– Gianluigi Trovesi venerdì 10 e sabato 11 inaugura la stagione autunno-inverno del club di Catania. Con lui una superband siciliana formata da Dino Rubino pianoforte, Paolo Sorge chitarra, Nello Toscano contrabbasso e Mimmo Cafiero batteria. Tutti gli altri appuntamenti in cartellone
– «Sarà una grande occasione per ascoltare un musicista particolarissimo che non suona in. Sicillia da tanti anni. Trovesi suonerà un repertorio che omaggerà il cool jazz, la stagione “californiana” di Gerry Mulligan e Chet Baker e chiaramente non mancheranno composizioni sue»
Il suo esordio è stato nelle balere, con le orchestrine da ballo. Qualcun altro lo ricorderà nell’Orchestra della Rai nei varietà del sabato seta: era lo spilungone alto con barba e capelli lunghi al clarinetto ed al sax alto. Per molti, invece, Gianluigi Trovesi è un improvvisatore jazz e “archeologo della musica” che ha scavato nella tradizione popolare italiana, sia quella legata al folklore sia l’operistica. Ma il musicista bergamasco ha anche inciso per la prestigiosa etichetta ECM e, per il suo stile di compositore e la sua voce strumentale, è collocato al livello dei musicisti che hanno definito il concetto di “jazz europeo” ispirato alla tradizione americana senza esserne una sua pedissequa imitazione: tra essi possiamo citare come esempi non italiani Michel Portal e Misha Mengelberg.
Insomma, è una colonna portante della storia del jazz non solo italiano il sassofonista e clarinettista classe 1944 che venerdì 10 e sabato 11 ottobre inaugura la stagione autunnale-invernale 2025 del Monk Jazz Club, il jazz club di Palazzo Scammacca del Murgo in piazza Scammacca 1 a Catania.

Nessuno, oggi, può dubitare del valore creativo e dell’originale connubio fra tecnica ed espressività di Gianluigi Trovesi. Dell’artista bergamasco è apprezzata in tutta Europa la trasversalità dei linguaggi che connette tradizione folclorica e avanguardia, musica popolare e “colta”, jazz e patrimoni sonori continentali. A Catania si esibirà accompagnato da una superband siciliana formata dal direttore artistico del Monk Dino Rubino al pianoforte, Paolo Sorge alla chitarra, Nello Toscano al contrabbasso, e Mimmo Cafiero alla batteria.
«Gianluigi Trovesi – insieme a Enrico Rava, Franco D’Andrea, al compianto Franco Cerri – ha fatto la storia del jazz italiano, ne è stata una delle colonne portanti», commenta Dino Rubino. «Sarà una grande occasione per ascoltare un musicista particolarissimo che non suona a Catania da tanti anni, un’occasione ghiotta sia per noi del Monk che per il pubblico siciliano, di ascoltare un grande polistrumentista delle ance, tra clarinetto, clarinetto basso e sax alto. Trovesi suonerà un repertorio che omaggerà il cool jazz, la stagione “californiana” di Gerry Mulligan e Chet Baker e chiaramente non mancheranno composizioni sue».
Come nella passata edizione, il concerto di Trovesi, come gli altri in cartellone, si svolgeranno con la consueta formula dei tre concerti, il venerdì alle 21.30 ed il sabato alle 19 e alle 21.30.

La stagione prosegue il 30 e il 31 ottobre con il duo formato dalla pianista e cantante tedesca Olivia Trummer e dal batterista Nicola Angelucci. «Olivia, che ha vissuto negli Stati Uniti per qualche anno dove ha studiato alla Berklee, è una musicista particolare per la musica che suona, sia per come la suona», la presenta Dino Rubino. «Ha fatto parte per vari anni del gruppo di Kurt Rosenwinkel, uno dei chitarristi più rinomati del jazz americano e ha vissuto per un periodo anche in Italia dove è molto attiva e conosciuta e collabora con molti musicisti italiani, tra i quali il batterista Nicola Angelucci che la accompagnerà al Monk».
Il 7 e l’8 novembre spazio ad un quartetto palermitano guidato dal chitarrista Marco Grillo e dalla cantante Giorgia Meli, affiancati da Aki Spadaro al pianoforte e da Manfredi Crocivera alla batteria. «È un progetto dal vivo tutto palermitano che farà un omaggio alla Bossa Nova», spiega il direttore artistico del jazz club catanese. «Grillo, Meli, Spadaro e Crocivera sono tra i musicisti più talentuosi che abbiamo oggi in Sicilia e come facciamo sempre noi del Monk ci piace dare spazio ai progetti siciliani che meritano di averlo».
Il 21 e il 22 novembre arriva al Monk il duo formato dal chitarrista cagliaritano Bebo Ferra e dal bassista salernitano Dario Deidda con l’omaggio a Bill Evans, tra i più grandi pianisti jazz del dopoguerra: «Un progetto intimo e particolare per rendere omaggio alla musica di Bill Evans. Può sembrare strano per un chitarrista e un bassista elettrico rendere omaggio ad un pianista, ma va detto che Dario, oltre ad essere tra i più talentuosi bassisti e contrabbassisti italiani, è anche un pianista pazzesco, e condivide con Bebo Ferra la comune passione per Bill Evans. Al Monk si muoveranno un po’ a 360 gradi perché sono entrambi dei musicisti che hanno una spiccata conoscenza del jazz degli anni ’40, ’50, ’60, e riescono a muoversi nei vari ambiti stilistici con una naturalezza veramente spiccata».

Il 5 e il 6 dicembre torna al Monk il sassofonista pescarese Piero Delle Monache in quartetto con Dino Rubino al pianoforte, Tito Mangialajo al contrabbassista e l’ennese Emanuele Primavera alla batteria. «Piero torna da noi con questo progetto per presentare il disco Nuvole dello scorso anno dove suono pure io, album dove si alternano composizioni originali a qualche standard», dice Dino Rubino. «Piero è un sassofonista molto riconoscibile, ha un suono di sassofono veramente suo. Io ho avuto il piacere di fare due dischi con Piero, uno a suo nome e uno a mio nome».
Il 19 e il 20 dicembre, la stagione si schiuderà con tre concerti dell’Alkantara MediOrkestra, special guest il sassofonista argentino Javier Girotto. Con la direzione orchestrale di Giuseppe Privitera, della Mediorkestra fanno parte: Fabio Tiralongo al sassofono; Fabio Sodano al duduk, sax e flauti; Bronagh Slevin al violoncello; Alexandra Dimitrova al violino; Enzo Rao al violino, saz e oud; Mahmoud Hamad alla voce, oud e darbouka; Roberto Fiore al contrabbasso; Josè Mobilia alle percussioni; Mario Gulisano alle percussioni e marranzano; Denise Di Maria alle percussioni e charango.
«Giuseppe Privitera, tra i soci del Monk, si sta adoperando per scrivere gli arrangiamenti come ormai fa da qualche anno per questo ensemble e la presenza di Javier impreziosirà sicuramente quello che poi andranno a fare», annuncia Rubino. «Definire Girotto jazzista è riduttivo, è un musicista che spazia dal jazz, al tango, alla musica etnica, al folk, è perfetto per questo tipo di progetto un po’ crossover e fuori le righe».
Oltre ai concerti, il Monk organizzerà quest’anno anche jam session con gli studenti del Conservatorio “Bellini” di Catania, come già avviene da tempo. Nel frattempo, è già in definizione il cartellone della stagione invernale-primaverile 2026 del jazz club che a gennaio ripartirà con il quartetto del batterista romano Roberto Gatto.
