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Il FAI apre 60 luoghi speciali in Sicilia

– Sabato 22 e domenica 23 le Giornate di Primavera. Venti le città dove sono programmate visite in palazzi storici, giardini, borghi antichi. Dalla cascata e dai canyon di Corleone ai palazzi nobiliari del Catanese, le aperture più interessanti

Palazzi storici, giardini e borghi antichi. Luoghi speciali, insoliti e normalmente inaccessibili o poco noti e valorizzati che si aprono alla collettività grazie al lavoro del Fondo Ambiente Italiano (Fai) che nelle sue Giornate di Primavera in 32 edizioni ha accolto oltre 13 milioni di visitatori, in 16.290 luoghi aperti in settemila città. Per l’edizione numero 33, con la quale il Fai compie 50 anni, sabato 22 e domenica 23 marzo, in Sicilia sono in programma visite (con contributo libero) in ben 60 luoghi in 20 città dell’Isola, grazie ai volontari delle 9 Delegazioni e 7 Gruppi FAI.

Fra gli appuntamenti da segnalare ci sono quelli alla Cascata e al Canyon delle Due Rocche a Corleone, dove si potrà percorrere il sentiero che collega la cascata al suggestivo canyon che accoglie le acque del torrente Corleone. Nel Catanese, si potrà visitare La Cuba in una zona rurale nel territorio di Castiglione di Sicilia, nella Valdemone, in prossimità del fiume Alcantara. È una Cappella rurale edificata tra la dominazione Islamica e quella Normanna della Sicilia, tra il X e XI secolo. Edificio tipico del culto greco-ortodosso. Dichiarata Monumento Nazionale dal 31 Agosto 1909. Costruita con materiale calcareo, blocchi lavici e malta, l’edificio ha forme cubiche e si presenta a croce latina con pianta quadrata, cupola e abside. La luce proviene da una bifora posta sul portone d’ingresso. Impianto basilicale a tre navate, con un transetto e capellone absidale costituenti tipica forma a Tau delle chiese di rito latino.

La Cuba in una zona rurale nel territorio di Castiglione di Sicilia

A Catania si aprono le porte del Palazzo Mannino Acampora, situato nel cuore di Catania, tra la via Etnea e la via Carcaci, in un’area ricostruita dopo il devastante terremoto del 1693. Il palazzo, con la sua imponente architettura, rappresenta un esempio di rinascita dopo il disastro e testimonia la trasformazione del tessuto urbano catanese. Un luogo ricco di storia e fascino nel centro della città. Mentre a Caltagirone si svelano gli interni del Palazzo Libertini di San Marco che occupa un intero isolato posto tra la Piazza Umberto – già denominata nel Medio Evo Piano di San Giuliano, oppure Malfìtania per la presenza dei ” Banchi” dei banchieri di Amalfi, e successivamente “Piazza della Foglia”, per la presenza di un mercato di vegetali – la via Taranto e la via Infermeria così chiamata in quanto vi si affacciava l’Infermeria dell’Ospedale dei Fatebenefratelli.

il Gruppo di Giarre-Riposto festeggerà con l’apertura dello storico Palazzo Calì, in Corso Italia 166 a Riposto, dimora privata finora mai aperta al pubblico. Il lussuoso palazzo, che si caratterizza non soltanto per i pregiati stucchi che ornano i soffitti ma anche per l’arredo raffinato ed elegante, con qualche elemento tipico dello stile liberty della belle époque, regalerà un’atmosfera suggestiva e rarefatta in grado di lasciare al visitatore la sensazione di avere compiuto un viaggio nel tempo. Edificata a fine ottocento, quando il molo di Riposto era uno dei più importanti della Sicilia per esportazione di mercanzie, la storia di questa antica dimora si intreccia con quella delle famiglie armatoriali e dei cantieri navali ripostesi. Un’epoca di grande splendore per il comune marinaro, come testimoniato dagli edifici di quel tempo.

Palazzo Calì

A Messina sarà aperto al pubblico il Faro di Capo Peloro, posto sulla punta estrema nord orientale della Sicilia, in una lingua di terra bassa e sabbiosa, nel punto più vicino tra Sicilia e Calabria. Si erge maestoso sulla costa nel punto d’ingresso nord dello Stretto e svolge un ruolo cruciale sulla sicurezza marittima di una delle zone più trafficate e strategiche del Mediterraneo, testimone silenzioso di storie e leggende. La forma ad imbuto dello Stretto e i vortici creati dalle correnti hanno dato vita al mito che ha alimentato il fascino e il mistero di questo luogo: i mostri marini di Scilla e Cariddi.

Il faro di Capo Peloro

Nell’Ennese, a Leonforte, si passeggerà nel quartiere della Granfonte, fondato nel 1622 da Nicolò Placido di Branciforti, è una delle aree più affascinanti della città. Questo quartiere, progettato secondo schemi rinascimentali, presenta una maglia ortogonale che si sviluppa lungo l’altopiano che circonda il Monte Cernigliere. Al suo interno, oltre alle abitazioni, sono stati costruiti importanti edifici come il palazzo baronale, chiese, conventi, giardini pubblici, fontane e monumenti, che testimoniano la ricchezza e la grandezza della zona nel corso dei secoli. Il Giardino Grande, realizzato dal Principe a partire dal 1638, era un capolavoro artistico con sedute intagliate, padiglioni e fontane, quasi tutte distrutte. Era disposto su un declivio, circondato da mura e suddiviso in sezioni collegate da scale, con ingressi decorati da epigrafi. Il giardino era diviso in una parte formale e una informale. 

Nella vicina Nicosia si aprono le porte del Palazzo Salomone, situato nel quartiere storico del Ss. Salvatore: è un edificio di grande imponenza che si estende attorno alla “Rocca Palta”, una parte suggestiva del panorama cittadino che include anche zone ingrottate. Il quartiere inizia dal Palazzo Valguarnera e risale fino alla chiesa del Ss. Salvatore, che risale al XII secolo e fu ricostruita nel XVII secolo, aggiungendo ulteriore fascino storico all’area. Il Palazzo Salomone, del XVIII secolo, presenta un atrio scoperto e rimesse laterali con carrozze ben conservate. Un locale vicino all’atrio espone finimenti, selle e attrezzi agricoli nella cantina scavata nella pietra viva. Le stanze superiori emanano eleganza e semplicità, mentre il giardino pensile scavato nella roccia e la ricca biblioteca, di grande valore documentario, arricchiscono ulteriormente il palazzo. Imponente e affacciato sulla rocca, presenta parti ingrottate e una facciata con un grande portale barocco, sormontato dallo stemma del casato. Al suo interno si trovano una collezione di carrozze e auto d’epoca, saloni con pavimenti in maiolica, un giardino pensile con piante esotiche e rare, e una preziosa biblioteca. Questa biblioteca, cuore segreto del palazzo, custodisce migliaia di volumi antichi, tra cui incunaboli, cinquecentine e l’antico testo della Casazza.

A Siracusa si valorizza la “zona umbertina”, un percorso che inizia nella prima zona di espansione urbana, dove si trovava l’antica “Piazza d’armi” di Siracusa, ora ingresso al centro storico di Ortigia. Si visiterà l’area verde del Foro siracusano, nota come “i Villini”, e si osserveranno i prospetti dei lotti che affacciano sulla piazza. Si esploreranno edifici pubblici e privati che hanno saputo esprimere un linguaggio architettonico unico, incluso l’ACI, la chiesa sacrario del Pantheon, il Palazzo delle scienze e l’ex Istituto musicale “G. Privitera”.

Ad Agrigento si va alla scoperta della Kolymbethra, un angolo ombroso di paradiso dove olivi secolari prosperano generosi e dove gli agrumi inondano la Valle dei Templi coi loro profumi. Angolo di terra promessa e giardino per eccellenza dove la natura si fonde con la storia, questa piccola valle è parte significativa di Akragas, la città fondata dai Greci nel VI secolo a.C.

Ecco alcune delle aperture più interessanti in Sicilia (sul sito del FAI l’elenco completo dei luoghi aperti)

PALERMO

– Porta Nuova, con la visita guidata nei terrazzi e nel salone con gli affreschi mitologici, e la Cavallerizza di Palazzo dei Normanni presso il Comando Militare Esercito “Sicilia”;

– Chiesa dell’Assunta, un piccolo e prezioso scrigno di storia e bellezza;

– Palazzo Arcivescovile a Monreale, da circa due anni riaperto alle visite;

– al Circolo Unione, presso Palazzo Florio-Fitalia, visite guidate degli ambienti interni, compresa la camera di Donna Franca Florio;

– la Necropoli Punica della Caserma Tukory con le sue testimonianze archeologiche;

– la Cascata e il Canyon delle Due Rocche a Corleone: durante le Giornate FAI si potrà percorrere il sentiero che collega la cascata al suggestivo canyon che accoglie le acque del torrente Corleone. 

AGRIGENTO

– la settecentesca Biblioteca Lucchesiana, una delle più antiche e prestigiose di tutta la Sicilia;

– il Giardino Botanico ricco di specie mediterranee dove sono inoltre presenti importanti testimonianze archeologiche;

– il lussureggiante Giardino di Villa Genuardi

CATANIA

– Fineco Center all’interno della storica Villa Bonajuto recentemente restaurata (un gioiello del Liberty catanese solitamente non accessibile);

– appartamenti del Vescovo, il salone di rappresentanza del Palazzo Vescovile apre eccezionalmente le sue porte per le Giornate FAI di Primavera;

– la Filiale di Catania della Banca d’Italia, anche in questo caso apertura straordinaria al pubblico delle sale ospitanti alcune delle oltre cento opere d’arte custodite all’interno; 

– Palazzo Morabito Scuderi a Piedimonte Etneo, solitamente chiuso al pubblico in quanto dimora privata, offre una rara occasione di scoprirne tutto il fascino ottocentesco; 

– Palazzo dell’Aquila a Caltagirone con il bellissimo scalone monumentale simbolo dell’eleganza neoclassica; 

– Palazzo Pennisi-Tusa ad Acireale con il grande salone da ballo mai aperto al pubblico; 

– Palazzo Carbonaro con la collezione di Vespe d’epoca, dagli anni 60 ai giorni nostri

MESSINA

– il Faro di Capo Peloro che si erge maestoso nel punto d’ingresso nord dello Stretto di Messina e svolge un ruolo cruciale per la sicurezza marittima;

– la Sede centrale dell’Università degli Studi di Messina, la parte più rappresentativa e monumentale del patrimonio architettonico dell’Ateneo. 

TRAPANI

Un imperdibile itinerario tematico lungo le vie di Gibellina per raccontare come gli artisti contemporanei – su impulso di Ludovico Corrao – hanno pensato la città nuova dopo il terribile sisma del ’68. Tra le tappe la Chiesa Madre sormontata dalla famosa e gigantesca sfera bianca, il MAC e il Museo delle Trame Mediterranee.   

RAGUSA

Palazzo Cosentini, uno dei più bei palazzi barocchi del centro storico di Ibla.

ENNA

– Il Giardino Grande del Principe Branciforte a Leonforte, dove i visitatori potranno ricostruire i principali connotati di questa straordinaria opera, inserendola nel contesto storico e nel raffinato stile del giardino tardorinascimentale siciliano.

Il Giardino Grande del Principe Branciforte a Leonforte

SIRACUSA

– Itinerario della Zona Umbertina con le sue architetture. La visita offre un’idea chiara della vivacità intellettuale di Siracusa nel XX secolo: la sede dell’ACI, simbolo del lusso automobilistico degli anni ’20; la chiesa sacrario del Pantheon, esempio di architettura moderna;

– il Palazzo delle Scienze con le collezioni scientifiche di grande valore; l’edificio razionale dell’ex Istituto Musicale.

CALTANISSETTA

– A 50 anni dalla scomparsa dell’Architetto Salvatore Cardella, viene proposto a Gela un itinerario cittadino che ne ricostruisce l’intensa attività professionale attraverso le sue opere, tra modernità e innovazione.

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