– Ogni domenica, segnalisonori dà uno sguardo approfondito a un album significativo del passato. Oggi rivisitiamo un’opera che segna il culmine di un periodo di innovazione creativa, rappresentando il punto di svolta tra la musica popolare degli anni Settanta e Ottanta
Quando si parla di leggende della musica rock, il nome di Elton John è senza dubbio tra i primi che vengono in mente. Con una carriera che abbraccia oltre cinque decenni, Sir Elton John ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica. Tra i tanti album che ha pubblicato, Goodbye Yellow Brick Road occupa un posto speciale, considerato da molti il suo capolavoro assoluto. Pubblicato nel 1973, questo disco ha rivoluzionato la scena musicale dell’epoca e continua a essere un punto di riferimento per gli amanti della musica. Con una combinazione di melodie grandiose, testi evocativi e un’incredibile sperimentazione sonora, l’album segna il culmine di un periodo di innovazione creativa, rappresentando il punto di svolta tra la musica popolare degli anni ‘70 e ‘80.
La genesi del capolavoro
Nel 1973, Elton John era già una star internazionale grazie a dischi come Elton John(1970), Tumbleweed Connection (1970) e Honky Château (1972). Nonostante il successo crescente, John sentiva l’urgenza di evolvere artisticamente. La collaborazione con il suo paroliere di lunga data, Bernie Taupin, aveva già dato vita a canzoni memorabili, ma Goodbye Yellow Brick Road sarebbe stato l’album che avrebbe consolidato la sua statura di leggenda musicale.

La realizzazione del disco avvenne in un periodo di intensa creatività e sperimentazione. Il progetto venne concepito durante un soggiorno in America, in una fase della vita di John segnata da eccessi e dalla sensazione di vivere sotto una costante pressione mediatica. La registrazione di Goodbye Yellow Brick Road non fu priva di difficoltà. Elton John, che aveva un approccio molto istintivo alla musica, voleva che l’album esplorasse diverse sonorità, passando dal rock al pop, dalla musica country alla musica classica. In questo contesto, l’album risultò essere un’esplosione di stili e influenze, con un mix che andava dal glam rock al pop barocco, alla musica orchestrale.
Il concept dell’album
Il titolo Goodbye Yellow Brick Road è diventato una delle frasi più iconiche nella storia della musica pop. “Yellow brick road” fa esplicitamente riferimento al celebre sentiero dorato del film Il Mago di Oz, un simbolo di sogni e aspirazioni, ma anche di illusioni e delusioni. Il concetto dietro l’album è, infatti, quello di dire addio a una vita di illusioni e falsi sogni, un tema che si riflette in molte delle tracce. In particolare, la title-track è una riflessione sul desiderio di abbandonare il mondo dello spettacolo e ritirarsi da una vita frenetica e superficiale. “Goodbye Yellow Brick Road, where the dogs of society howl” (Addio al sentiero dorato dove i cani della società ululano) esprime il malessere di chi si è stancato della vita sotto i riflettori e desidera tornare alla semplicità.

Taupin, il paroliere, gioca con simbolismi, usando il “sentiero dorato” per rappresentare la ricerca di fama e fortuna che, alla fine, non porta alla felicità. La canzone, in questo senso, si configura come una sorta di dichiarazione di indipendenza da una vita che non rispecchia più i desideri autentici di chi la vive.
Ma Goodbye Yellow Brick Road non è solo un album di addii. È anche un viaggio attraverso vari stati d’animo, dal desiderio di fuga alla riflessione nostalgica, dalla celebrazione dell’amore alla critica sociale. Il tema della ricerca della verità e dell’autenticità, spesso espressi attraverso immagini surreali e simboliche, permeano tutto l’album.
Le canzoni più significative

Goodbye Yellow Brick Road è un album ricco di pezzi indimenticabili, ognuno dei quali merita un’analisi dettagliata. Ogni canzone è un piccolo mondo a sé, ma tutte insieme creano una narrazione coerente di desiderio, disillusione e speranza.
- Funeral for a Friend/Love Lies Bleeding – Sono in assoluto due dei brani più studiati dell’intero album; il primo è un pezzo strumentale praticamente perfetto nel suo genere, dove viene messo particolarmente in evidenza il piano, ma anche la chitarra di Davey Johnstone e la batteria di Nigel Olsson; inizia in maniera macabra, poi fa la sua comparsa il pianoforte di Elton, che viene via via accompagnato da tutti gli altri strumenti in perfetta simbiosi fino a culminare nel rock vero e proprio di Love Lies Bleeding, collegato al precedente strumentale da una serie di accordi che diventano via via più sferzanti. Mette in evidenza i cori formati principalmente dalla Elton John Band (Dee Murray, Nigel Olsson e Davey Johnstone). In generale, Funeral For A Friend/Love Lies Bleeding rappresenta il riassunto di tutta la filosofia stilistica e compositiva eltoniana, con accordi possenti, voce calda e curata, pianoforte di contorno e una miscela tra l’allegra follia dei suoi spettacoli e la solennità della tecnica pianistica.
- Bennie and the Jets – Probabilmente una delle canzoni più divertenti dell’album. È una satira sulla cultura pop e sulla musica commerciale. La canzone racconta di una band immaginaria, Bennie and the Jets, che diventa una sensazione mondiale. Il testo ironizza sul vuoto della fama e sul consumismo che domina l’industria musicale, ma lo fa con un ritmo accattivante e una melodia che è diventata una delle più riconoscibili di Elton John.
- Candle in the Wind – Questa ballata struggente è una delle canzoni più iconiche di Elton John, e la sua versione dedicata a Lady Diana Spencer nel 1997 ha fatto storia. Scritta originariamente in omaggio alla vita di Marilyn Monroe, Candle in the Wind è una riflessione sulla fragilità della fama e sulla tristezza che accompagna l’essere una “candela nel vento”, destinata a spegnersi troppo presto. La melodia semplice ma emozionante e il testo malinconico conferiscono alla canzone un’intensità senza tempo.
- Saturday Night’s Alright for Fighting – Questo brano incarna l’energia del rock’n’roll puro. Con un ritmo frenetico e un testo che evoca la giovinezza ribelle, si presenta come un inno alla libertà e alla spensieratezza, ma anche come una critica alla violenza e alla superficialità della cultura popolare.
- Goodbye Yellow Brick Road – La canzone che dà il nome all’album è una delle più emblematiche del repertorio di Elton John. Con la sua melodia dolce-amara e il testo nostalgico, la canzone è diventata un simbolo di disillusione e di ricerca di autenticità.

L’impatto culturale e la critica
Al momento della sua uscita, Goodbye Yellow Brick Road fu accolto con entusiasmo dalla critica. Molti riconobbero l’album come un punto di riferimento per la musica degli anni Settanta, un’epoca in cui la sperimentazione sonora e la libertà creativa erano all’ordine del giorno. I critici lodarono la capacità di Elton John di mescolare generi diversi, creando un album che non solo era commercialmente valido, ma anche artisticamente sofisticato.
Il successo commerciale dell’album fu straordinario. Goodbye Yellow Brick Road raggiunse la posizione numero uno nelle classifiche di vendita di album negli Stati Uniti e nel Regno Unito, e alcune delle sue tracce divennero successi radiofonici. La combinazione di un grande talento musicale e un’energia unica rese il disco un classico instantaneo.
Oltre al successo musicale, l’album segnò anche un punto di svolta nella carriera di Elton John, che, dopo questo lavoro, avrebbe continuato a sperimentare e a spingersi oltre i confini del pop e del rock. L’album consolidò la sua immagine di artista eclettico, capace di navigare tra generi diversi con disinvoltura.
Il suo impatto sulla musica pop e rock è innegabile: artisti contemporanei di vari generi, da Lady Gaga a Bruno Mars, da Tame Impala a Mumford & Sons, continuano a citare Elton John come una delle loro principali fonti di ispirazione. La capacità di John di fondere la teatralità del rock con l’intimità della ballata, di creare musica che sia epica che personale, è una delle ragioni per cui Goodbye Yellow Brick Road è ancora oggi considerato uno dei migliori album della storia della musica.
Goodbye Yellow Brick Road è molto più di un semplice album. È una dichiarazione artistica, una riflessione sulla fama e sull’illusione, un viaggio emotivo che continua a toccare il cuore di milioni di ascoltatori. Rimarrà per sempre una delle vette più alte della musica contemporanea.