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ENZO GRAGNANIELLO e la rivoluzione dell’ammore

– Insieme con Marisa Laurito venerdì 6 dicembre è a Modica con il lavoro “Vasame”. «In una società sempre più disorientata e priva di emozioni, sommersa dall’odio e dalla sopraffazione non ci resta che urlare l’amore. Un amore puro. Un amore rivoluzionario!»
– «Oggi ci mancano i poeti, sento robe pseudomoderne e pacchiane, come se la canzone potesse mai essere moderna o antica: la canzone non ha tempo, non è intrattenimento». Tra musica, poesia e monologhi uno spettacolo divertente e genuino

“Napol’ è tutt nu suonn” cantava Pino Daniele in quello che è ormai l’inno dell’intera città. “Suonn”, sogno in napoletano, mostra una prossimità con la parola suono. Napoli è non solo una dimensione onirica, un sogno, ma è anche tutta un suono, una città totalmente impregnata di musica. E di amore. E, in un mondo spesso caotico e doloroso, Marisa Laurito e Enzo Gragnaniello ricordano che la vera ricchezza risiede proprio nell’amore, elemento che unisce tutti noi come onde in un vasto mare. 

L’amore è il tema dello spettacolo Vasame in scena venerdì 6 dicembre al Teatro Garibaldi di Modica. Il lavoro prende spunto dal titolo di una bellissima canzone di Enzo Gragnaniello mentre per sottotitolo – «l’amore è rivoluzionario» –  fa riferimento all’album pubblicato quest’anno L’ammore è na Rivoluzione. «Parlare oggi d’amore sembra essere diventato rivoluzionario!», si meraviglia Gragnaniello. «In una società sempre più disorientata e priva di emozioni, sommersa dall’odio e dalla sopraffazione non ci resta che urlare l’amore. Un amore puro. Un amore rivoluzionario. Si perché l’amore è l’unica vera rivoluzione che ci rimane da fare, l’amore è la vera rinascita che può risvegliare le coscienze, avvicinarle alla vera realtà e al sentimento perché come dice il testo: “Tutto il resto è solo un’illusione / Amore Amore mio l’ammore overo è quann’ servi a Dio”».

Partendo da questa importante tematica, Gragnaniello e Laurito, insieme in palcoscenico, declinano questo sentimento in musica e parole, versi, pittura, poesia, ma anche ironia e divertimento, caratteristiche congenite per due napoletani doc, totalmente distaccati dai luoghi comuni.

In Vasame, Marisa Laurito, mentre dipinge un quadro che poi sarà donato ad uno degli spettatori, intrattiene la platea con racconti di vita scritti da grandi autori, storie d’amore, poesie, monologhi divertenti e canzoni.

Accanto a lei, Enzo Gragnaniello, accompagnandosi con la sua chitarra acustica, non impiega molto ad incantare con la sua musica e le sue canzoni. Attraverso una serie di brani toccanti, il cantautore napoletano esplora diverse sfaccettature emotive e sociali, celebrando valori come la ricerca della felicità e il sostegno reciproco, e mettendo a punto un inno ai sentimenti capaci di illuminare l’esistenza e dare un nuovo significato alle cose. Spazia dalla musica classica napoletana come PassioneScetateIndifferentemente, ai suoi brani più popolari come VasameSenza Voce e quella Cu’mme che su sublimata da Mia Martini.

Enzo e Marisa sono un connubio perfetto di note, parole e arte che rimbalzano dall’uno all’altra, con naturalezza e divertimento. Con la regia di Massimo Venturiello, lo spettacolo si avvale anche del contributo della mandolina di Piero Gallo e del violoncello di Erasmo Petringa, che punteggiano, con la chitarra del leader, un canto che viene da lontano, che sa di tufo, di mare («simmo nu mare ‘e gente, ma nuje nun simmo ‘ o mare»), di sole, di sale, di Sud.

«Mentre tutti corrono, io rallento, racconto cose che sanno da dove vengono, e anche a chi vogliono arrivare», spiega Gragnaniello. «Oggi ci mancano i poeti, sento robe pseudomoderne e pacchiane, come se la canzone potesse mai essere moderna o antica: la canzone non ha tempo, non è intrattenimento, ed io non ho tempo da perdere».

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