chiude definitivamente il processo creativo dell’album ed è anche il titolo del road-movie con cui Blanco si racconta al pubblico, in streaming su Amazon Prime Video. È una canzone in stile urlatori anni Sessanta.

“Fabio e Luana”, Il Collettivo

Molto vicini allo stile di Blanco sono i quattro ragazzi de Il Collettivo. Il quartetto catanese è fra i tre siciliani che sono riusciti a rientrare fra i 49 artisti ammessi alle audizioni dal vivo dai quali usciranno gli 8 che prenderanno parte alla finale di Sanremo Giovani 2023. Insieme a loro ci sono Mameli e la palermitana Beatrice Quinta. Il brano è tratto dal recente EP La casa di Fabio, una sorta di immersivo storytelling dall’attitudine pop punk che racchiude un primo importante capitolo della storia e della formazione del gruppo siciliano. Un mini concept EP interamente ambientato nel luogo da dove tutto è partito, dedicato alle figure affettive più vicine ai quattro membri il Collettivo: Quello, Zzama, Oreste e Lele. 

“Cutilisci e Fichi d’India”, Acinorev

Italiano e dialetto vanno a braccetto in questo solare rock pop di Acinorev (nella foto di copertina), il cui nome d’arte non è altro che il suo vero nome letto allo specchio, ovvero Veronica Muzzio, 1994, siciliana con base a Milano. Dopo i primi timidi passi con Libera, sta registrando un crescendo di stream, arrivando a sfiorare quota un milione con questo nuovo singolo. Il singolo ha un’ambientazione catanese: Cutilisci, fichi d’India, Etna, Verga e Malavoglia, profumi di limoni, Sant’Agata, tanti motivi per desiderare di tornare per chi è costretto a cercare nuovi orizzonti altrove. 

“Back Home”, Lemó

Claudio Paris, in arte Lemó, nasce a Taranto a metà anni Settanta. Vive a Bologna e fa il magistrato, dopo averlo fatto per una decina d’anni in Calabria, occupandosi di alcuni dei più importanti maxiprocessi alla ‘ndrangheta. La musica è però la sua grande passione. Chi l’avrebbe mai detto! è un album che contiene undici brani nati dall’ascolto, sin da bambino, del miglior cantautorato italiano (Dalla, De André, De Gregori e, più di recente, Capossella e Testa). Registrato tra la Puglia e Roma, il disco vede la partecipazione di musicisti d‘eccezione come Martino De Cesare (Concato, Eugenio Bennato) e Giancarlo Bianchetti (Vinicio Capossela, Gianmaria Testa) alle chitarre, Vincenzo Abbracciante alla fisarmonica (Lucio Dalla, Richard Galliano), Gabriele Mirabassi  al clarinetto (Mina, Ivano Fossati), Ferruccio Spinetti (contrabbassista degli Avion Travel e di Musica Nuda),  Giovanni Astorino al violoncello (Caparezza), e ancora Antonio Vinci (pianoforte ed Hammond) e Pierpaolo Giandomenico (basso elettrico), con la direzione musicale di Francesco Lomagistro (batteria e percussioni).

“Jungle Corner”, Bright Magus

È la title track di un album in cui jazz, funk, rock, avant e psichedelia si fondono in un sound fluido guidato e spinto dalle cinque eccezionali personalità che interagiscono tra improvvisazione e scritture originali dentro e fuori l’estetica di tale nume tutelare. L’ispirazione al lavoro di figure come Teo Macero e Bill Laswell fa sì che Calella/Rescigno attraverso un lavoro di editing e post produzione sintetizzino l’attuale forma dell’album. «L’idea primordiale è partita al Diabolicus Studio, il piccolo studio che è il quartier generale di Giovanni Calella e Leziero Rescigno, dove sono nati vari progetti e collaborazioni», spiegano i musicisti del gruppo. «Il grande amore per l’improvvisazione e le sonorità tipiche di Miles Davis di quegli anni hanno spinto appunto Giovanni e Leziero a immaginare un tributo, non tanto in termini di rifacimenti e cover di Davis, ma un impulso a creare quelle atmosfere ispirandosi a quello che i musicisti di Miles facevano in quella circostanza».

“Il gioco del semaforo”, Letizia Brugnoli

Si è soliti cercare di inquadrare la musica per generi – talvolta è un male necessario – e così possiamo definire Crystal Flower un disco di jazz. Non un jazz per puristi o amanti della sperimentazione, ma piuttosto per tutti coloro che hanno semplicemente voglia di ascoltare musica con attenzione. Volutamente, le tracce sono stilisticamente eterogenee e vanno dallo swing ai brani di derivazione brasiliana fino al latin con influenze dell’electric-jazz anni Settanta. La cantante Letizia Brugnoli ha infatti avuto spazio per ogni sfumatura vocale ed interpretativa ed i musicisti hanno potuto esprimersi in modo sempre vario ed eclettico. Cimentarsi con generi diversi è stata una stimolante sfida non solo per loro, ma anche per il compositore ed arrangiatore, Roberto Sansuini. Tutti i brani sono stati scritti ed arrangiati da Roberto Sansuini, i testi, sia in italiano che in inglese, scritti da Letizia Brugnoli.

“De Visu”, Sergio Casabianca

È la title track dell’omonimo disco del chitarrista catanese: si tratta dell’ultimo brano composto dal punto di vista cronologico e, probabilmente per questo, racchiude in modo particolarmente incisivo alcuni dei tratti generali dell’intero album. Il brano si snoda attraverso una struttura articolata, ricca di colpi di scena, sorprendendo e richiamando all’attenzione dell’ascoltatore ma senza mai essere troppo prolisso. «De Visu è una composizione a cui tengo particolarmente grazie alle diverse sonorità che contiene ed al mood che sprigiona», commenta l’autore. «Mi piace come ci concentriamo e ci fidiamo l’uno dell’altro ogni volta che eseguiamo il brano in trio. È un brano complesso, ostico, che necessita di attenzione ma, per me, estremamente divertente ed appagante».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *