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Al cinema il film di Paolo Genovese con un cast di stelle

Le uscite in sala. “Il primo giorno della mia vita” vede insieme Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Margherita Buy e Sara Serraiocco. “The Plane” è un buon film d’azione con Gerard Butler. Molti documentari in tema con la Giornata della Memoria. Il 27 gennaio il film-concerto di Billie Eilish

IL PRIMO GIORNO DELLA MIA VITA commedia, diretto da Paolo Genovese, con Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Margherita Buy e Sara Serraiocco. Durata 121 minuti.

Al centro della storia c’è l’enorme valore della vita di ogni essere umano. Nel film si intrecciano le vicende di un uomo (Valerio Mastandrea), due donne (Margherita Buy e Sara Serraiocco) e un ragazzino (Gabriele Cristini). Ognuno di loro ha un motivo preciso per essere disperato, tanto da arrivare a chiedersi perché mai dover continuare a vivere. Un giorno tutti questi personaggi in momenti diversi della loro vita si imbattono e conoscono un uomo misterioso (Toni Servillo). Sarà quest’ultimo a dare loro la possibilità di osservare cosa potrebbe accadere nel mondo, quando non ci saranno più. È così che i quattro protagonisti avranno a disposizione una settimana per osservare sé stessi dal di fuori, per vedere cosa lascerebbero e come reagirebbero parenti e amici alla loro dipartita. Quest’esperienza rappresenterà per tutti l’occasione per tornare ad apprezzare di nuovo la vita. Voto: 4,5 su 5

THE PLANE azione, diretto da Jean-François Richet, con Gerard Butler e Mike Colter. Durata 107 minuti.

Protagonista è il pilota e comandante Brodie Torrance (Gerard Butler). Durante una violenta tempesta che danneggia buon parte dell’aereo, l’uomo riesce a salvare i passeggeri, grazie a un atterraggio di emergenza. Il velivolo plana però sull’isola di Jolo, nelle Filippine, una terra devastata dalla guerra. Il gruppo di passeggeri vengono subito preso in ostaggio dai pericolosi ribelli locali, è l’inizio di un vero e proprio incubo. L’unica persona su cui Torrance potrà contare è Louis Gaspare (Mike Colter), uno dei passeggeri estradato perché accusato di omicidio, che l’FBI stava trasportando sul suo volo. I due faranno squadra nel tentativo di portare in salvo il maggior numero di ostaggi possibili. Riuscirà il capitano a salvare i suoi passeggeri e a fuggire dall’isola? Voto: 4 su 5

LA SECONDA VIA drammatico, diretto da Alessandro Garilli, con Ugo Piva e Nicola Adobati. Durata 90 minuti.

Si svolge nel gennaio del 1943. Siamo sul Fronte Russo e la Compagnia 604 del Sergente Bisi (Giusto Cucchiarini) sta affrontando l’inferno della traversata della steppa a temperature vicine ai -40°C. La tempesta di neve incessante impedisce la visuale del paesaggio circostante, Bisi tenta con fatica di controllare i suoi uomini che lo seguono facendosi strada nella neve che arriva loro alle ginocchia. Ci sono Zaina (Simone Coppo) e Prati (Sebastiano Bronzato) seguiti da Artico (Stefano Zanelli) che si fa aiutare da Ferri (Nicola Adobati) perché non riesce nemmeno più a reggere il suo zaino. Con loro il povero mulo Remagio, che a fatica trasporta una slitta con sopra il Tenente Sala (Ugo Piva). Tutti gli altri non ce l’hanno fatta, i sei sopravvissuti lottano con tutte le loro forze per arrivare al villaggio di Popowka e fuggire così all’accerchiamento del nemico che sentono sempre più vicino. Una volta calata la notte, gli Alpini arrivati allo stremo delle forze perdono il contatto con la realtà. Attraversano boschi, vallate, laghi e campi come dentro a un sogno, l’effetto lisergico del freddo e del disorientamento dato dal buio li porta su una seconda via. Voto: 4 su 5

PROFETI drammatico, diretto da Alessio Cremonini, con Jasmine Trinca e Isabella Nefar. Durata 109 minuti. 

Racconta la storia del confronto e scontro fra Sara (Jasmine Trinca), una giornalista italiana in Medio Oriente rapita dall’Isis durante un reportage di guerra in Siria, e Nur (Isabella Nefar), giovane foreign fighter moglie di un miliziano del Califfato che la tiene prigioniera nella sua casa costruita in un campo di addestramento. Le leggi dello Stato Islamico sono molto rigide, Sara in quanto donna non può essere incarcerata insieme ad altri uomini, ma può stare a stretto contatto solo con un’altra donna. Durante i mesi di detenzione Nur, mossa dal desiderio di proselitismo, e seguendo gli ordini del leader del campo, tenta di convertire Sara e di farla aderire all’estremismo islamista, tentando di mettere in discussione tutto ciò in cui crede o non crede. Assistiamo così a uno scambio tra le due donne fatto di sottili ricatti psicologici. Mentre Sara e Nur vivono queste tensioni all’interno della casa, fuori il sangue continua a scorrere in nome della vendetta. Voto: 3,5 su 5

A LETTO CON SARTRE commedia, diretto da Samuel Benchetrit, con Joey Starr e Bouli Lanners. Durata 107 minuti.

È ambientato in una cittadina nei pressi di un porto a nord della Francia, dove le persone trascorrono la loro vita isolate e col tempo si sono abituate alla violenza. La loro esistenza viene sconvolta improvvisamente da arte e amore, che iniziano a influenzarle fortemente. Tra di loro c’è il boss locale, Jeff (François Damiens), che cerca di conquistare la cassiera di cui si è innamorato con poesie d’amore, alquanto discutibili. Poi abbiamo i suoi due tirapiedi Jesus (Joey Starr) e Poussin (Bouli Lanners), impegnati a organizzare un party per la figlia adolescente di Jeff e perfino disposti ad aiutare la ragazza a fare colpo sul tipo che le piace. Infine, Jacky (Gustave Kervern), uno scagnozzo che grazie all’amore per una donna scopre l’arte del teatro e, pur di starle vicino, si ritrova a recitare in una pièce sulla vita sessuale di Sartre e Simone de Beauvoir. È così che la poesia, l’arte e il teatro aiuteranno questi personaggi a dare un senso alla loro vita, mostrando come spesso anche i più “duri” abbiano un cuore tenero. Voto: 3,5 su 4

TEREZIN drammatico, diretto da Gabriele Guidi, con Mauro Conte e Dominika Zeleníková. Durata 110 minuti.

Racconta la storia di alcuni prigionieri del campo di detenzione di Theresienstadt, noto come ghetto di Terezin nell’allora Cecoslovacchia, che durante i primi anni Quaranta è stato teatro della deportazione di moltissimi ebrei. Tra i prigionieri che hanno vissuto a Terezin ci sono molti esponenti della cultura del Centro Europa, come pittori, compositori, poeti, scrittori e tanti altri artisti. Il film si concentra soprattutto sulla storia di Antonio (Mauro Conte), un clarinettista italiano, e Martina (Dominika Zeleníková), una violinista cecoslovacca. I due appartengono al gruppo di musicisti del ghetto e si sono innamorati l’uno dell’altra fuori dal campo, dopo un incontro a Praga. A Terezin la loro storia d’amore si intreccia con le vicende degli altri deportati, che all’interno del ghetto riescono a organizzare diversi eventi culturali. Nonostante la loro terribile prigionia, riescono a fare della loro arte uno strumento di sopravvivere per questi oscuri anni. Voto: 4,5 su 5

ANTON CECHOV biografico, diretto da René Féret, con Nicolas Giraud e Lolita Chammah. Durata 96 minuti.

È ambientato nel 1890, quando Anton Čechov (Nicolas Giraud), medico russo, scrive racconti sui giornali per integrare il suo reddito e sostenere tutta la sua famiglia. Un giorno Grigorovitch (Philippe Nahon) e Suvorin (Jacques Bonnaffe), al tempo due tra gli scrittori ed editori più celebri in Russia, passando per casa sua, si rendono conto di quanto talento sia dotato Čechov. Il loro incontro permette al medico di farsi strada nel mondo letterario e affermarsi con successo, fino a ottenere l’ammirazione dello stesso Tolstoj. Quando suo fratello muore di tubercolosi, Anton in preda ai rimorsi, decide di rifuggire la sua crescente notorietà e ritirarsi a scrivere la depravata società del suo tempo, componendo in questo periodo alcune delle sue più brillanti opere. Voto: 2,5 su 5

HOMETOWN – LA STRADA DEI RICORDI documentario, diretto da Mateusz Kudla, Anna Kokoszka-Romer, con Roman Polanski e Richard Horowitz. Durata 75 minuti. 

È un documentario che vede Roman Polanski e Ryszard Horowitz fare ritorno in Polonia per condividere i ricordi più personali, legati alla loro infanzia e alla loro giovinezza. Da quando Polanski è andato via da Cracovia per diventare regista e Horowitz è fuggito a New York per intraprendere la sua carriera fotografica, i due non si sono più rivisti in patria, ma dopo oltre sessanta anni tornano in quel luogo che li ha cresciuti e resi quelli che sono oggi. Durante la loro passeggiata per le strade di Cracovia, ricordano il passato e quei momenti difficili della loro esistenza, come la vita nel ghetto ebraico costruito dai nazisti. Ripercorrono la storia della loro sopravvivenza all’epoca nazista: Horowitz è stato uno dei bambini salvati da Oscar Schindler e Polanski è stato tenuto nascosto da una povera famiglia di contadini cattolici. Seppur diversi, i due hanno avuto un percorso molto simile, entrambi, infatti, saltavano la scuola per andare al cinema o sviluppare le prime fotografie, innamorandosi così delle rispettive arti. I passi sul suolo polacco sono le memorie della loro dura e triste giovinezza, che li ha portati a essere oggi nomi affermati del cinema e della fotografia. Voto: 4 su 5

AUDITION horror, diretto da Takashi Miike, con Ryo Ishibashi e Eihi Shiina. Durata 115 minuti. 

Narra la storia di Shigeharu Aoyama (Ryo Ishibashi), uomo di mezz’età di Tokyo, divenuto vedovo in seguito alla lunga malattia della moglie. Sono passati sette anni dal triste lutto e il figlio Shigehiko (Tetsu Sawaki) – ormai adulto – desidera lasciare la casa del genitore, ma non sapendolo da solo: il padre sembra infatti avere delle grandi difficoltà a conoscere nuove donne. La soluzione al problema viene escogitata da Yasuhisa Yoshikawa (Jun Kunimura), produttore cinematografico e caro amico di Shigeharu, il quale decide di inscenare un’audizione per il casting della protagonista di un film fittizio. Dopo aver convinto Shigeharu ad assistere alla selezione, una sfilza di attrici bellissime inizia a presentarsi di fronte a loro: quella che più fa colpo sul vedovo è la giovane Asami Yamazaki (Eihi Shiina), ragazza dai modi delicati, la quale racconta di aver dovuto rinunciare a una brillante carriera nella danza a causa di un grave incidente. Shigeharu è rapito dal fascino e dalla profondità di Asami, con cui inizia a frequentarsi. Tuttavia, a volte, le prime impressioni possono rivelarsi tragicamente sbagliate. Voto: 4 su 5

TRE MINUTI documentario, diretto da Bianca Stigter, con Helena Bonham Carter e Glenn Kurtz. Durata 69 minuti.

Siamo in Polonia nel 1938. David Kurtz, diventato cittadino statunitense, è in vacanza nella sua città natale, Nasielsk. In quei giorni gira questo filmato che ci mostra immagini spensierate e volti ignari di quello che di lì a poco sarebbe successo nel mondo e in particolare nelle loro vite. Persone comuni riprese nella loro quotidianità sullo sfondo di una qualsiasi cittadina europea di quegli anni. La maggior parte della popolazione è ebrea, vediamo infatti, tra le altre cose, l’uscita dalla Sinagoga. Dopo l’occupazione nazista, meno di cento abitanti di Nasielsk sopravvissero all’Olocausto. Tra questi cento c’è Maurice Chandler (Moszek Tuchendler), che si riconosce nel filmato e presta la sua testimonianza raccontandoci quello che ricorda di quel giorno. Il nipote di David, Glenn Kurtz ritrova questo documento eccezionale nell’armadio del nonno nella sua casa in Florida. Bianca Stigter realizza a partire da soli tre minuti di girato, un film originale e intenso narrato da Helena Bonham Carter. Un documentario che tiene viva la memoria grazie alla sua unicità. Voto: 4 su 5

BILLIE EILISH: LIVE AT THE O2 musicale, diretto da Sam Wrench. Durata 105 minuti. 27 gennaio

È il concerto tenuto dalla star internazionale Billie Eilish all’O2 di Londra. È la prima volta che un suo live viene proiettato nelle sale di tutto il mondo e solo per un’unica notte. Ciò fa sì che il film diventi un vero e proprio evento per i fan della cantante, che saranno trasportati in un viaggio emozionante sia dal punto di vista uditivo che visivo. Tra le tappe dell’itinerario vi sono i successi di Billie. Grazie alle venti videocamere digitali full-frame con cinematic glass, il concerto di Billi Eilish diventa un’esperienza per lo spettatore, che viene catturato e trascinato frame dopo frame dall’energia che la cantante scatena nelle sue performance. Le immagini mostrano l’artista esibirsi, la sua incredibile e coinvolgente presenza sul palcoscenico, ma anche momenti con i fan, durante i quali la giovane cantante dimostra affetto al suo pubblico. Voto: 4 su 5

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