– Le prime visioni di questa settimana. Da Cannes arriva il deludente “Kind of Kindness”, mentre l’attrice di “Kill Bill” è con Samuel L. Jackson in “La stanza degli omicidi”
– Storie di anziani in “La tartaruga”, un noir marocchino per le strade di Casablanca. “El Paraiso” premiato a Venezia, il sentimentale “Hot spot” e il docu “Made in Dreams”
LA STANZA DEGLI OMICIDI giallo, diretto da Nicol Paone, con Samuel L. Jackson e Uma Thurman. Durata 98 minuti.
Mescola la commedia al thriller e la suspense di un giallo alle scene d’azione: «È una commedia all’arsenico con toni di zucchero e fiele, un po’ come i film di Quentin Tarantino». Parola di Uma Thurman, qui nella doppia veste di protagonista e produttrice. Al suo fianco, come co-produttrice e attrice, la figlia Maya, avuta nel 1998 da Ethan Hawke. «Prima ero per tutti la musa di Quentin Tarantino o la figlia del professor Robert Thurman (orientalista e monaco buddhista, ndr), ora sono la madre di Maya, attrice, modella e cantante» dichiara l’attrice senza ironia.
Uma Thurman interpreta Patrice, mercante d’arte che gestisce una galleria in crisi e si ritrova invischiata in un sistema di riciclaggio del denaro che le farà incontrare il sicario Reggie, interpretato da Joe Manganiello, e il suo boss Gordon, ruolo affidato a Samuel L. Jackson, con cui Thurman si ritrova a recitare a ventinove anni di distanza da Pulp Fiction. «A dare alla galleria di Patrizia il successo che le era mancato sono proprio i quadri dell’assassino potenziale, Reggie, che creano un eco sensazionale nel mondo artistico e cambiano il destino di tutti…».
Alle recensioni negative sul film Thurman replica che «anche le critiche di Kill Bill non furono eccelse e lo stesso dicasi di altri film poi diventati di culto… Io leggo le critiche, ma restano spesso saggi di esperti, non tengono conto di molte cose e trascurano quasi sempre il lavoro di gruppo». E ricorda anche gli apprezzamenti ricevuti su Rotten Tomatoes, piattaforma seguitissima dagli appassionati di cinema, che ha definito La stanza degli omicidi uno «smart film. Che è quello che cerco di fare anche io stessa nella mia vita: creare connessioni».
Voto: 3 su 5
KINDS OF KINDNESS drammatico, diretto da Yorgos Lanthimos, con Emma Stone e Jesse Plemons. Durata 164 minuti.
Reduce dal Leone d’oro vinto lo scorso settembre alla Mostra del Cinema di Venezia con Povere creature!, il film di Yorgos Lanthimos, con un cast quasi simile al precedente, era fra i più attesi al Festival di Cannes. È stata, alla fine, una grande flop: un deludente esercizio di stile privo di spessore.
Si tratta di una favola in tre atti: un uomo senza scelta che cerca di prendere il controllo della propria vita, che sembra già predeterminata; un poliziotto preoccupato dal fatto che la moglie scomparsa in mare sia tornata, dopo un presunto annegamento, e sembri un’altra persona; infine, una donna determinata a trovare una persona specifica con abilità straordinarie, destinata a diventare un prodigioso leader spirituale.
Voto: 2.5 su 5
LA TARTARUGA commedia, diretto da Fabrizio Nardocci, con Antonello Fassari e Nello Mascia. Durata 85 minuti.
Racconta la storia di Bruno (Nello Masca), professore settantenne in pensione. Bruno è vedovo da qualche anno e ora vive con suo figlio trentenne e la sua compagna incinta. L’uomo, che sta per diventare nonno, deve prepararsi a cambiare vita facendosi da parte per cedere la sua camera da letto al bambino in arrivo e trasferirsi in uno stanzino. Inoltre, Bruno è costretto a sbarazzarsi di vecchi oggetti ritenuti inutili e ingombranti.
Un giorno decide di portare alcuni mobili da un antiquario che casualmente si rivela essere un suo amico dei tempi dell’università. Bruno e il suo amico Marcello (Antonello Fassari) si ritrovano così a ricordare i vecchi tempi con grande nostalgia, ripercorrendo eventi felici ma anche una serie di conflitti irrisolti. Il loro incontro diventa anche l’occasione per Bruno di risolvere in maniera del tutto inaspettata i suoi problemi di spazio…
Voto: 3.5 su 5
NOIR CASABLANCA thriller, diretto da Kamal Lazraq, con Abdellatif Masstouri e Abdellah Lebkiri.
Ci trasporta nel cuore di Casablanca e segue la storia di Hassan (Abdellatif Masstouri) un trafficante coinvolto in affari illeciti per conto di Dib (Abdellah Lebkiri), il capo dell’organizzazione criminale locale. Quando il cane di Dib viene ucciso in un brutale combattimento, Hassan viene incaricato di rapire un uomo coinvolto nella morte dell’animale. Deciso a portare a termine il compito assegnatogli, coinvolge suo figlio Issam (Ayoub Elaid). Ma ciò che sembrava un piano ben pianificato si trasforma presto in una notte piena di pericoli e imprevisti, in cui padre e figlio si trovano intrappolati senza sapere cosa li aspetti.
Voto: 3.5 su 5
EL PARAÍSO drammatico, diretto da Enrico Maria Artale, con Edoardo Pesce e Margarita Rosa De Francisco. Durata 106 minuti.
Un film dai colori cupi che suscita emozioni intense, presentato alla scorsa Mostra di Venezia in concorso nella sezione Orizzonti. Il protagonista vive ai margini con una madre colombiana dalla personalità trascinante. Un rapporto di grande amore, simbiotico e opprimente, messo in crisi dall’arrivo di una ragazza colombiana, “mula” della cocaina, come aveva spiegato il regista al Lido. «Una coppia che è un po’ una coppia di fidanzati in un certo senso, anche se sono madre e figlio, il cui rapporto vive di contrasti, anche un po’ di odio e amore, oppressione ma anche una sorta di tolleranza. Tanta frustrazione ma anche dei momenti di sincera felicità. Ecco, mi interessava sottrarre tutto ciò al giudizio morale o anche alla analisi psicologica e cercarne un po’ la chiave poetica».
La madre del protagonista è interpretata dalla straordinaria attrice colombiana Margarita Rosa De Francisco, che ha portato nel film una incredibile carica vitale e drammatica allo stesso tempo. «La sensibilità di Enrico per me è molto raffinata, lavorare con lui è stato sublime per la qualità del lavoro, del processo», aveva spiegato al Lido.
A Venezia il film ha vinto il Premio Orizzonti per la Miglior Sceneggiatura a Enrico Maria Artale e il Premio Orizzonti per la Miglior Interpretazione Femminile a Margarita Rosa De Francisco. Ha vinto anche il Premio Arca – Cinema Giovani come Miglior Film Italiano a Venezia, votato da una giuria di giovani tra i 18 e i 26 anni, ed è stato presentato in numerosi festival in tutto il mondo, tra cui quelli di Santa Barbara, Haifa, San Paolo.
Voto: 3.5 su 5
HOTSPOT – AMORE SENZA RETE commedia, diretto da Giulio Manfredonia, con Francesco Arca e Denise Tantucci.
È una storia che inizia in aeroporto. Tina (Denise Tantucci) sta aspettando di imbarcarsi per Londra e si rende conto che ha solo 20 minuti per iscriversi a un’audizione per il Teatro San Carlo di Napoli. Tina è una ballerina molto ambiziosa e sogna di emergere nel mondo della danza. Questa audizione è l’occasione perfetta, basta mandare un’e-mail per candidarsi ma la connessione wi-fi dell’aeroporto non funziona e lei ha finito i giga a disposizione. In preda al panico, cerca una soluzione e si accorge che l’hotspot di un certo Pietro (Francesco Arca) è attivo. Potrebbe essere la sua salvezza. Tina urla il suo nome per farsi dare la password, lui la sente e condivide la connessione. Tina è felice perché è riuscita a mandare l’e-mail e potrà presentarsi all’audizione. Un po’ di tempo dopo, mentre è in giro nota che il suo cellulare si è nuovamente collegato all’hotspot di Pietro, sarà impossibile per lei ignorare questo curioso segno del destino…
Voto: 2.5 su 5
THE WATCHERS – LORO TI GUARDANO horror, diretto da Ishana Night Shyamalan, con Dakota Fanning e Georgina Campbell.
È la storia di Mina (Dakota Fanning), una giovane artista che si ritrova bloccata in una estesa foresta dell’Irlanda occidentale, dopo che la sua macchina si rompe proprio al limite del bosco. La foresta sembra non esistere su nessuna mappa e Mina decide di addentrarvisi, ma viene spinta da una donna a entrare in un bunker in cemento.
Mina si ritrova intrappolata con tre sconosciuti, Madeline, Ciara e Daniel (Olwen Fouéré, Georgina Campbell e Oliver Finnegan), e scoprirà che nella foresta vivono delle misteriose creature, che emergono dalla terra, li osservano e li perseguitano. Non è possibile uscire fuori dal bunker, perché accadono cose terribili a chiunque venga trovato dai Watchers nella foresta… Ma chi sono? O meglio, cosa sono?
Voto: 2 su 5
MADE IN DREAMS documentario, diretto da Valentina Signorelli, Cecilia Zoppelletto, con Giorgio Cantarini e Virginia Hammerness Giannini. Durata 73 minuti.
Dopo essere stato presentato in anteprima negli Stati Uniti lo scorso autunno, uscirà al cinema il 6 giugno il documentario di Valentina Signorelli e Cecilia Zoppelletto sulla straordinaria vita di Amadeo Peter Giannini, fondatore di Bank of America e visionario d’altri tempi che ha contribuito alla nascita di Hollywood.
Attraverso un meticoloso lavoro di ricerca e l’utilizzo di materiali di repertorio inediti, provenienti direttamente dall’Academy, la Library of Congress, il Bison Archives e l’Istituto Luce, il documentario offre il ritratto intimo e coinvolgente di una figura chiave del Novecento.
Nato da una famiglia di migranti, A.P. Giannini si è fatto strada nel mondo della finanza grazie ad una visione etica, progressista ed inclusiva. Sarà grazie a lui, infatti, che milioni di migranti riusciranno a realizzare il cosiddetto sogno americano, usufruendo di prestiti che altrimenti nessuno gli avrebbe concesso.
E l’accurato lavoro di ricostruzione storica compiuto dalle registe include anche testimonianze di queste famiglie aiutate da Giannini proprio durante alcune delle peggiori crisi economiche mondiali.
L’incedere narrativo è scandito dall’alternanza di immagini di repertorio e interviste, in cui la voce di Giorgio Cantarini (La vita è bella, Il gladiatore) che nel film è Dago, lo stereotipo dell’immigrato italiano negli Stati Uniti, accompagna lo spettatore alla riscoperta di un’America forse dimenticata, quella dei sogni appunto.
Voto: 4 su 5