“La musica da guardare” è il tema della rassegna e del concorso ideati dal jazz club di Catania. «Già arrivati oltre trecento video da tutto il mondo, ma molti fuori tema», rivela Nello Toscano. «Per la prima volta non avremo la musica al servizio delle immagini ma le immagini al servizio della musica». Le indicazioni per partecipare
Jazz e cinema, due fenomeni, due arti, due linguaggi che hanno attraversato burrascosamente il XX secolo per proiettarsi, con immutata forza creatrice, nel secolo nuovo. Due forme espressive e artistiche coeve – nascono quasi simultaneamente – da intendersi quali grandissimi fenomeni del nostro tempo, perché in poco più di cent’anni hanno compiuto sul piano evolutivo un’accelerazione non paragonabile a quella delle altre discipline.
Un rapporto ambiguo agli inizi, quando il cinema si impadronisce del jazz: è il correlato musicale dell’irrazionale, simbolo dello smodato e del trasgressivo negli anni Venti e Trenta; nel Dopoguerra diventa marchio sonoro dell’America e linguaggio idiomatico della metropoli statunitense; fonte di storie vere, false, romanzate, fantasiose, realistiche di musicisti autentici, inesistenti, credibili o immaginari negli ultimi quarant’anni.
La musica al servizio delle immagini o come sottofondo, raramente protagonista. Fanno eccezione Ascensore per il patibolo, quando lo spazio e l’inquadratura si adeguano alle lunghe “ballate” di Miles Davis, o i film di John Cassavetes e Jim Jarmusch.
Sul rapporto fra jazz e cinema è dedicata la prima edizione del Monk Film Festival – La musica da guardare che si terrà l’8 luglio prossimo a Santa Venerina all’interno della rassegna estiva organizzata dal jazz club catanese presso la Tenuta San Michele. Il festival è rivolto ai cineasti di tutto il mondo che vogliono creare immagini su musiche preesistenti. «Per la prima volta non avremo la musica al servizio delle immagini ma le immagini al servizio della musica», commenta il contrabbassista Nello Toscano, fra i soci del Monk. «Ho fatto tanta musica per registi e scenografi adattandola alle loro esigenze. Adesso la musica diventa protagonista e non sottofondo. Ormai la musica è il sottofondo di tutto, non è mai in primo piano. Noi vogliamo sovvertire questo rapporto».
Le canzoni da musicare e le regole
Il concorso prevede due premi, uno indicato dal pubblico sarà rappresentato da una targa, il secondo, deciso da una giuria tecnica, consegnerà nelle mani del vincitore oltre al trofeo anche mille euro. Ai partecipanti viene chiesto di visualizzare dieci brani musicali proposti dal festival scaricabili dal link https://drive.google.com/drive/folders/1Ps7pRzA90Syu_7ZIGKog2f2GRW-ibL0z?usp=share_link e che sono: Gwen dell’Amato Jazz Trio, Joyful di Dino Rubino, La scalata di Nello Toscano, Behind di Rino Cirinnà, Winter di Giuseppe Finocchiaro, Tuning Song di Alessandro Presti, Malaspina di Raffaele Casarano, This One is for you di Giuseppe Mirabella, Up di Daniela Spalletta e Trilly di Daniele Di Bonaventura.
Ogni partecipante può partecipare inviando un massimo di 2 filmati con composizioni musicali diverse. Il girato potrà superare di non più di un minuto il brano prescelto (crediti inclusi); le opere possono includere immagini di repertorio nel montaggio finale per una durata massima di 1 minuto; la musica non può essere utilizzata come sottofondo ad alcun dialogo udibile; non è possibile inserire pause mute, suoni aggiuntivi o rumori bianchi al brano selezionato. Tutti i partecipanti sono tenuti a compilare un modulo di registrazione disponibile sulla piattaforma online Film-freeway (https://filmfreeway.com/Monkjazzfestivalcatania ). Un link alla piattaforma è presente sulla home del sito del Monk www.monkjazzclub.it . Iscrizione, gratuita, entro il 15 giugno 2023. Il vincitore sarà comunicato l’8 luglio.
«La musica in futuro sarà guardata»
Io ritengo che l’ascolto tradizionale sia finito. Oggi nessuno si mette davanti a un impianto d’amplificazione ad ascoltare un disco. La musica, in futuro, verrà guardata: su YouTube i brani accompagnati dalle immagini sono più ascoltati degli altri. L’unione delle due emozioni, quella visiva e quella uditiva, è il nuovo linguaggio della musica
Nello Toscano
«In pochi giorni sono arrivati già oltre trecento video da tutto il mondo: India, Giappone, America… Ma quasi tutti non sono attinenti con il bando», si stupisce Nello Toscano. «Sono video con altre musiche, documentari. Video già pronti che spediscono a tutti i concorsi. Soltanto uno è in tema, ed è quello di una scuola media di Trento».
«C’è un altro motivo per il quale è stato pensato questo concorso», spiega Nello Toscano. «Io ritengo che l’ascolto tradizionale sia finito. Oggi nessuno si mette davanti a un impianto d’amplificazione ad ascoltare un disco. La musica, in futuro, verrà guardata: su YouTube i brani accompagnati dalle immagini sono più ascoltati degli altri. L’unione delle due emozioni, quella visiva e quella uditiva, è il nuovo linguaggio della musica. D’altronde la musica è comunicazione, condivisione, contaminazione. L’unione delle due emozioni, quella visiva e quella uditiva, è il nuovo linguaggio della musica».
Il giorno prima della finale del “Monk Film Festival”, Nello Toscano sarà in concerto con il suo album Inside, probabilmente accompagnato dal “corto” che sarà presentato in anteprima nazionale il prossimo 7 maggio da Scenario Pubblico a Catania.