Poche importanti novità nell’ultima settimana di luglio. Vengono riesumate pellicole accantonate e si raschia il fondo del barile. Nessun problema per i tre blockbuster “Barbie”, “Mission Impossibile” e “Indiana Jones”
AMORE POSTATOMICO fantasy, diretto da Vincenzo Caiazzo, con Virginia Apicella e Yoon C Yoice. Durata 106 minuti.
Racconta la storia di Titti, una giovane piena di talento, orfana di padre che vive a Napoli insieme alla madre, un’apicultrice. La ragazza lavora come disegnatrice in una casa editrice con a capo Maurizio. Ultimamente sta lavorando con lo sceneggiatore Loris a un fumetto, “Amore Post-Atomico”, ambientato in un futuri post-apocalittico e incentrato su Mileva, che lotta per mettere in salvo l’ultima ape rimasta in vita. Titti vive la su vita in modo spensierato: svolge un lavoro che ama, ha un’amica del cuore, colleghi piacevoli e un ragazzo che le piace. In seguito ad una serata in discoteca, la giovane e l’amica Gloria decidono di andare con tre ragazzi, con cui sono uscite, a casa di uno di loro. Titti si apparta con uno dei tre fino all’alba. Questa serata tranquilla, però, si trasformerà in un brutto incubo, quando il ragazzo posta sul web in video hard che la ritrae. Titti inizia a ricevere ingiurie e a essere discriminata, la sua tranquilla esistenza si trasforma presto in un calvario. La giovane viene messa alla gogna dalle persone che ha intorno. Parallelamente il personaggio del fumetto, Mileva, cerca di ripristinare quella natura ormai distrutta e provare a tenere in vita l’ape regina. Mileva vive in un mondo in cui i potenti controllano senza scrupoli i sopravvissuti con l’intento di farli essere sempre più dipendenti dal sistema malto che hanno installato sul pianeta. Quello che ne è derivato è un mondo arido, privo d qualsiasi forma naturale e che sfrutta il lavoro di uomini, che vivono in condizioni disumane, per estrarre il prezioso coltan. La storia di Titti e Mileva è molto simile: entrambe devono attraversare il deserto per riuscire a sopravvivere. Voto: 3 su 5
HAI MAI AVUTO PAURA? horror, diretto da Ambra Principato, con Justin Korovkin e Lorenzo Ferrante. Durata 95 minuti.
Ambientato nel 1813 in Italia, precisamente in un piccolo borgo italiano, che viene scosso da alcuni eventi inspiegabili e molto violenti, che sembra succedano a ogni plenilunio. Pare che un animale selvatico stia decimando il bestiame, provocando disperazione nei contadini. Il film racconta come il piccolo Orazio (Lorenzo Ferrante) d’un tratto noti come suo fratello maggiore Giacomo (Justin Korovkin) inizi ad manifestare un comportamento strano e misterioso. Il giovane, in piena età adolescenziale sembra ricercare quel calore che non ha mai avuto modo di ricevere in un ambiente familiare. Quando la nota “bestia” – chiamata così dagli abitanti del villaggio – miete la sua prima vittima umana, un cacciatore proveniente dalle montagne inizia a dargli la caccia tra i boschi e nello stesso paese. Nel frattempo, Orazio si mette inizia a svolgere delle ricerche su suo fratello e suoi loro antenati, scoprendo come la sua famiglia gli abbia nascosto un passato oscuro e nebuloso. Ogni luna piena aggiunge una vittima al villaggio, portando a un’indagine contro il tempo, che porterà a una sconvolgente rivelazione, che Orazio non potrà riuscire ad accettare. Voto: 2,5 su 5
IL CASTELLO NEL CIELO animazione, diretto da Hayao Miyazaki. Durata 124 minuti.
La giovane Sheeta è tenuta prigioniera a bordo di un’aeronave dalla perfida Dola, incaricata di consegnare al capitano Muska la ragazza e il suo ciondolo magico, chiamato “gravipietra”. Un gruppo di pirati dell’aria, tuttavia, ha intenzione di impadronirsi del portentoso ciondolo e ingaggia una lotta aerea contro l’equipaggio di Dola. Approfittando della confusione, Sheeta fugge lanciandosi dall’aeronave, mentre il ciondolo si attiva e rallenta la sua discesa, permettendole di atterrare dolcemente nelle braccia di un giovane minatore, Pazu. Mentre esercito e pirati si mettono sulle tracce della ragazza, Pazu è deciso a difendere la sua nuova amica pur credendo che Sheeta abbia qualche legame con la mitica città–castello volante di Laputa. Nonostante i tentativi di depistaggio, i due fuggitivi vengono arrestati e rinchiusi nelle segrete della fortezza dell’esercito. Muska vuole che Sheeta attivi il potere del ciondolo, così da poter trovare l’esatta posizione di Laputa e impadronirsi delle avanzate tecnologie militari del castello volante. Sfruttando il legame tra i due giovani, Muska risveglia i ricordi assopiti di Sheeta e la costringe a collaborare in cambio della libertà di Pazu. La giovane, inizialmente molto spaesata, scopre di essere la principessa di Laputa e di essere atterrata sulla terra insieme ad un robot straordinariamente tecnologico. Mentre Sheeta ricorda come attivare la pietra, il robot è richiamato dalla sua padroncina e distrugge tutto ciò che lo allontana da lei. Pazu, invece, decide di non arrendersi e si allea con il bizzarro gruppo di pirati per salvare la sua amica. Quando l’esercito riesce ad abbattere il robot, il giovane minatore approfitta della confusione per liberare Sheeta che, tuttavia, perde il suo ciondolo… Voto: 2 su 5
KURSK drammatico, diretto da Thomas Vinterberg, con Léa Seydoux e Colin Firth. Durata 117 minuti.
È ispirato all’angosciante storia vera del K-141 Kursk, il sottomarino russo a propulsione nucleare che affondò nel Mare di Barents nell’agosto del 2000. Mentre 23 marinai lottavano per la sopravvivenza a bordo del sottomarino, le loro famiglie combattevano disperatamente contro gli ostacoli burocratici e le scarse probabilità di salvarli. Il 10 agosto del 2000 il Kursk, orgoglio “inaffondabile” della Flotta Settentrionale della Marina russa, intraprende la prima esercitazione in dieci anni e le manovre coinvolgono 30 navi e tre sottomarini. Due giorni dopo, due esplosioni abbastanza potenti da venire registrate perfino dai sismografi in Alaska, affondano il sommergibile nelle gelide acque del Mare di Barents. Solo 23 dei 118 marinai a bordo sopravvivono e, nei nove giorni successivi, il mondo intero segue la drammatica vicenda con il fiato sospeso. Voto: 2 su 5
NOI ANNI LUCE drammatico, diretto da Tiziano Russo, con Carolina Sala e Rocco Fasano. Durata 90 minuti.
Racconta la storia della diciassettenne Elsa (Carolina Sala), che nel pieno della sua adolescenza scopre che la sua vita potrebbe finire senza raggiungere l’età adulta. Alla ragazza viene diagnosticata la leucemia e le occorre subito un trapianto di midollo. L’unico compatibile per la donazione è una persona di cui non conosce il nome ne tantomeno dove si trovi: suo padre. La giovane si mette in viaggio alla ricerca del genitore di cui non sa nulla ed Edo (Rocco Fasano), un ragazzo che ha conosciuto in ospedale, decide di accompagnarla. Tra i due sembra non esserci nulla, a parte la condivisione della stessa malattia. Edo, a differenza sua, è quasi del tutto guarito dalla leucemia o almeno questo è quello che ha raccontato a Elsa… Voto: 3 su 5
RHEINGOLD drammatico, diretto da Fatih Akin, con Emilio Sakraya e Kardo Razzazi. Durata 140 minuti.
È ambientato nel 2010 in Iraq e racconta la storia di tre uomini, che dopo essere stati caricati su di un camion, vengono portati in carcere, dove subiscono torture brutali. I tre erano ricercati per aver compiuto il furto di un carico d’oro in Germania. Uno di loro, Giwar Hajabi noto come Xatar (Emilio Sakraya), ricorda come ha trascorso l’infanzia da curdo a confine con l’Iraq e il successivo arresto dei genitori musicisti. Una giovinezza vissuta tra Parigi, Bonn e Londra, durante la quale è passato da piccolo criminale a grande spacciatore. Eppure, questi duri anni non hanno mai scalfito la sua passione per la musica, in particolare per il rap. La vita condotta tra illegalità, narcotraffico, amore ed emarginazione lo hanno portato a compiere il furto d’oro per pagare i suoi debiti con il cartello, dopo che un carico di droga è scomparso. Ma la storia di Xatar non finisce qui, non dentro una prigione irachena… Voto: 3 su 5
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