Storia

ETHEL CAIN l’angelo caduto del sogno americano

– Adulata da Caroline Polachek e Barack Obama, contesa dalla moda, la cantautrice americana è il nuovo astro nascente
– Figlia di un predicatore ultraconservatore, mescola canti gregoriani, country, folk-pop, shoegazing, ambient e rock alternativo

Adulata da Caroline Polachek e Barack Obama, la cantautrice americana Ethel Cain propone un pop infuso di gospel che perseguita l’ascoltatore alla maniera di una gotica Lana Del Rey. Carismatica, questa figlia di uomo di chiesa è persino diventata la nuova musa della moda (Heaven di Marc Jacobs, Riches Enfants Déprimés, Miu Miu, Givenchy si sono appellati a lei). Ritratto di un’icona in divenire che ha tutto per diventare la Madonna del pop (indipendente) di domani.

Figlia di predicatore in esodo verso il pop

La vita della cantautrice americana Ethel Cain (Hayden Silas Anhedönia dal suo primo nome), 26 anni, è stata una lunga Via Crucis. Una croce che doveva portare tutti i giorni, da bambina, al collo, mentre venerava la bandiera americana. Simboli che ritroviamo oggi, contaminati da elementi più profani come un paio di tacchi alti in plexiglass fuoriusciti dal guardaroba di una spogliarellista, nell’estetica “southern gothic della cantante e songwriter.

Cresciuta in Florida in una famiglia molto credente, di convinzione battista e patriottica (molti dei suoi membri si sono arruolati nell’esercito), ha iniziato a cantare, con sua madre, nel coro della parrocchia dove suo padre era diacono. Abbastanza per spiegare il titolo del suo primo album, Preacher’s Daughter (“figlia di predicatore”), uscito nel 2022.

Artista transgender in una piccola città conservatrice

All’età di 8 anni, Ethel Cain impara il pianoforte e poi si innamora di Karen Carpenter (la cantante e batterista dei Carpenters) e del gruppo rock Steve Miller Band, mentre ascolta musica cristiana. A 12 anni, fa il suo coming out gay con la sua famiglia prima di lasciare la chiesa all’età di 16 anni, che la bandiva perché non accettava la sua sessualità. E quando annuncia di essere una donna transgender all’età di 20 anni, sono gli abitanti della sua piccola città conservatrice (Perry in Florida) che la rifiutano.

Vede quindi nella scrittura di canzoni – che parlano molto delle angosce dell’evangelismo – e nella fantasia di diventare una diva della musica un modo per guarire da un’infanzia e da un’adolescente oppressive. Ma il liturgico continua a ispirarla: vive con gli amici in una chiesa del XIX secolo sconsacrata nell’Indiana, in piena campagna. 

Una cantante ammaliante nella scia di Lana Del Rey

Caroline Polachek ha raccontato che l’anno scorso ascoltava ogni giorno il brano Crush di Ethel Cain mentre Florence + The Machine (l’idolo adolescenziale di Ethel Cain) ha chiamato l’americana per cantare dal vivo la sua canzone Morning Elvis. E l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha inserito il suo brano American Teenager nella sua playlist del 2022, condivisa sui suoi social network.

Ethel Cain ha il dono di unire. Bisogna dire che il suo bedroom pop e la sua voce languida, vicina a quella di Lana Del Rey, hanno di che incantare. Se le sue canzoni (composte interamente su GarageBand) portano le stimmate del suo passato religioso, presentando accenti di musica cristiana e di canti gregoriani, attingono anche alle torch songs (canzoni romantiche che evocano un amore senza ritorno), il country, il folk-pop, lo shoegazing, l’ambient e il rock alternativo.

Riesce a conquistare con il contrasto tra l’apparente dolcezza e lo sfondo dei suoi pezzi eterei che proiettano nel bel mezzo di una fattoria abbandonata. Ascoltandola, ci ritroviamo in un film horror rurale dai colori vintage. Ethel Cain (che in precedenza si è fatta conoscere con l’alias White Silas) affronta in modo crudo temi come il rapimento, la violenza domestica, la povertà, la dipendenza (ha consumato droghe pesanti), la prostituzione e la morte. Questa figlia di diacono inventa così il suo gospel su un angelo caduto del sogno americano. 

Un’artista carismatica che la moda si contende

Un buon indizio del potenziale di Ethel Cain è il fascino che esercita sul mondo della moda. I suoi fan sono belli come lei, ai concerti sfoggiano abiti di pizzo, croci e gonne a balze mescolate a pezzi neri corvo o Y2K alla maniera di Laura Ingalls proiettati in una messa rock’n’roll. Con i suoi tatuaggi sul viso, la sua silhouette snella, la sua aura oscura, gotica, i suoi capelli da Madonna (triste) e il suo carisma androgino, Ethel Cain è diventata rapidamente una personalità molto apprezzata dal mondo della moda.

Ha sfilato per Miu Miu e Eckhaus Latta e ha posato per Givenchy e per l’etichetta Heaven by Marc Jacobs. In questa campagna, condivisa nel mese di aprile 2023 dal marchio, si affianca alla sacerdotessa Michèle Lamy, all’attrice Liv Tyler, al cantante Yves Tumor e alla rapper emergente Ice Spice. Questo dà una buona idea della sua notorietà e dell’hype che la circonda: Ethel Cain, che è la nuova musa dell’etichetta Enfants Riches Déprimés e di Miu Miu e che ha appena pubblicato un nuovo sublime singolo (Punish), brillerà presto nel firmamento delle star.

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