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Il rapper PUFF DADDY assolto dalle accuse più gravi

– Sean “Diddy” Combs, il potente magnate dell’hip hop, evita l’ergastolo: colpevole per «trasporto di persone a fini di prostituzione». Un verdetto che fa discutere, scaturito da una giuria composta da otto uomini e quattro donne
– L’uomo, tra le figure più influenti nella storia del rap, era imputato per reati pesanti come associazione a delinquere, abusi, molestie, violenze, traffico sessuale. Adesso rischia soltanto una condanna a dieci anni di carcere

Sean “Diddy” Combs, precedentemente noto come Puff Daddy, è stato condannato per reati legati alla prostituzione, ma è stato assolto dalle accuse più pesanti, associazione a delinquere e traffico sessuale, che avrebbero potuto mettere una delle figure più famose dell’hip-hop dietro le sbarre a vita. È, tuttavia, una sentenza che susciterà polemiche, sia per la composizione della giuria – otto uomini e quattro donne – sia per come si è arrivati alla formulazione del verdetto.

Il risultato, infatti, è arrivato dopo tre giorni di riunioni. E, fino a martedì, la giuria aveva annunciato di aver raggiunto un verdetto soltanto su cinque delle sei accuse per le quali il rapper era imputato.

La sentenza e le reazioni

Sean “Diddy” Combs è stato riconosciuto colpevole di due capi d’accusa: trasporto finalizzato alla prostituzione, ossia di aver organizzato e agevolato il trasferimento di sex worker per farli partecipare ai “freak off”, orge che organizzava in vari hotel in giro per il mondo, violando così le leggi federali contro lo sfruttamento della prostituzione.

È stato invece assolto da altre tre accuse, più gravi: una di tratta di esseri umani a scopo sessuale e due in cui era imputato come presunto capo di un’organizzazione criminale dedita allo sfruttamento sessuale. Se fosse stato condannato anche a una sola di queste, Combs, che ha 55 anni, avrebbe potuto passare il resto della vita in carcere. Le due accuse di trasporto finalizzato alla prostituzione invece potrebbero portare a una pena massima di dieci anni di carcere l’una, che comunque sarà decisa dal giudice nella prossima udienza. La sentenza probabilmente porrà comunque fine alla sua carriera come dirigente musicale di successo, imprenditore della moda, ambasciatore del marchio e star dei reality TV. Dopo aver ascoltato il verdetto, Combs ha alzato le mani al cielo per una sorta di di preghiera, guardando la giuria e abbracciando il suo avvocato difensore Teny Geragos.

Combs è stato condannato per aver fatto volare persone in tutto il Paese, comprese le sue fidanzate e i lavoratori del sesso maschile pagati, per impegnarsi in incontri sessuali, una violazione del crimine del Mann Act federale. È stato assolto dalle accuse di cospirazione, di racket e traffico sessuale, relative ai sospetti di aver usato i suoi soldi, il potere e la sua spaventosa forza fisica per manipolare le sue fidanzate in centinaia di maratone sessuali alimentate dalla droga. Combs e il suo team di difesa hanno sostenuto che le donne erano partecipanti consenzienti e che nessuna delle sue violenze giustificava la gravità delle accuse.

Il giudice distrettuale sta valutando se concedere la cauzione a Combs sulla scia del verdetto. Il rapper è dietro le sbarre dal suo arresto a settembre. I suoi avvocati hanno sostenuto che l’assoluzione sui capi d’accusa più gravi ha cambiato il panorama legale abbastanza da potergli ottenere la cauzione.

Combs, che è stata una delle figure più influenti nella storia dell’hip-hop, affrontava accuse, tra cui associazione a delinquere, abusi, molestie sessuale e violenze, traffico sessuale che coinvolge due ex partner e trasporto di persone attraverso i confini statali per la prostituzione. I pubblici ministeri hanno dipinto un ritratto oscuro del magnate, il cui presunto modello di violenza includeva feste sessuali alimentate dalla droga che secondo quanto riferito chiamava “freak-off” o “notti in hotel”.

All’inizio del dibattimento, era stato mostrato ai giurati un video del rapper che aggrediva brutalmente la sua fidanzata, la cantante R&B Cassie. Nelle immagini di una telecamera di sicurezza, prima la prende a calci e poi la trascina fuori dalla stanza all’Intercontinental di Los Angeles. Una guardia ha testimoniato che Combs aveva pagato 100mila dollari per nascondere il video, rimasto segreto fino alla messa in onda sulla Cnn nel maggio 2024.

Il processo, le accuse, le testimonianze

Nelle sette settimane successive, i giurati hanno ascoltato 34 testimoni, tutti chiamati dall’accusa, con la difesa che non ha chiamato sul banco dei testimoni nessuno. Il quadro che ne è uscito: un uomo ricchissimo, fuori controllo e violento, temuto dall’abbondante staff di collaboratori dei quali si serviva per procurarsi droga e soddisfare le sue fantasie. Al centro del caso, c’erano i “freak-off” organizzati da Combs, orge dall’organizzazione molto complessa in cui due ex fidanzate – una delle quali per conservare l’anonimato ha ricevuto lo speudonimo “Jane” -, hanno detto sotto giuramento che Combs le costringeva a fare sesso con sconosciuti mentre lui guardava.

Tra i momenti più drammatici la testimonianza di Cassie (cui vero nome Casandra Ventura, ha frequentato Combs dal 2007 al 2018: era sotto contratto con l’etichetta discografica di Combs, la Bad Boy Records) che dice «non sono una bambola di pezza». Il racconto, attraverso quattro giorni di deposizione, di Combs che la picchia e le ordina di fare sesso «disgustoso» con prostituti durante i “freak-off” che duravano più giorni, maratone sessuali alimentate da droga, mentre Cassie gli diceva «non sono una bestia, ho bisogno di una pausa», e lui ordinava ai suoi collaboratori di portare casse di olio per massaggi. Cassie ha anche detto che Combs l’ha violentata dopo che lei gli aveva comunicato di voler chiudere la loro relazione.

Poi è stata la volta di “Jane” che ha ricostruito la sera in cui Combs l’ha stretta al collo, le ha dato un pugno in faccia e l’ha costretta a un incontro con una prostituta dicendo «non mi rovinerai la serata in questo modo». Sia “Jane” sia Cassie venivano minacciate: Combs avrebbe pubblicato i loro video porno se avessero detto no alle sue richieste. Durante le perquisizioni avvenute lo scorso anno nelle case di Combs a Los Angeles e Miami e nella camera d’albergo di New York dove è stato arrestato, la polizia ha trovato fucili AR-15, altre armi da fuoco e munizioni. 

La fine di un impero

Per più di due decenni, Sean “Diddy” Combs è stato uno degli imprenditori più opportunisti dell’hip-hop, trasformando i suoi talenti di successo in un ampio impero commerciale che includeva un’etichetta discografica, un marchio di moda, una rete televisiva, si occupa di compagnie di liquori e un ruolo chiave in un reality show televisivo.

Dopo che Combs è stato arrestato, le sue principali imprese commerciali sono crollate. Secondo quanto riferito, ha anche perso un accordo sulla serie di reality su Hulu e ha visto il suo marchio di moda un tempo iconico Sean John scomparire dagli scaffali dei magazzini Macy’s.

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