Storia

GIOLÌ & ASSIA da YouTube al mondo

– Il duo femminile electro/indie chiude domenica 22 dicembre a Palermo il “Resurrection Tour” che ha fatto il giro del globo
– Un successo costruito attraverso video ambientati in scenari mozzafiato: da Capo Milazzo all’Etna, dall’Islanda a Selinunte
– «Quando siamo sul palco, con i nostri brani cerchiamo di realizzare un’idea di narrazione che ha un qualcosa di romantico»

YouTube fu galeotto. «A 18 anni ho aperto il mio canale YouTube», racconta Giorgia Lipari. «Alternavo le mie composizioni di musica classica al pianoforte con esibizioni di percussioni elettroniche su musica dance». Affascinata da quei video, Assia Lipari le scrisse complimentandosi per l’originalità. Da lì cominciò una vera e propria chat. «Ci scrivevamo 24 ore al giorno, e anche se provenivamo entrambe da zone vicine della Sicilia, eravamo distanti», aggiunge Giorgia che scriveva da Palermo, mentre Assia da Patti. «Io, però, in quel periodo vivevo a Cambridge e studiavo per superare l’esame IELTS. Assia, invece, stava preparando la tesi per laurearsi in lingue, in particolare in russo».

Era il 2014, un anno dopo, nel settembre del 2015, «ci siamo trasferite insieme a Milano per qualche mese», continua Assia. «E da lì iniziò il processo virale dei video su Facebook che ci permisero di essere conosciute a livello internazionale». Il passo successivo fu quello di lanciarsi nel mondo della musica con il nome di Giolì & Assia («Gio-Lì dalla fusione iniziali del mio nome e cognome», spiega Giorgia Lipari) e poco dopo poco si sono ritrovate in tournée in tutto il mondo. 

A consentire al duo electro/indie di catturare l’attenzione del pubblico, sono stati gli scenari mozzafiato che hanno scelto per ambientare i loro video e le loro musiche.  «Dovevamo creare qualcosa che spiegasse cos’era Giolì & Assia: lo abbiamo fatto con Diesis Live, il format su YouTube che prende il nome della nostra etichetta musicale», dice Assia. «Abbiamo realizzato il primo episodio a Milazzo, dove c’è un bellissimo promontorio che attraverso una scalinata porta alle piscine di Venere. Questo video ci ha cambiato la vita, è passato da 12mila views nei primi giorni a oltre quattro milioni in due settimane».

A Capo Milazzo hanno fatto seguito le scogliere di Krysuvik Urberg in Islanda, la cima dell’Etna, il Parco dei Nebrodi, Punta Bianca ad Agrigento, il Tempio di Selinunte e molti altri suggestivi scenari. Fino a sfondare lo schermo e proiettarsi nel mondo reale, girare nelle discoteche più trendy del mondo, conquistare il Coachella Festival. Le ultime foto le ritraggono a Budapest, ma il tour Resurrection è partito da Phoenix in California e dopo aver attraversato gli States (comprese San Diego, San Francisco, Boston e New York) ed il Canada (Vancouver) è approdato nella cara vecchia Europa, a Londra, Dublino, Anversa, Amsterdam, Berlino, Praga, Milano. Per concludersi domenica 22 dicembre al Politeama Garibaldi di Palermo.

«Ovviamente è stata un’esperienza bellissima», ha detto Giolì in una intervista a Billboard. «Avevamo già fatto un tour negli USA nel 2021 e avevamo viaggiato con il nostro van, ma per il live Resurrection – sul quale è da un intero anno che lavoriamo – al seguito c’era anche un track con la produzione. È sicuramente un sogno che si è avverato, nonostante questo sia solo un tassello di quello che noi vorremmo costruire nei prossimi anni».

Il Resurrection Tour celebra l’uscita del loro ultimo album interamente scritto, suonato e prodotto dalle due artiste. È l’emblema dell’universo indipendente della coppia. I brani esplorano temi profondi come le sfide personali, l’industria musicale e le storie d’amore mitologiche, tra cui quella di Orfeo ed Euridice. Le performance dal vivo, caratterizzate da atmosfere incantate e melodie coinvolgenti, riflettono questa intensità emotiva, con Giolì impegnata su una varietà di strumenti (pianoforte, violoncello, batteria, chitarra, handpan) e Assia che dona profondità ai brani con la sua voce. 

«Quando siamo sul palco, con i nostri brani cerchiamo di realizzare un’idea di narrazione che ha un qualcosa di romantico», annuncia Assia. «La scaletta è concepita come un vero e proprio viaggio, con dei momenti di energia e poi di calma, per poi ripartire. Usando anche la strumentazione più adeguata per questi passaggi, dal pianoforte alla chitarra fino ai synth. Nelle liriche scriviamo cose in cui crediamo intimamente, spesso i nostri testi parlano di noi due, che siamo una coppia da anni, oppure della paura della morte, o del desiderio di poter raggiungere l’eternità. Immaginiamo che siano temi che riguardano ogni persona».

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