Storia

GIANNI MORANDI 80: il segreto? Insistere

– L’“eterno ragazzo” raggiunge un altro traguardo e venerdì pubblica un nuovo album, “L’Attrazione”, con una versione particolare di “’C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” interpretata insieme a molti amici, anche della Gen Z
– «Sono uno che non ama moltissimo questi festeggiamenti. Il mio regalo di compleanno è andare a Lisbona a vedere il Bologna giocare in Champions League». «Mi piacerebbe andare ad Alfonsine», dove debuttò cantando “Lazzarella “di Domenico Modugno

«Il mio segreto? È insistere», riflette Gianni Morandi. Se a 80 anni rimane l’“eterno ragazzo” e venerdì 13 dicembre, due giorni dopo aver festeggiato il compleanno, pubblica un nuovo album, L’Attrazione, e si ripromette di fare «insieme a Romando Prodi la maratona di New York», sottolineando che per lui «sarà la quarta», è perché «non è vero che uno su 1000 ce la fa», spiega. «Ce la fa chi combatte, chi non si arrende, insiste».

«Ognuno di noi, nella vita, ha alti e bassi, non solo i cantanti», prosegue. «Io in sessant’anni di carriera ho passato momenti straordinari e altri non bellissimi: dal 1972 agli anni Ottanta nessuno mi chiamava, pensavo mi avessero staccato la linea, ma ero preparato, mio padre mi aveva avvertito di come si passa dall’osanna al buio».

Festeggerà l’ottantesimo compleanno allo stadio di Lisbona per assistere alla partita di Champions League del suo amato Bologna con il Benfica. «Sono uno che non ama moltissimo questi festeggiamenti. Il mio regalo di compleanno è andare a Lisbona a vedere il Bologna giocare in Champions League». 

Oltre a Lisbona, gli piacerebbe «andare ad Alfonsine», un paesone nella Bassa Ravennate, terra di confine con il Ferrarese, una delle storiche capitali del Partito comunista, dove il 20 aprile del 1958, Gianni Morandi fece il suo debutto cantando Lazzarella di Domenico Modugno. «Mi piacerebbe tornarci oggi e vedere che fine ha fatto quel posto», dice.

Gianni Morandi, 11 dicembre 1944

Ascese e risalite

Da Alfonsine a Monghidoro è un’ora e mezza di strada. Lì nacque l’11 dicembre 1944, figlio di un calzolaio e una casalinga. E per festeggiare il compleanno del suo “figlio” più famoso, il paesino sull’Appennino bolognese riapre lo storico cinema Aurora, nato nel Dopoguerra, e diventato famoso proprio per aver ospitato i primi passi del giovane Gianni, bambino addetto alle vendite del bar e poi protagonista dei primi concerti. Morandi aveva nove anni e si esibì non professionalmente per la prima volta in pubblico con un microfono dalla cabina di proiezione, cantando Claudio Villa.

La strada parte in salita per il piccolo Gianni. «Ho la quinta elementare. Non c’erano le scuole medie a Monghidoro, e si decise che non sarei andato al paese vicino. Babbo disse: “Ti insegno io, se no diventi un ligirot”, un teppistello». Gianni Morandi ricorda l’amore per mamma Clara che faceva la lavandaia: «La ricordo d’inverno spaccare il ghiaccio della pozza del Comune, per lavare gli “american stracci”, i jeans e i giubbotti che poi vendeva al mercato di Bologna».

Fu alle feste dell’Unità, con un cachet di mille lire a serata, che si trovò a cantare su un palco: «Era il tempo dei bambini prodigio», raccontava a Gigi Vesigna. «Così la domenica facevo due esibizioni, una pomeridiana e l’altra serale. Mille lire ciascuna e da allora non ho mai smesso di cantare». Ed è diventato una delle colonne portanti della musica leggera italiana, con oltre 50 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e un curriculum in cui spicca ovviamente il Festival di Sanremo, la vetrina d’eccellenza della canzone italiana: sette volte in gara, vincitore nel 1987 con Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi (Si può dare di più), conduttore nel 2011, 2012 e 2023, quest’ultima al fianco di Amadeus. E poi una Targa Tenco, tour da tutto esaurito con Lucio Dalla (1988) e Claudio Baglioni (Capitani coraggiosi, 2015-2016), 36 album in studio e 6 live, un’ottantina di singoli, una settantina di compilation.

Le canzoni sono una serie infinita, dall’esordio discografico nel 1962 con Andavo a cento all’ora e Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte, alla vittoria del Cantagiro due anni dopo con In ginocchio da te, che vende oltre un milione di copie, al successo di Non son degno di te nel ‘66 a Canzonissima. Negli anni Settanta il successo diminuisce, sensibilmente, perché nell’epoca della canzone d’autore e di impegno politico Morandi è considerato, come altri colleghi, un cantante tradizionalista e commerciale. Poi da Canzoni stonateGrazie perché e Uno su mille, prima metà degli anni Ottanta, torna a scalare le classifiche ed a riempire le platee, senza una sola battuta d’arresto. Anzi, affiancando all’impegno artistico molte prime serate tv che lo vedono protagonista. 

E poi il cinema, con l’esordio in Totò sexy del 1962, vari “musicarelli”, le pellicole musicali legate a una canzone di successo, ma anche film diretti da registi come Pietro Germi (Le castagne sono buone), Luciano Salce (Il provinciale) e Aldo Lado (La cosa buffa), e serie tv tra cui L’isola di Pietro in diciotto episodi fra il 2017 e il 2019 e Voglia di volare, miniserie in quattro puntate andata in onda nel 1984 e che Rai Teche pubblica su Raiplay mercoledì 11 dicembre come regalo di compleanno per Morandi.

Il nuovo album fra passato e presente

E venerdì 13 l’uscita dell’album L’Attrazione, anticipato a metà novembre dal brano title track scritto e composto dall’amico e compagno di avventure Lorenzo Jovanotti, un sodalizio avviato con L’allegria e proseguito con Apri tutte le porteLa OlaEvviva! e Anna della porta accanto. Ma soprattutto, un brano che canta l’amore senza distanze che trascende i confini fisici e temporali.

Un evergreen nel più puro stile Morandi, testimonial di un tempo che per lui non sembra mai passare, e che nell’album vede tra l’altro una versione particolare di C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones interpretata insieme a molti amici, anche della Generazione Z: Alessandra Amoroso, Ariete, Bresh, Gaia, Gigi D’Alessio, J-AX, Jovanotti, Marco Morandi, Naska, Noemi, Paola & Chiara, Tommaso Paradiso e Tredici Pietro. E poi un adattamento esplosivo di Banane e lampone feat. Annalisa. «Per questo compleanno così importante ho ricevuto un grandissimo regalo da parte di tanti amici e colleghi», commenta Morandi. «Hanno voluto ricantare con me due delle mie canzoni più popolari. Ringrazio tutti loro perché mi hanno reso veramente felice».

Dalle melodie senza tempo di Vita, Scende la pioggia, In ginocchio da te, Se perdo anche te, Andavo a Cento All’Ora, Un mondo d’amore, Occhi di ragazza, La Fisarmonica, Grazie perché, Canzoni stonate e Uno su mille, alle più recenti collaborazioni con Jovanotti in Evviva!, Apri tutte le porte e L’attrazione, primo singolo estratto accompagnato dal videoclip su YouTube, ogni canzone racconta una storia di passione, amore e vita vissuta, con la capacità di toccare le corde più profonde dell’animo senza mai perdere la freschezza e l’autenticità che rendono Gianni Morandi un artista unico nel suo genere.

E da anni anche sui social, dove Gianni mantiene un costante e genuino filo diretto con il pubblico, che lo ha portato a raggiungere 3,2 milioni di follower su Facebook. Una carriera inarrestabile che non è stata fermata, se non per i break strettamente necessari, nemmeno dal serio incidente domestico del marzo 2021: mentre bruciava sterpaglie in giardino si era procurato ustioni sul 15% del corpo, alle mani (soprattutto la destra), gambe e un orecchio.

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