– Aveva 84 anni ed era considerato uno dei bassisti più influenti nella storia della musica rock. Nell’era hippie, fu sostenitore degli “acid test” di Ken Kesey
– Portò il jazz e Bach nella psichedelia della band, che, secondo il musicista, suonava «musica da camera elettrica». Ogni concerto era un evento unico
Phil Lesh, il musicista co-fondatore dei Grateful Dead il cui modo non convenzionale di suonare il basso ha segnato i momenti più sperimentali della band, è morto venerdì all’età di 84 anni. La morte di Lesh è stata annunciata sui social media: «Ci ha lasciati serenamente questa mattina. Era circondato dalla sua famiglia e pieno d’amore. Phil ha portato immensa gioia a tutti coloro che lo conoscevano e lascia in eredità musica e amore. Chiediamo di rispettare la privacy della famiglia Lesh in questo momento». Non è stata resa nota alcuna causa della morte.
Se i Jefferson Airplane furono gli epici cavalieri del movimento hippie, i Grateful Dead, l’altra storica “famiglia” di San Francisco, rappresentarono il lato oscuro del movimento. La loro musica consisteva in un allucinato scavo psichedelico nei più reconditi e inquietanti labirinti psichici, sulla fascinazione lisergica. Vivevano in una comune, praticavano gli “acid test” di Ken Kesey, dei quali Phil Lesh era un fermo sostenitore come prova dell’esistenza di «un regno spirituale».
Come i Jefferson, anche i Dead erano un ensemble ricco di elementi tra loro diversissimi. Il chitarrista Jerry Garcia, il batterista Bill Kreutzmann, il pianista Ron “Pigpen” McKernan e il chitarrista Bob Weir venivano dalla tradizione folk, blues e bluegrass. Orbitavano nel circuito folk di Palo Alto quando, insieme al bassista di scuola classica e jazz Phil Lesh, formarono nel 1965 i Warlocks.

Lesh non iniziò come bassista, ma piuttosto come trombettista jazz. Fu solo quando incontrò Jerry Garcia e si unì alla sua band, i Warlocks (che in seguito si trasformarono nei Grateful Dead), che Lesh prese in mano il basso elettrico. Da autodidatta, applicò le sue conoscenze di musica classica e improvvisazione jazz al basso, strumento che inizialmente gli era estraneo. Tuttavia, grazie alla sua abilità tecnica e alla comprensione delle strutture musicali, sviluppò rapidamente uno stile distintivo che ridefinì le possibilità del basso rock.
La band emerse dalla scena musicale di San Francisco e divenne un simbolo della controcultura degli anni Sessanta, caratterizzata da sperimentazione e creatività. Il loro sound psichedelico e il loro approccio unico all’improvvisazione li portarono rapidamente a diventare un fenomeno culturale.
La capacità di Lesh di improvvisare e creare linee di basso intricate contribuì a definire il suono dei Dead. I suoi assoli erano meno orientati alla sezione ritmica tradizionale e più inclini a un approccio melodico e armonico. Lesh trattava il basso come uno strumento a corde che poteva esplorare i confini della musica, senza limitarsi a mantenere il tempo. Questo approccio innovativo gli permise di sviluppare uno stile estremamente influente che portò una nuova dimensione alla musica rock.
Secondo Phil Lesh, i Grateful Dead facevano «musica da camera elettrica». La sua influenza principale era lo stile contrappuntistico di Johann Sebastian Bach (la relazione tra due voci musicali indipendenti, ma interdipendenti). Quando non lanciava le sue famose “bass bombs”, Lesh suonava il basso come una chitarra, spesso col plettro e spesso da strumento solista.

Gli anni Sessanta sono stati un periodo di intensa sperimentazione per il gruppo, soprattutto con il secondo album Anthem of the Sun, in cui Lesh ha suggerito di sovraincidere più versioni dal vivo di The Other One e di lasciarle divergere. «Provo nostalgia per quell’epoca da ranger psichedelico, quando suonavamo Anthem dal vivo per intero», raccontava a Rolling Stone nel 2014. «Era apocalittico, ogni volta».
Lesh utilizza tecniche come la modulazione e il cambio di chiave per creare complessità e varietà. Invece di seguire la melodia principale, spesso improvvisa linee che esplorano armonie alternative, aggiungendo profondità e spessore al sound della band. Questa capacità di adattamento e di esplorazione è uno dei motivi per cui i concerti dei Grateful Dead erano così imprevedibili e coinvolgenti, un’esperienza che i fan definivano come “viaggio musicale”.
Un aspetto fondamentale dei Grateful Dead è la loro dedizione ai concerti dal vivo e all’improvvisazione. A differenza di molte altre band, i Grateful Dead non replicavano semplicemente i loro brani in concerto: ogni performance era un evento unico, caratterizzato da lunghi assoli e sezioni improvvisate. Phil Lesh svolgeva un ruolo chiave in questa improvvisazione, con le sue linee di basso che fungevano da “colonna vertebrale” della musica, pur cambiando continuamente per adattarsi alla dinamica del momento.
Dopo la morte di Jerry Garcia nel 1995 e lo scioglimento dei Grateful Dead, Phil Lesh ha continuato la sua carriera musicale con altri progetti. Ha formato Phil Lesh & Friends, un gruppo di musicisti che condivide la passione per l’improvvisazione e per il sound dei Dead, reinterpretando i brani della storica band e offrendo nuove versioni dei loro classici.
Nel 1998, Lesh subì un trapianto di fegato a causa di un’epatite C. Dopo l’intervento, divenne un attivo sostenitore della donazione di organi e ha incoraggiato i fan e il pubblico a sensibilizzarsi su questa tematica. Il suo impegno per la salute e il benessere degli altri è stato un aspetto importante della sua vita post-Grateful Dead, e il suo coinvolgimento in cause filantropiche ha ispirato molti fan.
Lesh ha anche fondato il Terrapin Crossroads, un club musicale a San Rafael, in California, dove si esibiva regolarmente e organizzava eventi musicali con musicisti emergenti e con veterani della scena musicale. Questo spazio è diventato un punto di riferimento per la comunità dei Deadhead (i fan dei Grateful) e per tutti gli appassionati di musica, rappresentando il desiderio di Lesh di continuare a condividere la sua passione e di promuovere l’amore per la musica dal vivo.
Lesh e i Dead hanno festeggiato il cinquantesimo anniversario nel 2015 con una serie di concerti intitolati Fare Thee Well a Chicago. In quello stesso anno Lesh ha rivelato di avere un cancro alla vescica.