Storia

Frankie Goes To Eurovision

La band icona degli anni Ottanta ha accettato di riunirsi per l’occasione e partecipare ai festeggiamenti che si svolgeranno da domenica 7 maggio a Liverpool, loro città natale. Era da 36 anni che non si esibivano assieme. “Two Tribes”, “Relax” e “The Power of Love” sono tre loro celebri successi. «Volevamo essere provocatori sin nel nome», racconta Holly Johnson. «Abbiamo portato in primo piano il tema della omosessualità e abbiamo denunciato la stupidità della Guerra Fredda»

Che l’Eurovision Song Contest stia diventando uno degli eventi mediatici più attraenti del mondo (è l’evento non sportivo più visto al mondo) lo dimostra l’interesse di tanti artisti, dalle disperate estrazioni, a prendere parte alla kermesse che durerà una settimana. Anche band storiche, come i Sex Pistols, hanno cercato di partecipare nelle vesti di concorrenti, Per l’occasione, Holly Johnson ha deciso di riunire la celebre formazione Frankie Goes To Hollywood, che non si è esibiva insieme da 36 anni, senza considerare la parentesi senza Holly e Brian per alcuni concerti nel 2004 e nel 2005. 

Holly Johnson

«Frankie va all’Eurovision», ha scritto il frontman Holly Johnson su Instagram. «Per celebrare il Regno Unito che ospita il concorso musicale @eurovision per l’Ucraina nella nostra città natale di Liverpool, sono felice di annunciare che i Frankie Goes To Hollywood si riuniranno per esibirsi al concerto di apertura di questo evento molto speciale».

Accadrà domenica 7 maggio, in apertura di una settimana di festeggiamenti per l’Eurovision nella città natale della band, Liverpool. 

In un’intervista con Digital Spy di alcuni anni fa, Holly Johnson parlando di una potenziale riunione aveva commentato: «Non dico mai più, ma dico solo che è altamente improbabile che accada mai. Non voglio deludere le speranze delle persone per tutta l’eternità, ma non è qualcosa che mi interessa in alcun modo». Alla fine, ha ceduto davanti al corteggiamento degli organizzatori dell’Eurovision.

Frankie Goes To Hollywood sono una band icona degli anni Ottanta, con successi che hanno venduto milioni di copie come Two TribesRelax The Power of Love. Trasgressivi fin dal nome. «Volevo essere provocatorio con il progetto Frankie Goes To Hollywood e volevo che il contenuto dei testi fosse moderno e spigoloso», racconta il frontman Holly Johnson. «Avevamo vissuto un periodo politicamente carico, i Sex Pistols e i Bow Wow Wow avevano fatto notizia e sapevo che dovevamo fare lo stesso per avere un impatto forte. Ho avuto una visione di qualcosa che fondesse punk e disco. Stavo sempre tormentando il batterista perché suonasse solo una grancassa da quattro sul pavimento. Relax era scritta nella mia testa e me lo cantavo ad alta voce mentre camminavo in mezzo a Princes Avenue a Liverpool, camminavo ridendo». 

Importante fu l’incontro con Trevor Horn, anche se inizialmente sembrò una scelta sbagliata. «Beggars Banquet ci aveva offerto a ciascuno 40 sterline a settimana, ma abbiamo firmato per ZTT», prosegue il cantante. «Questa si è rivelata una scelta molto costosa. Tutti abbiamo dovuto firmare il sussidio perché ZTT era a corto di soldi, a meno che non li spendessimo nei loro studi. La loro unica risorsa era Trevor Horn al suo apice, che era una grossa carota agitata davanti al nostro asino. ZTT ha festeggiato quando Relax è stata bandita dalla BBC, poiché poco dopo è arrivata al numero 1 nel Regno Unito. L’avevamo già suonata al The Tube e allo spettacolo per il XX anniversario di Top of the Pops, che ha catapultato il singolo in cima alle classifiche, ma non siamo riusciti a suonare a Top of the Pops quando Relax ha raggiunto il vertice della classifica. Questa è stata una delusione perché era il sogno di ogni bambino apparire in quello show con un numero 1».

Frankie Goes To Hollywood ieri (in alto) e oggi

È stato sempre contrario alla reunion della band, scioltasi nel 1988, perché «cerco di non guardare troppo indietro a quel periodo, ma sono consapevole che io sarò sempre identificato con Frankie Goes To Hollywood», commenta. «È stato il momento pop perfetto, che ha dato il via all’era dei molteplici remix dance che sono obbligatori per gli artisti pop e dance digitali di oggi. I singoli di successo non sono solo belle canzoni. Devono essere momenti. Ero a New York a lavorare con Foreigner quando mi sono reso conto di quanto fosse osé Relax. Circa una settimana dopo, sono andato per la prima volta al Paradise Garage, un club di New York. È stato stupefacente. Avevano questo enorme sistema audio. Stavamo ricevendo così tante lamentele sul Sex Mix, anche da club gay che lo trovavano offensivo, che ho deciso di fare un altro 12 pollici, qualcosa di più ambizioso con materiale che non era nell’originale. Il New York Mix ha fatto una grande differenza perché ha iniziato a essere suonato nei club. Questo è stato un punto di svolta».

Se c’è il dubbio che la musica possa cambiare il mondo, basterebbe guardare alla metà degli anni Ottanta per trovare conferme. Ci sono stati Band Aid e Live Aid, ovviamente, ma prima c’era Frankie Goes To Hollywood, che portava in primo piano l’omosessualità con Relax e inaugurava la Guerra Fredda con Two Tribes. Nei due singoli, il gruppo ha infranto l’innocenza sessuale e politica dell’epoca, aprendo un confronto in Gran Bretagna sull’omosessualità, evidenziando la stupidità della Guerra Fredda, prendendo le nuove generazioni per la collottola e urlando “fatevi crescere le palle”. «Ci piacerebbe pensare che alla fine saremmo maturati come società e cresciuti fino ad abbracciare l’omosessualità come speriamo sia oggi, Relax ha accelerato il processo. Lo ha messo in circolazione come mai prima d’ora». 

Relax fu censurata dalla BBC, ma questo non impedì al brano di arrivare al primo posto in sette Paesi inclusa l’Italia (in cui fu l’undicesimo brano più venduto del 1984), ed addirittura in Regno Unito risultò il secondo brano di maggior successo di tutti gli anni Ottanta, secondo solo al singolo di beneficenza Do they know it’s Christmas?. Ha venduto un paio di milioni ed è rimbalzato nelle classifiche per un anno. Il seguito, Two Tribes, fu alla sua altezza. Entrambi accompagnati da video che hanno fatto storia. Senza dimenticare The power of love, una svolta al baroque pop in controtendenza al synth pop che aveva caratterizzato i due brani precedenti della band. I testi di Holly Johnson, il basso trascinante scritto da Mark O’Toole, le campagne pubblicitarie aggressive di Paul Morley (“tutti i bravi ragazzi amano gli uomini di mare”) e, naturalmente, la produzione brillante, hanno contribuito al successo planetario della band. 

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