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CINEMA. Napoli-New York, amarcord felliniano

– Le prime visioni di questa settimana. Il nuovo film di Gabriele Salvatores ispirato da una vera e propria favola che viene da Fellini e Pinelli e che si mostra ancora attuale
– Johnny Depp dirige Riccardo Scamarcio nel film su Amedeo Modigliani. Il dramma delle donne iraniane in “Leggere Lolita a Teheran” e le divertenti streghe di “Wicked”

NAPOLI – NEW YORK drammatico, diretto da Gabriele Salvatores, con Pierfrancesco Favino, Antonio Guerra, Dea Lanzaro, Omar Benson Miller, Anna Ammirati, Anna Lucia Pierro, Tomas Arana e Antonio Catania.  

Una vera e propria favola che viene da Fellini e Pinelli, come raccolta e accudita da Gabriele Salvatores. Napoli – New York, ultimo film del regista, si presenta così. Ovvero un soggetto dal sapore neorealista, scritto nella seconda metà degli anni Quaranta da un Fellini non ancora regista, ma già inventore di molti soggetti con l’inseparabile amico Tullio Pinelli.  Nel film le tristi e difficili vicende di due scugnizzi napoletani costretti dalla vita a tentare l’avventura americana.  Da una parte una Napoli ancora distrutta dalla guerra e, dall’altra, una New York totalmente fantastica in pieno sogno felliniano, ma dove i due ragazzini scoprono, insieme alla meraviglia, che gli italiani erano oggetto di un razzismo pari a quello verso i neri. Una cosa più volte ribadita in Napoli – New York. Un film sulla solidarietà verso gli altri che parla di oggi? 

«Risponderò con un detto napoletano: quando si cade dalla scale uno pensa: “Stiamo ruciuliando, ma adda veni’ il pianerottolo”», commenta Salvatore. «Oggi è un po’ cosi, stiamo ruciuliando  (rotolando precipitosamente) aspettando il pianerottolo. Sì, è vero, questo è un film pianerottolo».

I due piccoli straordinari protagonisti sono Carmine (Antonio  Guerra) e Celestina (Dea Lanzaro) che tentano di sopravvivere  come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina, emigrata mesi prima. I due bambini si uniscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta che a loro sembra davvero meravigliosa.  Dice invece sul tema della solidarietà Pierfrancesco Favino,  che nel film interpreta Garofalo, un amabile commissario di bordo della nave che a un certo punto pensa di adottare i due bambini:  «Questo film non pretende di dare lezioni a nessuno, ma racconta  di due persone, Fellini e Pinelli, che con la loro fantasia  guardavano a quest’America come a un sogno, pensando a una favola di formazione, ma è anche vero che per  quanto riguarda la solidarietà se si guardano le cose in un altro modo il futuro può essere migliore».

Girato nell’estate del 2023 tra Trieste, Rijeka, gli studi di  Cinecittà e, naturalmente, Napoli, il film, il ventunesimo di  Salvatores, nasce da ritrovamento di una cassa che Pinelli stava  per buttare e che conteneva appunto scritti inediti a quattro  mani con Fellini e su cui, ha sottolineato il regista, «c’è già  un bel libro di Augusto Sainati edito da Marsilio». In cosa il  film è diverso dalla sceneggiatura originale? «L’ho cambiato  soprattutto nella parte finale, quella americana, l’ho fatto  diventare una favola perché il tutto era molto più  neorealistico», risponde Salvatores e aggiunge poi: «Sono nato a  Napoli, dietro Piazza del Plebiscito, in via Solitaria, non so se un caso, e quando sei nato in un posto così non te lo levi più da dosso. È uno “state of mind”».

Frase cult: «Tu non sei straniero, sei solo povero. Se sei ricco non sei mai straniero».

Voto: 4.5 su 5

MODI – TRE GIORNI SULLE ALI DELLA FOLLIA biografico, diretto da Johnny Depp, con Riccardo Scamarcio, Al Pacino, Luisa Ranieri e Rosalba Tobia. Durata 110 minuti.

Il film diretto da Johnny Depp è incentrato sulla vita dell’artista Amedeo Modigliani, interpretato da Riccardo Scamarcio, pittore e scultore italiano noto soprattutto per la sua tecnica ritrattistica, caratterizzata dal volti dallo sguardo spento e colli affusolati. In particolare, il film si concentra sulle 48 ore, forse, più turbolente della vita di Modì, mentre fugge dalla polizia a Parigi. In questo frangente l’artista vorrebbe abbandonare la capitale francese, dove ha trascorso buona parte della sua vita, ma i suoi amici e compagni bohémien, tra cui gli artisti Maurice Utrillo e Chaïm Soutine (Bruno Gouery e Ryan McParland) e la sua musa, nonché amante, Beatrice Hastings (Antonia Desplat), lo convincono a restare e a non abbandonare la sua carriera.

Nonostante la crisi artistica che Modì sta attraversando, durante la quale si percepisce come un fallimento, decide di chiedere consiglio al mercante d’arte Léopold Zborowski (Stephen Graham) e non immagina che quelle 48 ore culmineranno in un momento che cambierà per sempre la sua vita e la sua reputazione: l’incontro con il collezionista d’arte Maurice Gangnat (Al Pacino).

Voto: 3.5 su 5

LEGGERE LOLITA A TEHERAN drammatico, diretto da Eran Riklis, con Golshifteh Farahani. Durata 108 minuti.

Racconta i due anni successivi alla Rivoluzione di Khomeini, una serie di sconvolgimenti politico-sociali accaduti tra il 1978 e il 1979 in Iran, che portarono all’istituzione della Repubblica islamica sciita. Mentre le vie e l’Università di Teheran diventano lo scenario di orribili violenze, la professoressa Azar Nafisi si ritrova a dover affrontare una dura impresa: spiegare ai suoi studenti la letteratura inglese.

L’insegnamento della materia non sarebbe così arduo, se non fosse che i ragazzi e le ragazze a cui Nafisi insegna sono stati esposti alla catechesi islamica, che aborrisce l’Occidente, di cui la letteratura è una delle più alte incarnazioni. Quello che ne verrà fuori sarà un toccante atto d’amore per la letteratura e allo stesso tempo una beffa a chiunque cerchi di proibire il suo studio e la sua diffusione.

Voto: 3.5 su 5

WICKED  commedia musicale, diretto da Jon M. Chu, con Cynthia Erivo e Ariana Grande.

Uno spettacolo cinematografico, un capolavoro, uno sballo dall’inizio alla fine. Sono le prime reazioni a Wicked da parte di un ristretto pubblico che ha potuto già vedere il film. La pellicola è l’adattamento cinematografico dell’omonimo musical dal 2003, basato sul romanzo Strega –  Cronache dal Regno di Oz in rivolta di Gregory Maguire. È stabilmente in scena a Broadway da oltre 200 anni, quinto spettacolo più a lungo rappresentato.

«Non immaginate minimamente quanto è bello», ha scritto in un  post su Instagram Kristin Chenoweth, l’attrice premio Tony che ha interpretato Glinda nel musical. «Mamma mia, ho appena visto il film… È così bello, è così speciale». «Uno sballo dall’inizio alla fine», scrive Deadline citando la giornalista di intrattenimento Antonia Blyth. «Anche i non  fanatici dei musical si entusiasmeranno per Wicked, una deliziosa e divertente commedia spassosa che mostra lo straordinario  talento di Erivo e Grande». «Uno spettacolo cinematografico che si presenta come uno dei migliori adattamenti cinematografici di sempre di un musical di  Broadway», sottolinea il critico Scott Menzel. «Ariana Grande e Cynthia Erivo  fanno estremamente bene come Elphaba e Galinda, anche Jonathan Bailey è piuttosto fenomenale nel film».

Wicked è in due parti, la prima il 21 novembre, la seconda a esattamente un anno di distanza. Prodotto dalla Universal Pictures e diretto da Jon M.  Chu con, tra gli altri, Cynthia Erivo nel ruolo di Elphaba  Thropp, Ariana Grande come Glinda Arduenna, Michelle Yeoh come  Madame Morrible, Jeff Goldblum nei panni del Mago di Oz e  Jonathan Bailey come Fiyero Tigelaar, il film mantiene anche la  colonna sonora originale del primo atto del musical. La trama ruota intorno a Elphaba, una giovane donna nata con la pelle verde smeraldo, e Glinda, una giovane donna bionda,  vivace ed estremamente popolare. Sebbene tutto si opponga a loro, le due faranno amicizia, ma tra le rivalità e il governo corrotto del Mago di Oz la loro relazione prenderà rapidamente un’altra  svolta.

Voto: 4 su 5

UNA TERAPIA DI GRUPPO commedia, diretto da Paolo Costella, con Claudio Bisio e Claudio Santamaria.

Vede protagonisti sei pazienti affetti da Disturbo Ossessivo Compulsivo ricevono per errore appuntamento alla stessa ora nello studio di un luminare della psicoterapia. C’è Federico (Claudio Bisio), affetto dalla sindrome di Tourette, che non controlla il suo sfacciato turpiloquio… e fosse solo quello! C’è Annamaria (Margherita Buy), maniaca del controllo, che verifica sempre tutto… ha chiuso il gas? La luce? E dove ha messo le chiavi della macchina? C’è Emilio (Claudio Santamaria), il più espansivo e socievole, che è ossessionato dal calcolo aritmetico… e conta tutto quello che gli capita sotto tiro. C’è Bianca (Valentina Lodovini), fissata con la pulizia, che sfugge qualsiasi contatto umano… missione impossibile con quella compagnia. C’è Otto (Leo Gassmann), terrorizzato dall’idea di rimanere escluso da qualsiasi occasione di lavoro… che non si stacca mai dal suo cellulare. C’è Lilli (Ludovica Francesconi), maniaca della simmetria, che ripete sempre tutto due volte… che ripete sempre tutto due volte. E insieme a loro c’è Sonia, la segretaria (Lucia Mascino), logorroica e nevrotica a sua volta, che prova in tutti i modi a tenerli buoni. 

Nell’attesa che il professore si presenti decidono di improvvisare una terapia di gruppo autogestita: costretti a fare squadra, i sei dovranno riuscire non solo ad andare d’accordo ma anche ad affrontare i propri traumi di fronte agli altri.

Voto: 3 su 5

STELLA È INNAMORATA drammatico del 2022, diretto da Sylvie Verheyde, con Flavie Delangle e Marina Foïs. Durata 110 minuti.

È ambientato nel 1985. Stella (Flavie Delangle) passa le sue prime vacanze estive in Italia senza i genitori: il sole, il mare, le amiche, gli italiani. È come un sogno. Poi, il ritorno a Parigi, alla realtà: è l’anno della maturità. Nonostante dica che non le importa molto, sa bene che quest’anno potrebbe cambiare tutta la sua vita…

Preferirebbe morire piuttosto che riprendere il bar dei suoi genitori. Tra l’altro, suo padre (Benjamin Biolay) se n’è andato con un’altra, lasciando sua madre (Marina Fois) sola con i debiti e in depressione. Per fortuna che ci sono le amiche, le uscite notturne, gli incontri, e anche l’amore per sognare un altro mondo.

Voto: 3 su 5

THE BEAST fantascienza del 2023, diretto da Bertrand Bonello, con Léa Seydoux e George MacKay. Durata 146 minuti.

Si svolge in un futuro prossimo, nel quale le emozioni sono ormai una minaccia. Racconta la storia di Gabrielle (Léa Seydoux), che sceglie di purificare il suo DNA tramite una macchina che la immerge nelle sue vite precedenti. Questo meccanismo la libera così da ogni sentimento dirompente. In seguito, la donna incontra Louis (George MacKay), con il quale stringe sin da subito un forte legame, come se i due si conoscessero da sempre. La storia si delinea su tre periodi distinti e distanti tra loro: il 1910, il 2014 e il 2044.

Voto: 2 su 5

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