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Hollywood adora i biopic sulle popstar

– In arrivo una valanga di film biografici: dall’attesissimo “A Complete Unknown” su Bob Dylan a quello su Michael Jackson. In “Better Man” Robbie Williams si indentifica con uno scimpanzé
– Madonna si autoracconta («posso farlo solo io»), mentre si lavora alle storie su Boy George e Joni Mitchell: per interpretare la cantautrice canadese si è candidata Meryl Streep

Freddie Mercury, Elton John, Elvis Presley, Bob Marley, Amy Winehouse, Cyndi Lauper, The Beach Boys, Michael Jackson, Bob Dylan, Madonna: sono solo alcuni ultimi dei protagonisti di un genere che sembra diventato la gallina dalle uova d’oro dell’industria cinematografica: il biopic musicale. Bisogna ora aggiungere alla lista George Alan O’Dowd, meglio conosciuto come Boy George, Joni Mitchell e Robbie Williams. 

I film sulle vite dei cantanti sembrano un investimento piuttosto sicuro dalle parti di Hollywood. Bohemian Rhapsody di Bryan Singer, tra i primi ad aprire le danze di questa specifica biopic mania nel 2018, ha incassato 911 milioni di dollari a livello globale e l’Oscar a Rami Malek per la sua interpretazione di Freddie Mercury. La sorpresa di inizio 2024 è stata Bob Marley: One Love, che ha superato tutte le aspettative con 181 milioni di dollari nel mondo. Tra i film più attesi del prossimo anno ci sono A Complete Unknown, con il teen idol Timothée Chalamet nel ruolo di Bob Dylan, e Michael, con Jaafar Jackson nei panni di suo zio, il “Re del pop”, e Antoine Fuqua dietro la macchina da presa.

“A Complete Unknown”, il più atteso

Il set più paparazzato del momento è quello di A Complete Unknown, su cui Timothée Chalamet diventa Bob Dylan. Il film diretto da James Mangold uscirà nelle sale italiane il 23 gennaio 2025. Nei giorni scorsi è stata pubblicata la versione di Subterranean Homesick Blues interpretata da Timotheé Chalamet all’interno del film che racconta un momento fondamentale nella storia della musica americana: l’arrivo di Bob Dylan a New York nel 1961 e il suo esordio nella scena dei locali folk del Greenwich Village.

Bob Dylan ha 19 anni, è arrivato a New York dal Minnesota nel gennaio del 1961 in automobile con una coppia di amici che lo lasciano sulla 42esima strada. Dylan scende fino al Greenwich Village per cercare Dave Van Ronk, il più grande cantautore folk della scena underground e seguire le orme del suo maestro, Woody Guthrie, ricoverato in un ospedale psichiatrico a Coney Island. La sera stessa, secondo la leggenda, sale sul palco del Cafe Wha? dove di svolge una serata “open mic” aperta a tutti.

«Il New York Times diceva che era l’inverno più rigido da diciassette anni», come canta in Talkin’ New York dal primo album Bob Dylan del 1962, «Ma io non avevo freddo. Mi sono messo in spalla la mia vecchia chitarra e sono salito su una carrozza della metropolitana, e dopo una corsa ondeggiante sono approdato a Downtown, nel Greenwich Village».

Dylan sembra così giovane, che i proprietari dei locali folk non sanno se ha l’età per salire sul palco, ma nel giro di soli quattro anni, e con sei album diventa una forza culturale di rilevanza mondiale, il punto di riferimento di una generazione e l’artefice della fusione dell’impegno del folk con l’energia rivoluzionaria del rock’n’roll.

Il film A Complete Unknown segue il percorso artistico e personale di Bob Dylan, la sua evoluzione da figura di culto di una scena intellettuale a rockstar, il suo controverso rapporto con la celebrità e la fama, fino alla decisione di sfidare la propria stessa ispirazione, il pubblico e il mercato musicale con il concerto elettrico al Newport Folk Festival del 1965. In una scena del nuovo trailer, si vede Timothée Chalamet incontrare uno dei suoi idoli, Pete Seeger, iniziare la relazione più importante dei suoi anni nel Village, quella con l’attivista Suze Rotolo (con cui compare sulla copertina di The Freewheelin’ Bob Dylan) e poi la storia d’amore con Joan Baez, con cui interpreta Girl From The North Country, fino ad una scena in cui Dylan è seduto nell’ufficio di una casa discografica, e dice: «Ci sono duecento persone in questa stanza, e ognuno di loro vorrebbe che io fossi qualcun altro».

Il regista James Mangold ha raccontato di aver incontrato Bob Dylan:

Mi ha fatto una sola domanda: “Di cosa parla questo film, Jim?”. Io ho risposto: “Parla di un tizio che sta soffocando in Minnesota, lascia la famiglia e gli amici e si reinventa in un posto nuovo, stringe nuove amicizie, crea una famiglia, ha un successo fenomenale e poi si sente di nuovo soffocare, e quindi scappa via”. Bob ha sorriso e mi ha detto: “Mi piace”  

Robbie Williams come uno scimpanzé

Prime immagini anche di Better Man, il film scritto, prodotto e diretto da Michael Gracey (The Greatest Showman, 2017) con al centro Robbie Williams che si racconta attraverso l’immagine di uno scimpanzé generata a computer. Il film uscirà negli Stati Uniti il giorno di Natale distribuito da Paramount Pictures. 

È una pellicola del tutto originale, dai tratti anche bizzarri, in cui Williams è appunto rappresentato come uno scimpanzé CGI (computer-generated imagery) al quale dà la voce. Il corpo è quello dell’attore inglese Jonno Davies che indossa un costume motion capture per registrare i movimenti. Gli occhi dello scimpanzé sono quelli della popstar grazie a delle scannerizzazioni in alta risoluzione.

Il film copre tre decenni di carriera di Williams, dagli inizi con i Take That, attraverso alti e bassi del suo percorso. «Sono Robbie Williams, una delle più grandi popstar al mondo ma mi sono sempre visto un po’ meno… evoluto», dice l’ex componente della boy band Take That nel trailer del film. La scelta di usare una scimmia, mentre tutti gli altri personaggi del film sono esseri umani, mise subito d’accordo sia il regista che Williams. Lo stesso artista, non a caso, ha dichiarato di essersi sempre sentito come uno scimpanzé che si esibisce, sin da quando da ragazzino cercava di dimostrare al padre che aveva il cosiddetto It factor, ossia il carisma per diventare una star. «È la descrizione più autentica in un film di ciò che vuol dire essere una star», ha spiegato Gracey a proposito della scelta dello scimpanzé. «Entrano in una stanza (le star, ndr), non aprono bocca e tutti stanno a guardare».

Per quanto affascinante fosse l’idea di Williams come uno scimpanzé che racconta se stesso, a detta di Gracey è stata anche l’elemento che ha reso difficile inizialmente raccogliere finanziamenti per il film. Secondo indiscrezioni dei media americani, sembra che i costi di produzione abbiano sfiorato i 100 milioni di dollari. In ballo è stata chiamata la Weta FX, la nota compagnia di effetti speciali digitali con sede a Wellington, Nuova Zelanda, anche dietro Avatar – La via dell’acqua e il reboot del franchise Il regno del pianeta delle scimmie. La società ha vinto sei Premi Oscar per gli effetti speciali, di cui tre per la saga del Signore degli Anelli

Nella sua carriera trentennale, Williams, classe ’74, all’anagrafe Robert Peter Williams, ha accumulato una fortuna di circa 300 milioni di dollari. È considerato l’artista solista di maggior successo di tutti i tempi nel Regno Unito: tra le sue hit AngelsFeelRock DJMillenniumShe’s the OneLet Me Entertain YouSupremeSomething Beautiful. Tutti i brani sono nel film a rappresentare momenti particolari della sua vita, così come sono presenti i momenti più bui, le battaglie contro la depressione, i problemi di autostima, ansia, obesità, dismorfofobia, andropausa. Williams non nasconde neanche la sua grave dipendenza da alcol e da sostanze stupefacenti che più volte lo hanno trascinato sull’orlo del baratro.

“Michael” arriva nelle sale nel 2025

Nel 2025 arriverà nei cinema Michael, dedicato all’immenso Michael Jackson. Ilo film ripercorrerà la vita di colui che tutti chiamavano il “re del pop”. Ci riporterà indietro nel tempo agli esordi con i Jackson 5, prima di riscoprire il suo successo planetario come artista solista. Il film ripercorrerà anche le varie controversie e accuse che hanno circondato la vita del cantante. Almeno così ha detto il regista Antoine Fuqua lo scorso agosto a “Good Morning America”. Resta da vedere come verranno affrontati i temi delicati che travolsero nello scandalo Jacko. 

Michael è diretto da Antoine Fuqua (Training DayEqualizerLe Roi Arthur) e, a interpretare il cantante di Thriller, è Jaafar Jackson, nipote dell’artista, la cui somiglianza è a volte impressionante. Nato nel 1996, è il figlio di Jermaine Jackson, anch’egli nei Jackson 5. 

Madonna agli inizi e, a destra, l’attrice Julia Garner

Madonna: «Solo io posso raccontare me stessa»

Il biopic di Madonna è tornato in fase di sviluppo, quasi un anno e mezzo dopo l’annuncio che non sarebbe andato avanti. Il progetto si è fermato nel gennaio 2023 e sembrava in stallo per i capricci della “material girl” che ha voluto intraprendere un tour mondiale. Adesso, la “regina del pop” ha annunciato di essersi messa al lavoro per terminare la sceneggiatura di questo biopic diretto da lei.

Intitolato Who’s that Girl, il lungometraggio è pensato dalla cantante perché, come ha detto sui social network, «nessuno sa cosa so e cosa ho visto». La star aveva anche spiegato nel 2023 sul suo account Instagram: «Sono l’unica che può raccontare la mia storia. Chiunque altro ci provi sarebbe un ciarlatano e un imbecille alla ricerca di una gratificazione istantanea senza dover lavorare». Per questa sceneggiatura, tuttavia, Madonna sarebbe aiutata dalla sceneggiatrice Erin Cressida Wilson  e da Diablo Cody, premio Oscar per il suo film Juno (2007).

Immaginiamo Who’s that Girl piena di scene epiche in quanto la vita della cantante è stata punteggiata da scandali: provocazioni sconvolgenti al Vaticano, un libro pornografico, il bacio lesbico in prima serata. Madonna ha continuato a difendere la sua libertà di corpo e di mente durante la sua lunga carriera. Sarà quindi necessario trovare un’attrice abbastanza carismatica e torrida da poter scivolare nel bustier Jean Paul Gaultier conico dell’iconico sex-symbol. Si dice che cantanti come Sky Ferreira e Bebe Rexha abbiano fatto un’audizione per interpretare Madonna. E tutta Hollywood si è precipitata per ottenere un ruolo nell’attesissimo biopic. Sydney Sweeney e Barbie Ferreira, che si sono entrambe distinte nella serie Euphoria, sarebbero state viste dalla produzione e dalla material girl. Ma alla fine è Julia Garner (Inventing AnnaOzark), che assomiglia molto alla Madonna degli inizi, a vincere la battaglia. Quest’ultimo avrebbe avuto i favori dei produttori.

Secondo diversi media statunitensi, l’interprete di Like a Virgin avrebbe voluto dare il ruolo del titolo alla britannica Florence Pugh (MidsommarBlack Widow). La cantante avrebbe anche incontrato Julia Fox per evocare il ruolo di Debi Mazar (attrice ed ex migliore amica di Madonna). Una scelta che ha aggiunto ulteriore gossip intorno al film poiché l’eroina di Uncut Gems continua a far parlare di sé in ogni sua apparizione, in particolare durante le sfilate.

Boy George negli anni Ottanta e Sophie Turner

Boy George sogna Sophie Turner

Fra i molti progetti di biopic di rockstar e popstar ce n’è uno che riguarda un mito britannico degli anni Ottanta, che ci ha regalato brani magnifici come Do you really want to hurt meVictims e Karma Chameleon. Secondo quanto riportato da Deadline, lo sceneggiatore e produttore J.C. Lee è stato ingaggiato per scrivere la sceneggiatura di un film sulla vita di Boy George, l’ex frontman dei Culture Club. È stata la casa di produzione TriStar Pictures, che fa parte del colosso Sony, ad affidare l’incarico allo scrittore. Per scrivere il suo copione, Lee potrà basarsi sulle tre autobiografie pubblicate dal musicista inglese, Take It Like A ManStraight e Karma. Boy George sarà produttore esecutivo del progetto, prodotto anche da Cathy Schulman (premio Oscar per The Hours nel 2002), dal suo manager Paul Kemsley, da Jeremy M. Rosen e Kevin King Templeton, e dalla casa discografica Primary Wave Music, che ha i diritti sulla musica dei Culture Club.

La band ottenne sette singoli nella Top 10 del Regno Unito e nove singoli nella Top 10 degli Stati Uniti, inclusi Karma Chameleon e Do You Really Want to Hurt Me. Con il suo stile unico, ispirato a figure come David Bowie, George è un’icona globale, rimasta la popstar più colorata e vivace nella storia britannica, con oltre 100 milioni di singoli e oltre 50 milioni di album venduti dagli anni Ottanta in poi. Vincitore di un solo Grammy, continua a fare sold out nelle sue tournee mondiali e ad appassionare i fan con serie televisive, un nuovo album e una recente partecipazione a Broadway come protagonista di Moulin Rouge! The Musical.

Niente si sa riguardo al cast, se non che a Boy George non dispiacerebbe essere riprodotto sullo schermo da Sophie Turner, la Sansa Stark de Il Trono di Spade.

Joni Mitchell oggi e, a destra, Meryl Streep

Meryl Streep per Joni Mitchell

Lo scorso anno Cameron Crowe (SinglesQuasi famosi, il documentario Pearl Jam Twenty), aveva annunciato che avrebbe fatto un film biografico su Joni Mitchell. Ora, un anno più tardi, parlando con Ultimate Classic Rock ha regalato qualche aggiornamento sui lavori del film: «Sono super emozionato. Inizieremo entro la fine di quest’anno e speriamo di farlo per il Natale del prossimo anno. Come per Heartbreakers Beach Party (il film di recente ripubblicato su Tom Petty e gli Heartbreakers, diretto da Crowe nel 1983, ndr), è la vita di Joni, non attraverso il prisma di qualcun altro. Sono i personaggi che hanno avuto un impatto sulla sua vita, cose che si conoscono e molte cose che non si sanno, e la musica è davvero cinematografica».

Crowe ha spiegato che lui e il suo team di produzione hanno lavorato attentamente sui dettagli prima di iniziare le riprese. «Ho trovato molte persone dei suoi primi anni di vita, molte di loro sono ancora vive. Abbiamo parlato con loro e chiedendo com’era conoscere Joni allora, rispetto ad oggi. È la stessa ragazza di Saskatoon? Ha molta volontà e grinta. È una vita con una storia che vale la pena di raccontare, colma di ottima musica e io mi tolgo di mezzo, proprio come in Heartbreakers Beach Party.

Restano da definire i dettagli sugli attori che verranno coinvolti nella realizzazione del documentario, primo fra tutti su chi interpreterà la grande cantautrice canadese. Nel luglio del 2023, si vociferava che per interpretarla negli anni della maturità sarebbe stata contattata Meryl Streep. Tra l’altro la Streep di recente è stata vista sul palco in uno dei concerti della Mitchell a Los Angeles, cantando al fianco di Elton John. Nel 2022, quando JoniMitchell venne eletta “MusiCares Person of the Year”, Meryl Streep inviò un videomessaggio in cui le diceva: «Non so come fai ciò che fai, so solo che ne ho bisogno come del cibo. Fin da quando eravamo entrambe delle ragazze. Noi non ci conoscevamo, ma tu mi hai cantato. Tu hai cantato la mia vita».

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