– Le prime visioni di questa settimana. Un grande cast per “Conclave” sugli intrighi e le strategie per l’elezione del nuovo Pontefice. È un film tutto al femminile “Diamanti” di Ferzan Ozpetek in bilico tra finzione e realtà
– Per la prima volta insieme il napoletano Alessandro Siani e il toscano Leonardo Pieraccioni. Disney punta sul prequel del classico “Il Re Leone”. Il viaggio in taxi di Dakota Johnson e Sean Penn
CONCLAVE thriller, diretto da Edward Berger, con Ralph Fiennes e Stanley Tucci. Durata 120 minuti.
Il film ha inizio con la morte improvvisa del Papa, figura molto amata durante il suo pontificato. Il Collegio cardinalizio si riunisce in Vaticano per un conclave cruciale: un’elezione destinata non solo a scegliere un nuovo pontefice, ma a plasmare il futuro della Chiesa. Nella maestosa Cappella Sistina, sotto lo sguardo dei capolavori di Michelangelo, cardinali provenienti da ogni angolo del mondo si confrontano in un rito avvolto da secoli di tradizione e mistero.
Il cardinale Lawrence (Ralph Fiennes), decano del Collegio, è incaricato di supervisionare questa sacra procedura, ma presto scopre che non sarà solo una questione di fede e preghiera. Tra i principali candidati spiccano il cardinale Bellini (Stanley Tucci), figura influente del Vaticano; il cardinale Trembley (John Lithgow) di Montreal; il cardinale Tedesco (Sergio Castellitto) di Venezia e il cardinale Adeyemi (Lucian Msamati) dalla Nigeria, che potrebbe fare la storia come il primo papa africano. Dietro le loro vesti porpora, però, si celano ambizioni personali e segreti compromettenti, capaci di sconvolgere il delicato equilibrio della Chiesa.
Intrighi, rivelazioni scioccanti e manovre machiavelliche iniziano a minare il conclave, mettendo alla prova non solo i partecipanti, ma anche la Fede stessa di Lawrence. Mentre il cardinale si trova ad affrontare i propri dubbi e un crescente senso di inquietudine, una scoperta sconvolgente sui segreti del defunto papa lo trascina in una spirale di interrogativi morali. Ma ciò che lo attende al culmine di questa ricerca è un’ultima rivelazione capace di cambiare tutto…
Voto: 3.5 su 5
DIAMANTI drammatico, diretto da Ferzan Ozpetek, con Luisa Ranieri e Jasmine Trinca. Durata 135 minuti.
Un regista convoca quelle che sono le sue interpreti preferite, ovvero le attrici con cui ha lavorato maggiormente o che ha finito per amare. Il cineasta ha intenzione di realizzare un film sulle donne, non rivelando altri particolari sul suo progetto. Una volta radunate le artiste, inizia a osservarle, a studiarle e a farsi ispirare da loro, finendo con la mente in un’altra epoca, nel passato, dove l’aria è riempita dal rumore delle macchine da cucire in un luogo affollato da sole donne, che qui vivono, lavorano e gestiscono il tutto. In questa sartoria cinematografica con a capo due donne, gli uomini ricoprono solo piccoli ruoli marginali e il cinema che prevale è ovviamente quello che da più lavoro, ossia il cinema di costume.
Un racconto che incontra tante storie, ricche di passione, ma anche di ansie, di assenze stanzianti e di legami indissolubili, mentre realtà e finzione si mescolano così come le vite delle attrici e quelle dei loro personaggi. «Per me è stata un’esperienza unica, veramente, nella mia carriera, anzi come uno spartiacque, per il cambiamento forte sulle emozioni che ho provato con queste 18 attrici», ha commentato il regista. «È stata un’esperienza meravigliosa». Luisa Ranieri a questo proposito ha detto: «È stato veramente un poi magico, un po’ magico mettere insieme tutte queste brave attrici, un po’ magica l’energia che si è creata. Come dicevi tu era una coreografia, cioè noi ci sentivamo, con il fatto che le macchine erano sempre addosso agli operatori e giravano contemporaneamente, ci sentivamo un po’ come in un balletto».
Voto: 3.5 su 5
IO E TE DOBBIAMO PARLARE commedia, diretto da Alessandro Siani, con Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni. Durata 95 minuti.
Per la prima volta insieme Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni. La storia è quella di Antonio (Alessandro Siani) e Pieraldo (Leonardo Pieraccioni). Condividono molte cose: una donna in comune, una figlia a metà e una volante per due, una carriera non sempre luminosa, un sodalizio non sempre sodale, un legame di lungo corso ma un po’ ammaccato, due esistenze apparentemente troppo tranquille per due agenti di polizia che il destino ha voluto sapientemente intrecciare.
Matilde (Brenda Lodigiani) è infatti l’ex moglie di Antonio e l’attuale compagna di Pieraldo, Maria (Gea Dall’Orto) è la figlia di Antonio e vive con la madre e Pieraldo. E poi c’è Sara (Francesca Chillemi), l’affascinante poliziotta con cui Antonio ha forse avuto un passato e potrebbe avere un futuro. Insomma, una famiglia allargata ma un’amicizia a volte troppo stretta per due improbabili colleghi con molte idee e non grandi ambizioni.
Decisamente, il pericolo non era il loro mestiere… fino a quando, incredibilmente, non dovranno affrontare un vero crimine, un caso molto intricato e rischioso che, fra sfide contro il tempo e colpi di scena, cambierà la loro vita per sempre.
Voto: 3 su 5
MUFASA: IL RE LEONE family, diretto da Barry Jenkins, con Aaron Pierre e Kelvin Harrison Jr..
Ci sono temi che non muoiono mai, come quelli delle favole pieni di tragedia ma con happy end. È il caso di Mufasa: il Re Leone, prequel del classico film Disney del 1994 che ha fatto sognare milioni di bambini di tutto il mondo, in sala dal il 19 dicembre a firma del premio Oscar Barry Jenkins. Quali sono questi temi? La famiglia su tutto, il dovere, il sogno di un mondo migliore da raggiungere, ma anche, in segno negativo e molto attuale, la crudeltà del potere e l’odio per il diverso, il bastardo.
Girato tra live action e capture (ovvero leoni veri resi umani), il film racconta, attraverso Rafiki, la leggenda di Mufasa alla giovane cucciola di leone Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa, rispettivamente un suricato e un facocero, alle prese con le loro follie piene di parole. Una storia drammatica perché il cucciolo, prima di diventare il re giusto che conosciamo, se l’è vista davvero brutta. Per un lungo periodo, causa un’inondazione, diventa infatti esule ritrovandosi nel regno di Obasa, leone aristocratico e cattivo, che lo considera un randagio che puzza, un senza patria. Per fortuna diventa amico di Taka, erede al trono di Obasa, che invece lo vede come quel fratello che non ha avuto.
«C’è un motivo per cui le persone sono state innamorate del Re Leone da trenta anni: era per le forti emozioni e gli obiettivi», dice Jenkins che ha scritto e diretto Moonlight, vincitore dell’Oscar. «In realtà c’era già tutto nella sceneggiatura di Jeff Nathanson. Il personaggio di Sarabi (la tenera madre di Mufasa) poi è un esempio perfetto. Quando ho letto per la prima volta la sceneggiatura, su suggerimento di mia moglie mi sono reso conto che c’era una profondità enorme in questo personaggio, come in altri, tutti ruoli non periferici, ma semplicemente privi dello spazio per essere raccontati come meritavano. Che tu abbia quattro o 104 anni, c’è qualcosa nel Re Leone giusto per te. E così non ho pensato a quello che era stato fatto prima, come era stato fatto e perché era stato fatto, ma mi sono solo detto: lo farò in un modo altrettanto bello, profondo e stratificato».
Voto: 3.5 su 5
TOFU IN JAPAN – LA RICETTA SEGRETA DEL SIGNOR TAKANO commedia, diretto da Mitsuhiro Mihara, con Tatsuya Fuji e Kumiko Asô. Durata 119 minuti.
Racconta la storia di Tatsuo (Tatsuya Fuji) e di sua figlia Haru (Kumiko Asô), che insieme gestiscono il Takano Tofu Store, un ristorante nella cittadina di Onomichi, nella prefettura di Hiroshima, dove i due seguono ancora un’antica ricetta tradizionale per la preparazione del tofu. Quando Tatsuo scopre di essere malato, teme di lasciare sua figlia sola. L’uomo decide quindi di mettersi in viaggio alla ricerca di un buon partito per Haru, nascondendo il tutto alla ragazza…
Voto: 3 su 5
UNA NOTTE A NEW YORK drammatico del 2023, diretto da Christy Hall, con Dakota Johnson e Sean Penn. Durata 101 minuti.
Si svolge a bordo di un taxi. Una giovane donna (Dakota Johnson) sale sull’auto guidata da Clark (Sean Penn) che dall’aeroporto JFK di New York la deve portare a Manhattan. Lei appare tesa, e i due iniziano una conversazione leggera, sembrano le solite chiacchiere superficiali che si fanno tra tassista e cliente. Ma lungo il viaggio la conversazione sembra prendere forma e spessore. I due si sentono liberi di affrontare temi importanti e molto personali per poi diventare intimi. Relazioni, amore, sesso, passato e presente. Clark e la ragazza si raccontano, svelano dettagli della loro storia personale e con grande onestà mettono a nudo le proprie fragilità. Una semplice corsa in taxi che diventa per entrambi un’occasione di profonda e inattesa riflessione.
Voto: 3.5 su 5