– Deludono le nuove fiction di Rai1 e comincia ad annoiare l’autoreferenzialità di Diego Bianchi a “Propaganda Live”
– Sulle reti Mediaset, nonostante le raccomandazioni di Pier Silvio Berlusconi, domina il trash, purtroppo vincente
Aspettavamo la stagione autunnale televisiva per liberarci finalmente dall’afa estiva e dalle asfissianti repliche. Dal punto di vista climatico un cambiamento c’è stato e si riprende a respirare, si continua invece ad agitarsi sul divano davanti al televisore con un disperato zapping fra i vari canali, per trasferirsi poi sulle piattaforme streaming e gettare la spugna confusi dalla strabordante offerta. Alla fine, si fa la cosa giusta: si prende un libro e si legge.
Ci avevano annunciato un commissario Montalbano greco e ancora aspettiamo di lasciarci divertire da una salsa tzatziki, affogati in un piatto di spaghetti scotti alla carbonara con pancetta (peccato mortale!). Poi Brennero, un thriller sul “mostro di Bolzano”, risultato più gelido di un inverno in Alto Adige. Così la Rai si deve affidare a I Leoni di Sicilia, una serie targata Disney+ e già vista su Sky.
Speravamo nel ritorno di Diego Bianchi su La7 con Propaganda Live e ci siamo pentiti: è ormai diventata una trasmissione autoreferenziale, sempre uguale a se stessa, lunga, lunghissima e noiosa. E che dire di Stefano De Martino ad Affari tuoi? Un vocabolario ridottissimo, ogni gara è una sudata. Chiunque saprebbe fare meglio di lui.
Non si sta meglio sulle reti Mediaset. La lentezza avvolge la serie tv I fratelli corsaro, ma almeno c’è Beppe Fiorello a reggere la baracca. Nonostante le indicazioni di Pier Silvio Berlusconi, domina il trash, che, purtroppo, si rivela vincente. Si continua a puntare su coppie e corna con Temptation Island, altra invenzione della perversa Maria De Filippi, quando le migliori storie di intrighi e tradimenti arrivano dai palazzi del potere (leggi i ministri Sangiuliano e Lollobrigida). E già si sono aperte le porte della casa del Grande Fratello.
Carlo Conti, che, come si è visto ai Tim Music Awards, ormai è diventato una mummia abbronzata, si prepara a rifare Tale e quale show, in pratica anteprima del Festival di Sanremo, come ci aveva abituato nelle sue prime tre edizioni. Ci salverà il soldato Amadeus? Illusi. Chissa chi è? non è altro che I soliti sospetti, mentre per La corrida non hanno fatto nemmeno lo sforzo di cambiare il titolo.
È la politica dell’usato sicuro? Molto probabilmente, come nel settore automobilistico, il nuovo comporta lunghi tempi di attesa. Ma, attenzione, dopo troppo uso, il rischio è quello della rottamazione.