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Johnny Depp: non ho bisogno di Hollywood

Da “pirata dei Caraibi” a re Luigi XV. L’attore si presenta (in ritardo) alla conferenza stampa di presentazione di “Jeanne du Barry”, il film che ha aperto Cannes, e parla degli effetti legati alla battaglia legale con l’ex moglie. E ora si aspetta la figlia Lily-Rose Depp, al centro di una storia tossica nella serie “The Idol” in giugno su Sky

Se il Festival di Cannes dello scorso anno è servito da trampolino di lancio per i blockbuster Top Gun: Maverick e il biopic Elvis, così come la Palma d’oro per la satira svedese The Triangle of Sadness, di Ruben Östlund, i tre film nominati agli Oscar, il nuovo evento cominciato ieri promette di superarsi sia per i film in programma sia per le polemiche.

Ad alzare il sipario il francese Jeanne du Barry, dramma in costume diretto e interpretato da Maïwenn con il “pirata” Johnny Depp trasformato in re Luigi XV in un ruolo che segna il suo ritorno sul grande schermo dopo lo scandalo mediatico del processo di cui fu protagonista contro la sua ex, Amber Heard. Sotto i riflettori anche la francese Maïwenn, denunciata per aver aggredito un giornalista.

«A quanto pare, ho avuto il mio diciassettesimo ritorno», ha commentato Johnny Depp nella conferenza stampa di ieri, dove si è presentato in ritardo di venti minuti. «Mi interrogo su questa parola “come back”,  perché in realtà io non sono andato da nessuna parte. Tutti viviamo un po’ un ritorno, siamo stati lontani negli anni del Covid, ma non vivo questo film come un ritorno. Forse per un po’ di tempo le persone hanno smesso di chiamarmi per chissà quale paura ma io non mi sono mai mosso da dove ero».

E il tema dell’incontro vira sul processo per diffamazione a causa del quale aveva perso il lavoro in seguito alle accuse dell’ex moglie Amber Heard. Che ha perso la causa e ora è costretta a risarcire Depp con 10 milioni di dollari. La donna ha mentito sul fatto che il marito avesse abusato di lei prima e durante il loro breve matrimonio.

«Mi sono sentito boicottato da Hollywood? Quando ti viene chiesto di abbandonare un film che stai facendo a causa di parole che fluttuano nell’aria, sì, ti senti boicottato. Ma io non mi sento boicottato da Hollywood perché a Hollywood non penso, non ho molto più bisogno di Hollywood». A Depp, in particolare, era stato chiesto di dimettersi dal franchise spin-off di Harry Potter Fantastic Beasts.

Mi sono sentito boicottato da Hollywood? Quando ti viene chiesto di abbandonare un film che stai facendo a causa di parole che fluttuano nell’aria, sì, ti senti boicottato. Ma io non mi sento boicottato da Hollywood perché a Hollywood non penso, non ho molto più bisogno di Hollywood

Johnny Depp

Depp ha definito la maggior parte di ciò che è stato scritto su di lui negli ultimi anni «una fiction scritta magnificamente e orrorificamente», ha detto. «È come fare la domanda: “Come stai?”. Ma il sottotesto è: “Dio, ti odio”. Non sono preoccupato da persone anonime che perdono tempo con i loro computer. È un momento strano e divertente in cui tutti vorrebbero poter essere sé stessi, ma non possono. Devono essere in linea con la persona che hanno di fronte. Se vuoi vivere quella vita, ti auguro il meglio».

La regista Maiwenn, anche lei al centro di una controversia dopo aver maltrattato un giornalista francese, dice che non legge i giornali, non guarda la televisione e soprattutto non vuole sapere quello che scrivono sul suo film, spiega che il finanziamento del film ha sì una parte saudita («ma ci sono anche i fratelli Dardenne e le cose stanno cambiando anche in Arabia Saudita, sarei orgogliosa di presentare il film là») e che Netflix non ha avuto niente in contrario a Johnny Depp come protagonista. Che il ruolo di Luigi XV lo aveva proposto a molti attori francesi (che avevano rifiutato) ma quando ha incontrato Depp è stato un colpo di fulmine. «Poi lo dovevo baciare, quindi meglio un attore così».

Jeanne du Barry è uscito martedì nei cinema francesi. Non ha ancora una distribuzione negli Stati Uniti.

Altro caso controverso quello nel quale è coinvolta la figlia di Johnny Depp, Lily-Rose, che proprio a Cannes ha fatto coming out pubblicando sui social una foto in cui bacia la rapper 070 Shake con la scritta «quattro mesi con il mio amore». La ventitreenne figlia dell’attore avuta con Vanessa Paradis è protagonista della serie The idol, firmata dal regista di Euforia, Sam Levinson, è coinvolta in accuse di un ambiente tossico sul set. La presentazione della serie è prevista a Cannes lunedì 22 maggio, annunciata la presenza di The Weeknd, che è protagonista e anche produttore del progetto.

Lily-Rose Depp e la rapper 070 Shake

Hbo ha presentato questa sua nuova serie descrivendola come «una storia di amore tossico» ideata da «due menti contorte: The Weeknd e Levinson». Al centro di tutto c’è Lily-Rose Depp che interpreta Jocelyn, un’aspirante pop star, che incappa in losco impresario di un nightclub di Los Angeles, Tedros (The Weeknd) e ne subisce completamente l’influenza. A fare da sfondo, c’è l’industria della musica con l’ovvio corollario di sesso, droga e trasgressioni varie. Dalle prime immagini trapelate non mancano molte le scene di sesso di cui è protagonista, ma anche quelle in cui si è dovuta esibire di fronte a un grande pubblico, si è messa alla prova in coreografie complesse o ha dovuto interpretare stranezze e fragilità del suo personaggio.

Per vedere la prima puntata bisognerà attendere il 5 giugno. In Italia andrà in onda in esclusiva su Sky e sarà disponibile su NOW.

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