Storia

Geolier: in Sicilia mi sento a casa

– Sabato 15 giugno a Messina debutta il tour del rapper napoletano che avrà il suo clou dal 21 al 23 giugno con tre “sold out” allo stadio Maradona. Sarà l’occasione per presentare i brani del nuovo album “Dio lo sa” già in vetta alla classifica 
– «Quello che mi piace è l’iconicità che si è creata intorno al napoletano in questi anni. La cosa che mi fa felice è che i ragazzi che non capiscono si vanno a guardare i testi in napoletano e le traduzioni in italiano»
– Ultimo, Zucchero, Negramaro, Sfera Ebbasta e Max Pezzali gli altri “grandi eventi” in programma nello stadio peloritano, rimasto l’unico spazio aperto alla musica “live” in Sicilia

Dai Cantieri culturali alla Zisa dove si esibì nel luglio dello scorso anno allo stadio Scoglio di Messina. È il grande salto in appena un anno di Geolier. Complice anche il Festival di Sanremo, dove con I p’me tu p’te è arrivato a un soffio della vittoria, sgambettato dalla sala stampa nel rush finale, oggi il rapper napoletano è il “re Mida” delle classifiche italiane degli ultimi due anni, con un palmares da capogiro di 63 dischi di platino e 28 d’oro sulla scia di Il coraggio dei bambini, l’album più venduto in Italia nel 2023. E la pubblicazione di un nuovo disco Dio lo sa, che ha debuttato subito in vetta alla classifica Fimi-Gfk degli album più venduti, precede il suo primo tour negli stadi che, dopo la data iniziale allo “Scoglio” di Messina di sabato 15 giugno, vivrà il clou nel tris di “sold out” allo stadio Maradona dal 21 al 23 giugno, per poi girare in lungo e largo il Paese.

Partenza dalla Sicilia, perché dell’isola «sono innamorato, è proprio come Napoli!», esclama Emanuele Palumbo, in arte Geolier. «Nelle persone, nelle cose, io non vedo differenze. È come essere a casa». A Messina, tuttavia, ad attenderlo non c’è il “tutto esaurito”, e i botteghini saranno aperti per i ritardatari. Molti i fan in arrivo da altre regioni del Sud, soprattutto dalla Campania, e poi dalla Puglia e dalla vicina Calabria.

Napoli caput mundi. Nella musica, come in tv e al cinema, ormai da tempo (innegabile il successo di Mare Fuori, di Gomorra o del regista Paolo Sorrentino). Un nuovo Rinascimento per la città partenopea. «In effetti, in questo periodo storico era quasi d’obbligo portare Napoli sul palco. Sono io, ma poteva essere anche un altro. È il risultato di ciò che è stato seminato in passato e ora è fiorito», commenta Geolier. «Prima di me e dei musicisti miei coetanei e prima di Gomorra e Mare Fuori, ci sono stati Eduardo, Totò, Pino Daniele, Massimo Troisi, Gigi D’Alessio, che hanno spianato la strada. Noi semplicemente stiamo raccogliendo i frutti e siamo fortunati che loro abbiano seminato».

Napoli anche e soprattutto nella lingua. «Nel mio flow, magari un po’ rionale, le vocali sono poche, le parole vengono triturate per correre veloci, per seguire il ritmo, il flusso. L’hip hop è slang, gergo, linguaggio di strada, anche nello scrivere ne devi rispettare le radici», spiega. «Quello che mi piace è l’iconicità che si è creata intorno al napoletano in questi anni. La cosa che mi fa felice è che i ragazzi che non capiscono si vanno a guardare i testi in napoletano e le traduzioni in italiano. Vogliono capire e imparare le frasi in napoletano. Questa per me è la cosa più bella».

Emanuele Palumbo, in arte Geolier al Festival di Sanremo

Il ragazzo del rione Gescal di Napoli canta e rappa ancora di più nel nuovo album che, fin dal titolo, si presenta sia come il manifesto di una fede cieca verso Dio e l’hip hop, sia come un’opera pop autobiografica con la quale il musicista ventiquattrenne si confessa, tra svariate dichiarazioni d’amore per la fidanzata Valeria D’Agostino e improvvise incursioni nel folk latino, come ben esplica una delle potenziali hit del lotto: 6 milioni di euro fa, che indica l’incasso dei tre show al “Maradona”. 

«Aggio fatto primma ‘o stadio ca nu’ figlio, chillo è stato già riempito cu’ ‘na cifra e cu’ ‘na firma. Ma che film m’aggio visto aiere sera dint’’a curva A… Song’’o sindaco… song’ Varenne dint’’a pista… so’ D’Alessio, so’ Daniele, so’ Troisi… So fernute troppo ampresso sti’ biglietti comme quanno ascette Michael Jackson…».

Traguardi, il tour negli stadi e gli incassi milionari, che non gli fanno dimenticare chi era prima, chi c’era prima della fama, del successo, dei soldi. Come canta in Per sempre, una sorta di gospel in cui Geolier promette di non cambiare a sé stesso, a un amico, a un dio, soprattutto alla sua città. «I l’aggia promess a Dio p’ semp».

Gli altri eventi allo stadio di Messina

Il concerto di Geolier è il primo dei “grandi eventi” ospitati allo stadio “Scoglio” di Messina, rimasto l’unico grande spazio aperto alla musica “live” in Sicilia dopo la chiusura della Favorita di Palermo. Il 28 giugno il rapper napoletano sarà seguito dall’amico Ultimo, con il quale ha registrato L’ultima poesia, mentre a fine mese, il 30 giugno, è atteso il ritorno di Zucchero con il suo Overdose d’amore World Tour, annunciato dalremix della canzone omonima in coppia con Salmo. Si continua il 3 luglio con il “live” dei Negramaro e tre giorni dopo, il 6 luglio, con Sfera Ebbasta. Si chiude il 9 lugliot uffandoci negli anni Ottanta e Novanta di Max Pezzali che annuncia un concerto di “only hits” per nostalgici (ma non solo). 

Ingressi e orari per il concerto di Geolier

Apertura porte: Meet & Greet ore 14:00 / Prato Gold & Fast Pack ore 15:00 / Prato ore 17:00 / Tribune ore 17:30

Apertura botteghino: ore 15:30

Inizio spettacolo: ore 21:00

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