Disco

“Ingresso libero” nel mondo di Rino Gaetano

– A 50 anni dalla sua uscita, venerdì 31 maggio viene ristampato l’album d’esordio del cantautore di Crotone
– Un disco nel quale troviamo tutte le anime musicali che andranno via via definendo la sua poetica tra ironia e impegno
– L’iniziativa alla vigilia del “Rino Gaetano day”, la tradizionale manifestazione organizzata dai familiari dell’artista morto nel 1981

Nel 1973 si presentò come uno dei Pirati della Malesia di Emilio Salgari, Kammamuri’s, firmando con questo pseudonimo il singolo di debutto I Love You Maryanna, primo scherzo in musica basato sul gioco di parole “Maryanna / marijuhana” per i quali diventerà popolare come Rino Gaetano.

È soltanto l’anno dopo che il cantautore col cilindro venuto da Crotone si presenta con il suo nome vero, registrando l’album d’esordio Ingresso libero, che è anche l’unico dei suoi dischi a non prendere il titolo dalla traccia d’apertura, né da altre. Uscito nel luglio 1974, il disco riflette già tutte le differenti anime musicali che andranno via via definendo la poetica unica di Rino Gaetano: un mosaico di liriche taglienti e un sarcasmo sottile, riflettendo una libertà intellettuale senza pari. Gaetano osserva e descrive il mondo con una peculiarità che lo distingue nettamente dai suoi contemporanei, affrontando temi come la vita, l’amore e la politica con un approccio del tutto nuovo. Abilissimo nel far bisticciare i miti dettati dalla moda con la saggezza del senso comune, nelle sue ironiche filastrocche teatralizza il ruolo del cantastorie popolare. Con lui il filone dell’umorismo in canzone, praticato da un numero limitato di artisti, trova linfa nuova, fresca e prorompente. Se i suoi ritornelli sono diventati modi di dire e titoli di film, se tutti ci siamo sentiti figli unici e tutti abbiamo sognato – qualcuno lo fa ancora – che il cielo fosse sempre più blu, è perché Rino (che però si chiamava Antonio Salvatore) arrivò a scompaginare le acque della gloriosa, ma omologata, canzone d’autore italiana.

In Ingresso libero ritroviamo le allusioni alle droghe in A Khatmandu, il nonsense di A.D. 4000 d.C. vagamente incentrata sul trascorrere del tempo, a partire dalla datazione ridondante del titolo, contenente sia A.D. (Anno Domini), sia d.C. (dopo Cristo). C’è il cantautorato del tempo in Agapito Malteni il ferroviere, liberamente ispirata alla canzone La locomotiva di Francesco Guccini, di cui riprende l’idea di un macchinista che decide di dirottare un treno per protesta: a differenza del brano di Guccini, la storia si interrompe prima che il protagonista attui il suo proposito. La musica riprende il filo de Il bombarolo di Fabrizio De André. Troviamo i giochi di parole di I tuoi occhi sono pieni di sale, susseguirsi di strofe tutte simili tra loro: cambiano solamente il soggetto della frase del titolo (“occhi”, “bocca”, “corpo” e “mente”), e il verbo che conclude ciascuna strofa: «…di quel sale che a pensarci ti vien voglia di guardare / baciare / sognare / pensare». E incontriamo L’operaio della Fiat “la 1100” che richiama le vicende dell’autunno caldo del 1969-70 e racconta di un dipendente dell’azienda torinese il quale, pronto per un fine settimana di svago, trova la sua autovettura Fiat 1100 bruciata da ignoti. Il brano chiude l’album, anticipando la direzione che prenderà la produzione artistica futura di Gaetano, fatta di ironia, critica sociale e una continua ricerca di nuove forme espressive.

Rino Gaetano, Crotone 29 ottobre 1950 – Roma 2 giugno 1981

Quando l’album esce, l’Italia sta attraversando gli Anni di Piombo, un periodo segnato da tensioni politiche e sociali profonde. In questo contesto, c’è un forte bisogno di denuncia, ma anche molta confusione. Rino Gaetano riesce a incarnare perfettamente quel tempo, offrendo una visione del mondo in cui non tutto ha una spiegazione e non tutto necessita di una spiegazione. La sua musica riflette il caos e l’incertezza di quegli anni, ma lo fa con una leggerezza e una genialità che lo rendono unico. Ingresso libero è destinato ad entrare nella storia della musica italiana proprio per questa capacità di essere al contempo profondamente radicato nel suo tempo e straordinariamente innovativo.

Da venerdì 31 maggio Ingresso libero (Sony Music) sarà disponibile in una esclusiva ristampa in diversi formati: vinile 180gr Black Remastered in 192 Khz con copertina originale apribile che riporta internamente un breve racconto scritto da Rino Gaetano e i testi delle canzoni, anche in edizione limitata numerata con in più due fotografie inedite, che donano una nuova chiave di lettura ad uno dei capolavori della storia della musica italiana (foto di Piero Togni, fotografo del servizio fotografico dell’album); Picture Vinyl con stampata la copertina dell’album.

Uscirà inoltre in 45 giri trasparente il singolo Tu, forse non essenzialmente tu / I tuoi occhi sono pieni di sale che rappresenta una rarità per i veri fan collezionisti. Le copie originali del 1974, infatti, sono andate distrutte e questo rende la nuova release un pezzo unico di storia musicale da non perdere. Sempre venerdì 31 maggio sarà possibile ascoltare per la prima volta Rino Gaetano in audio spaziale: Saranno disponibili sulle piattaforme digitali i brani Mio fratello è figlio unicoBerta FilavaVisto che mi vuoi lasciare e l’intero album Nuntereggae più.

La ristampa esce alla vigilia del “Rino Gaetano day”, la tradizionale manifestazione nazionale organizzata dal 2011 dalla famiglia del cantautore nelle persone di Anna e Alessandro Gaetano per ricordarlo negli anniversari della sua scomparsa. L’evento si svolgerà domenica 2 giugno a Testaccio Estate – Città dell’Altra Economia di Roma ed è aperto a chiunque voglia conoscere o ripercorrere la discografia di Rino, riproposta rigorosamente live dalla Rino Gaetano Band insieme a molti artisti ed ospiti che gli renderanno omaggio. L’edizione 2024 sarà a supporto del progetto PES School Edition dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada Onlus che gira nelle scuole in ricordo di Francesco Valdiserri per informare sulla sicurezza stradale e il divertimento responsabile. Nel 1981, quando Rino Gaetano perse la vita in un incidente stradale, non vigeva l’obbligo di indossare la cintura di sicurezza alla guida. Se Rino l’avesse indossata quella notte, probabilmente, sarebbe ancora tra noi.

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