– La cantante romana torna per la quinta volta al Festival. «Due anni fa non volevo partecipare, ma è lì che ritrovai la scintilla». Quest’anno è considerata la favorita dopo l’exploit da conduttrice a X-Factor e il successo di “Diamanti” nell’omonimo film di Ozpetek
– «Il mio obiettivo non è vincere, anzi, vorrei che in cima alla classifica arrivasse un giovane». «Ho detto che prima di morire voglio una canzone che resti. Spero sia questa e se non lo è continueremo a cercare». Tour in estate: il 25 e 26 luglio al Teatro Greco di Siracusa

Finito l’impegno con X-Factor, la brava, molto brava, presentatrice Giorgia non ha avuto molto tempo per riposarsi, dovendo tornare a vestire i panni della brava, molto più che bravissima, cantante Giorgia. La attende Sanremo, sarà la sua quinta partecipazione, dopo un primo, un secondo, un terzo e un sesto posto, più un settimo a Sanremo Giovani. I bookmaker la danno per favorita. Ma lei chiarisce subito che il suo obiettivo non è vincere e che, anzi, in cima alla classifica vorrebbe vedere arrivare un giovane.
Giorgia torna al Festival «perché ho una canzone che mi ha emozionata e che spero possa diventare un brano che non posso lasciar fuori dalla scaletta dei miei concerti». Si intitola La cura per me ed è scritta da Blanco e Michelangelo: non è all’altezza di Come saprei, ma in un “live” non sfigurerebbe. E, a proposito di concerti, per festeggiare insieme al pubblico i trent’anni del brano con cui vinse a Sanremo nel 1995, da giugno Giorgia tornerà “live” in tre scenari unici: 13 giugno alle Terme di Caracalla di Roma, il 25 e 26 luglio al Teatro Greco di Siracusa, il 16 settembre alla Reggia di Caserta (Piazza Carlo di Borbone). A partire da novembre, porterà poi la sua musica nei principali palasport italiani.
A proposito del pezzo La cura per me, Giorgia commenta «che già dal primo ascolto, anche se non mi avesse riguardato, mi ha emozionato, come mi emozionano le canzoni di una volta. Ho sentito qualcosa dentro che mi ha fatto pensare che era davvero una di quelle canzoni che vuoi cantare». La partecipazione al Festival non era inizialmente prevista. «Dopo il provino qualcuno del team ha detto: “La mandiamo a Carlo (Conti, ndr)?”», racconta. «Io mi sono messa le mani in faccia, non era previsto nei programmi tornare a Sanremo in gara».
- Due anni fa lei non avrebbe voluto partecipare al Festival. Arrivò sesta con la canzone Parole dette male.
«Quell’anno non volevo tanto partecipare. Fu un Sanremo interiore. Era la prima cosa che facevo dopo essere rimasta a lungo ferma. Sul palco, la prima sera, mi sentivo una bambina: manco vent’anni fa stavo così».
- Eppure, è da lì che è ripartita la carriera di Giorgia. E oggi lei è considerata la favoritissima alla vittoria dopo l’exploit da conduttrice a X-Factor e il successo di Diamanti, la canzone che ha interpretato per la colonna sonora dell’omonimo film di Ferzan Ozpetek.
«Devo a quella settimana lì, anche se i risultati non sono stati bellissimi, la capacità di aver ritrovato quella scintilla che credevo di aver perso. L’ho ritrovata proprio lì dove tutto è nato. Se non fosse stato per quel Sanremo, forse oggi sarei ancora a casa a capire cosa fare della mia vita. Però alla vittoria non ci penso. Di solito il pronostico non ci azzecca mai, lo sappiamo, ma io sono sicura che Sanremo lo devono vincere i ragazzi, io ho già dato. Devo fare qualcosa fatto bene, la mia gara riuscire a fare quello che devo fare ma fatto bene, sennò mi resta l’insoddisfazione. La vittoria è fare bene la canzone, il resto è in più. Il bello dell’età è vivere le cose in un altro verso. Sanremo ti può fare bene anche quando non vinci, se il progetto è costruito bene. L’importante è rendere onore a chi mi sta aiutando ma deve vincere un pischello o una pischella».
- Andando in modalità rewind: ricorda i Festival degli anni Novanta?
«Erano diversi. Non c’era questa costruzione del Festival e non ci rendevamo conto che stavamo cantando canzoni che ci saremmo portati dietro per trent’anni. Mi piacerebbe che questo diventasse un brano che non posso lasciar fuori dalla scaletta dei miei concerti. A Slait (il suo nuovo direttore artistico, ndr) ho detto che prima di morire voglio una canzone che resti. Spero sia questa e se non lo è continueremo a cercare».
- Continuerà la sua esperienza con X-Factor su Sky?
«Con X-Factor ci siamo lasciati benissimo, con una finale pazzesca. Abbiamo lasciato tutto sospeso, dobbiamo riparlarne e quando e se sarà lo saprete. L’esperienza ricca e intensa di X-Factor mi ha permesso di imparare cose nuove. È qualcosa che sta lì con una vibrazione molto positiva».
- Dopo l’addio di Amadeus, è vero che era stata contattata per la direzione artistica del Festival di Sanremo?
«Per la conduzione non mi hanno cercato e non capisco perché», ironizza. «Credo che siano ampliamenti coperti per quest’anno e anche per l’anno dopo. Poi se non mi fanno invecchiare troppo e si sbrigano…».